Turismo in Veneto a gonfie vele, in crescita rispetto al 2015, nonostante la crisi

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Caner: «siamo capaci di essere attrattivi anche con una congiuntura contraria». Michielli: «risultati eccellenti, ma preoccupa il calo del mare»

 

Agorà Lignano aerea laguna spiaggia terrazza mare porto barca vela yachtNel periodo 1 gennaio – 31 agosto 2016 il turismo veneto ha fatto registrare significativi successi: più 1,3% degli arrivi (10.828.000), più 2,6% delle presenze (38.609.000) rispetto allo stesso periodo del 2015. I dati, stimati ma molto attendibili, sono stati elaborati dal Sistema statistico regionale e sono stati diffusi dall’assessore regionale al turismo Federico Caner in occasione di un incontro con gli albergatori.

«I vacanzieri amano sempre di più il Veneto – commenta Caner particolarmente soddisfatto per i dati – e la nostra offerta anche in questi otto mesi si è dimostrata attrattiva e capace di contrastare un quadro generale negativo, con la crisi economica che morde, con il terrorismo che può aver spinto più di qualcuno a non viaggiare, con le bizze del tempo a maggio e giugno, che hanno fortemente penalizzato il settore balneare, capace peraltro di uno straordinario recupero a luglio e agosto. Mi piace segnalare – aggiunge Caner – la nuova crescita della montagna, alla quale abbiamo dedicato una particolare attenzione promozionale, anche con “Buy Veneto”. Gli sforzi di rilancio che abbiamo messo in campo stanno facendo vedere i loro effetti».

Per Caner «l’offerta veneta continua a piacere per le sue caratteristiche peculiari: la varietà con mare, montagna, laghi, terme, città d’arte nel raggio di 200 chilometri; l’abbinamento sempre più forte con enogastronomia, storia, arte, qualità paesaggistiche; la qualità della ricettività e la professionalità degli operatori, alle prese con un fisco e una burocrazia asfissianti che tolgono risorse agli investimenti, e con l’impari contesa con tante aree turistiche concorrenti in territori baciati dagli Statuti speciali». 

Complessivamente gli aumenti riguardano tutti i settori, ad esclusione del balneare che ha pagato con pesanti cali il maltempo di maggio e giugno, peraltro recuperati fino a un sostanziale pareggio (meno 0,2% di presenze) e sia gli italiani che gli stranieri.

Gli italiani fanno infatti segnare più 1,9% di arrivi e più 0,8% di presenze, denotando una tendenza ad accorciare il periodo di vacanza; tendenza inversa per gli stranieri, che fanno meglio, con più 1% di arrivi, ma un significativo più 3,3% di presenze. I tedeschi continuano ad essere i più affezionati al Veneto e fanno segnare aumenti notevoli sia negli arrivi (più 3,6%), sia nelle presenze (più 4,3%).

Tra i diversi settori, spicca il salto in avanti della montagna, che, dopo il più 10% dell’anno scorso, segna una nuova crescita per certi versi sorprendente (arrivi più 8,5%, presenze più 6,4%; molto bene anche le terme (arrivi più 5,6%, presenze più 4,6%); vistosi segni positivi per il lago (arrivi più 2,7%, presenze addirittura più 5,8%); bene le città d’arte (arrivi più 1,7%, presenze più 3,2%; come si è detto, il mare ha sofferto pesantemente il maltempo di maggio e giugno, ma contiene le perdite ad un 2,2% negli arrivi e a uno 0,2% nelle presenze.

Tutte con il segno più anche le tipologie ricettive. Per le presenze il dato migliore è per gli hotel a 3 stelle (più 4,3%), seguiti da quelli a 2 stelle (più 3,7%), dai 4 stelle (più 2,9%), dai 5 stelle (più 1,9%), e da campeggi e villaggi turistici (più 1,1%).

«Anche quest’anno – conclude Caner – il turismo veneto sta vincendo la sempre più difficile competizione sul mercato globale, ma nessun successo deve essere considerato l’ultimo, bensì una base incoraggiante per il lavoro finalizzato a raggiungere nuovi traguardi. La Regione, nonostante i tagli piovuti da Roma su tutti i settori, turismo compreso, c’è. Abbiamo fatto e faremo ancora la nostra parte con tutte le energie e le risorse disponibili. Il turismo costituisce la prima economia del Veneto e come tale è stato e sarà seguito dalla Regione».

Per il presidente di Federalberghi Veneto e Confturismo Veneto, Marco Michielli, i dati del turismo veneto sono buoni: «per quanto riguarda la montagna, il +6,4% delle presenze è un risultato eccellente. Un risultato che, unito alla prospettiva dei Mondiali del 2021 a Cortina ci fa ben sperare in un ritorno prepotente della montagna veneta. Per quanto riguarda le terme (presenze a +4,6%), direi che hanno battuto un bel colpo, confidando che la crisi sia ormai alle spalle e che questo sia solo il primo di una serie di risultati positivi per un comparto di eccellenza europea come il nostro termale. Il Garda (+5,8%) si conferma bestseller del turismo leisure del Veneto, e anche dalle città d’arte (+3,2%) arriva un segnale molto importante che confidiamo sia l’inizio di un’inversione di tendenza».

Michielli lancia l’allarme per il dato proveniente dal mare: «deve infine far riflettere il dato del mare (+0,2%). Le più grandi speranze sono riposte nell’ottimo mese di settembre, che confido ci restituirà un risultato finale migliore di quello che stiamo vedendo. Certo è che i nostri diretti competitor (Spagna, Croazia, Grecia e Sud Italia) sono cresciuti a doppia cifra. Una profonda riflessione sarà d’obbligo».