Confcommercio Trieste: da IV trimestre indicatori positivi

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Previsioni al miglioramento, negativo ricorso a forme credito 

carrello spesa supermercato 2Il settore Terziario a Trieste nell’ultimo trimestre 2016 dà indicatori positivi quanto a ricavi, prezzi dai fornitori, tempi di pagamento dei clienti e capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale. Stabilità e con tendenza previsionale al miglioramento è il clima tra gli imprenditori, sia sul futuro economico del Paese che su quello della propria azienda, occupazione, domanda di credito e relativa offerta. Il quadro emerge dall’Osservatorio della Confcommercio provinciale.

L’indagine (sopra e sotto l’indicatore “50” indica rispettivamente opinioni positive e negative) si è sviluppata su 384 imprese di commercio, turismo e servizi, di ogni dimensione. In dettaglio, il clima di fiducia a dicembre sul trimestre precedente è cresciuto sia nel sentiment inerente il futuro scenario economico in generale (da 38,9 a 39,1), sia in quello riguardante i prossimi trend della propria azienda (da 50,8 a 51,1). 

All’insegna della crescita anche l’outlook previsionale per il primo trimestre 2017. Positività anche per ricavi (da 44,5 a 45,1), con una stima in prospettiva tendente anche in questo caso al rialzo (45,6) e percezione dell’andamento occupazione nel settore (da 43,9 a 44,0). Più marcata, invece, la crescita sui versanti del pagamento dei prezzi praticati dai fornitori (da 46,0 a 47,1) e delle tempistiche di pagamento dei clienti (da 37,7 a 38,6). Si consolida anche l’espansione quanto alla capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale (da 56,7 a 58,2). Sostanzialmente invariata, invece, la percentuale di imprese che, nell’ultimo scorcio dell’anno, ha fatto richiesta di credito: il 50,8% delle aziende ha visto accolta la propria domanda, il 18,1% ricevuto una risposta positiva ma per un importo minore rispetto a quello preventivato mentre, per l’11,9% il riscontro è stato negativo. Il rimanente 19,2% è equamente suddiviso tra imprenditori in attesa del responso e tra quanti si rivolgeranno alle banche nei primi mesi del 2017. 

Sempre in tema di credito, le imprese hanno giudicato sostanzialmente invariata la situazione quanto a costo dell’offerta (da 51,5 a 51,3) e dei servizi bancari (da 38,7 a 38,2). Più accentuato, invece, l’acuirsi delle percezioni negative sul costo delle altre condizioni del credito (da 44,4 a 44,0), sui paletti di durata temporale (da 41,9 a 41,1) e sull’entità delle garanzie richieste (da 35,6 a 34,3).