Cia: cresce valore della produzione agricola ma i redditi calano dell’8%

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Agricoltura Emilia Romagna riso nelle mani
Il dato emerge dalla VIII Conferenza economica di Cia Agricoltori svolta a Bologna

Agricoltura Emilia Romagna riso nelle maniL’agricoltura crea valore, ma non “paga” chi la fa. Mentre il comparto fattura oltre 57 miliardi di euro sui campi, i redditi degli agricoltori calano dell’8% annuo (contro la media Ue del -2%). E’ quanto sottolinea la Cia-Agricoltori Italiani durante la sua VIII Conferenza economica, in corso a Bologna, nel sottolineare il paradosso di una realtà, quella agroalimentare, che vede l’export del “Made in Italy” macinare un record dopo l’altro, superando la soglia di 38 miliardi, mentre i prezzi pagati ai produttori diminuiscono di un altro 5% nell’ultimo anno.

Per pagare un caffè al bar, l’agricoltore tipo dovrebbe mettere sul bancone oltre 2 chili di riso o almeno 11 uova – ricorda la Cia -. Ma anche per comprare un biglietto del cinema, un produttore dovrebbe vendere quasi 18 chili di patate. Per questo la Confederazione dai tavoli della Conferenza rilancia il progetto del “Network dei Valori” presentato all’Assemblea nazionale dello scorso novembre. La proposta della Cia è di creare accordi sinergici codificati tra l’agricoltura, l’artigianato, il commercio, la logistica e gli enti locali, per costruire un percorso virtuoso intorno alle produzioni agroalimentari. Con un codice di tracciabilità specifico da apporre sugli imballaggi dei cibi. 

«Il nostro Paese ha scelto la qualità come elemento per concorrere sui mercati. Immediatamente dopo, il tema è far sì che questa qualità, che costa, venga retribuita adeguatamente – afferma il viceministro delle politiche agricole, Andrea Olivero, intervenendo alla Conferenza -. La qualità va retribuita con un progetto comune, di tutta la filiera, che ci faccia volare alto. Per retribuire adeguatamente la qualità, si deve lavorare in una logica di aggregazione – prosegue Olivero -. E se in una sola provincia, come quella di Ragusa, ci sono 17 organizzazioni di produttori nell’ortofrutta, è impossibile costruire una filiera coesa. E solo con una filiera coesa c’è l’opportunità per gli agricoltori di avere la giusta remunerazione. Senza aggregazione, non avremo la possibilità». 

«Siamo convinti – afferma il vicepresidente vicario della Cia, Cinzia Pagni – che ogni euro in più pagato agli agricoltori avrebbe un effetto moltiplicatore lungo la catena del valore, con conseguenze positive per la crescita del sistema agroalimentare e dell’economia del Paese».