Emilia Romagna, la Lega Nord chiede più fondi per i settori in crisi dell’agricoltura

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Agricoltura Emilia Romagna trebbiatura riso a jolanda di savoia 2
Secondo i consiglieri regionali del Carroccio, domande Psr sotto il 50%, a rischio 70 milioni di euro

 

Agricoltura Emilia Romagna trebbiatura riso a jolanda di savoia 2Più risorse finanziarie da destinare all’agricoltura soprattutto per i settori in crisi. Lo chiedono i consiglieri del gruppo Lega Nord (primo firmatario: Fabio Rainieri, cui seguino gli altri componenti del gruppo Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Stefano Bargi, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli) in un’interrogazione alla Giunta, dove rilevano che la Regione Emilia-Romagna ha fornito «un insieme parziale di dati quantitativi e commerciali, non permettendo un’esaustiva panoramica del settore».

Secondo il “Rapporto 2016 sull’economia regionale”, redatto da Unioncamere Emilia-Romagna, il settore agricolo registra un incremento del 16% e le esportazioni di prodotti, animali e caccia sono aumentate del 7,3% rispetto al 2015, mentre c’è un calo del numero di imprese agricole del 1,1% rispetto al 2015 a causa del «processo di ristrutturazione del sistema imprenditoriale» e in crisi, rispetto allo scorso anno, anche alcuni settori come quello delle colture cerealicole (il prezzo del grano duro calato del 30,9%), delle coltivazioni arboree (riduzione della produzione di ciliegie del 23,5%), dei bovini e del siero di latte (dimezzato). 

I consiglieri della Lega Nord chiedono quindi perché queste stime non siano state rese note dall’assessorato agricoltura regionale. Si tratta di dati – scrivono – che indicano «una programmazione errata della Regione sia per ciò che riguarda i fondi per gli investimenti agricoli sia per quanto riguarda le strategie di sviluppo del settore». In questo modo, sottolineano i leghisti, «come afferma anche la Coldiretti regionale, si rischia che vengano meno, per il 2018, 70 milioni di euro di finanziamenti visto che il livello delle domande presentate per il Piano di sviluppo rurale è ampiamente al di sotto del 50%».