A Rovereto al via la seconda edizione del Festival delle lingue

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Linguisti, esperti, professori e ricercatori nel campo delle lingue si confrontano sulle modalità della didattica e della diffusione della competenza in più lingue

festival lingue roveretoPer tre giorni Rovereto sarà capitale delle lingue: da giovedì 9 marzo, si apre nell’aula magna di Iprase la seconda edizione del Festival delle Lingue che porterà nella città della Quercia linguisti, esperti, professori e ricercatori nel campo delle lingue. Saranno oltre un centinaio gli eventi in programma, spazio a seminari, convegni, spettacoli, laboratori manuali e di lettura in lingua per bambini, tavole rotonde dove studenti, docenti, professionisti e genitori potranno incontrare esperti italiani ed europei, prendere visione delle novità editoriali, conoscere buone esperienze e pratiche.

Obiettivo, stimolare la discussione e la riflessione sul tema delle lingue oggi, dai classici come greco e latino, ai linguaggi contemporanei, senza dimenticare il Piano Trentino Trilingue e i risultati del test di competenza linguistica in inglese e tedesco, affrontato nella primavera dello scorso anno da 3.000 studenti trentini, primo in Italia di questo genere, sul quale sta ragionando lo stesso Ministero per l’università e la ricerca scientifica, mentre il Comune di Torino, uno dei pochi in Italia ad avere avviato un piano di insegnamento nelle lingue inglese e francese, ha chiesto di gemellarsi culturalmente con il Trentino. 

Il Piano per il trilinguismo estende gradualmente a tutte le scuole della provincia, dalle elementari alle superiori, opportunità che già in precedenza una significativa percentuale di istituti aveva iniziato ad offrire. Sul versante della scuola primaria sono in tutto 938 le classi, su un totale di 1537, che stanno utilizzando il metodo Clil, il 61% del totale; l’incremento nel biennio 2016-2017 è stato pari al 15%. Nella scuola secondaria di primo grado nel biennio 2015/2016, nonostante non vigesse l’obbligatorietà del Clil, erano già 277 su 798 le classi avevano avviato sperimentazioni in questa direzione, mentre nel 2016/2017 sono diventate 332, con un incremento del 5%.

Nell’insieme, il profilo linguistico dello studente trentino nelle classi del campione regge il confronto con le esperienze di altri paesi europei, con livelli avanzati per alcune competenze e spazi di miglioramento per altre. Per la lingua inglese al termine del biennio delle superiori, il livello B1 viene raggiunto (considerando la soglia del 70%) dagli studenti trentini nel 60% dei casi per la comprensione del testo, nel 45% per il parlato, nel 19% nell’ascolto e nel 63% nella scrittura. Per la lingua tedesca a conclusione del biennio delle superiori il 60% degli studenti raggiunge il livello B1 nella lettura, il 30% nell’ascolto, il 31% nella scrittura e l’11% nel parlato. Si può dire, in conclusione, che il Trentino ottiene risultati prossimi ai migliori paesi europei nella lettura, meno buoni nell’ascolto.