Emilia Romagna oltre 245 milioni di euro nei prossimi tre anni per green economy, risparmio energetico, ricerca e fonti rinnovabili

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Bonaccini: «una svolta, scelta energetica sostenibile per una miglior qualità della vita e come opportunità di crescita e sviluppo»

 

energia 2020 logoOltre 245 milioni di euro nei prossimi tre anni destinati alle nuove strategie energetiche dell’Emilia-Romagna, tra risorse europee, regionali e nazionali. Investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, ai trasporti, alla formazione, alla ricerca e all’innovazione, al rafforzamento dell’economia verde. E’ il nuovo piano energetico regionale, approvato dalla Giunta regionale che sarà operativo tra 60 giorni dopo la formulazione delle osservazioni.

«Puntiamo a una vera e propria svolta anche in campo energetico – afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna -. La nostra regione è stata una delle prime, pochi anni fa, a dotarsi di un piano energetico regionale e oggi rilanciamo quella scelta con obiettivi di sostenibilità, energia verde e green economy che guardano al 2030. Abbiamo bisogno di migliorare la qualità della vita anche attraverso interventi che incidano sul risparmio energetico e sulla riduzione delle emissioni, per questo il tema energetico è trasversale a tutti i Piani che la Regione sta mettendo in atto per le imprese, i trasporti, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti, l’innovazione. Una scelta energetica sostenibile è anche una grande opportunità di crescita dell’occupazione e quindi un’ulteriore spinta alla nostra economia». 


«Il piano indica obiettivi importanti e ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni e di risparmio energetico – spiega Palma Costi, assessore alle attività produttive e piano energetico – ma la nostra regione è in grado di centrarli perché abbiamo una società e un tessuto economico molto reattivi, che in questi ultimi dieci anni hanno dimostrato di saper innovare e raccogliere le sfide sui temi energetici e ambientali».


L’approvazione del documento segue un percorso partecipato, aperto alla società regionale e dedicato alla stesura del nuovo Piano, avviato dopo gli stati generali del 27 novembre scorso. Un percorso che ha visto la realizzazione di 9 convegni e 4 seminari tecnici con la presenza di portatori di interesse, cittadini, enti, associazioni, parti sociali. Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 ed è affiancato dal Piano triennale di attuazione 2017-2019 finanziato con risorse pari a 245,1 milioni di euro complessivi: 104,4 dal programma Por Fesr; 27,4 dal Psr Feasr e 113,3 da ulteriori risorse della Regione.

Il Piano fa propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale. In particolare, tali obiettivi sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.

Trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull’intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea e recepiti dal Piano. Il documento prevede interventi estesi nel campo dell’edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall’energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.

Gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti, e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell’elettrico, soprattutto l’autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche. Interventi importanti di riqualificazione anche sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.

Una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore, da solare termico e da biomassa.

Un ruolo strategico, all’interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una “green economy” in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.

Il settore dei trasporti rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling…).