Giunta regionale del Trentino Alto Adige: Kompatscher distribuisce le deleghe ai sei assessori

Nel suo discorso programmatico, Kompatscher ha riciclato (con qualche aggiornamento marginale) il suo discorso d’insediamento alla guida di maggioranza Svp-Pd-Patt di colore ben diverso da quella con la Lega. 

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giunta regionale del Trentino Alto Adige
La nuova giunta regionale Trentino Alto Adige da Sx Manfred Wallazza, Waltraud Deeg, Arno Kompatscher, Maurizio Fugatti, Giorgio Leonardi, Claudio Cia

Dopo un tira e molla durato mesi, la giunta regionale del Trentino Alto Adige è pienamente operativa con l’attribuzione da parte del presidente Arno Kompatscher delle deleghe operative a ciascuno dei sei assessori che si spartiscono le poche deleghe rimaste in capo alla Regione dopo l’opera di scientifica spoliazione operata negli anni dalla Svp con la silenziosa connivenza del centro sinistra italiano.

La nascita della giunta regionale è stata quanto mai complessa e travagliata. Dalle beghe interne alla stessa Svp che non voleva l’allargamento della compagine di governo da cinque a sei assessori, alle frizioni politiche tra la maggioranza altoatesina Svp-Lega fresca di varo che ha visto la Lega altoatesina esclusa dalla compagine di governo regionale con la Lega trentina che non ha mosso un dito a supporto dei “fratelli” altoatesini, a testimonianza del poco buon sangue che scorre tra i carrocci alla guida delle due province autonome di Trento e di Bolzano.

Una giunta regionale che nasce anche con un episodio di colore, ma con un singolare peso politico, visto che il discorso programmatico pronunciato all’atto dell’insediamento da parte del presidente Arno Kompatscher ha ripreso a piene mani il programma della giunta regionale della scorsa legislatura. La nuova maggioranza regionale targata Svp-Lega si basa su un programma che è uguale a quello presentato nella legislatura precedente, salvo per il particolare che in maggioranza, al posto del Carroccio, c’erano il Pd e gli autonomisti del Patt. Un plagio di cui si sono accorti i due esponenti pentastellati, dove Kompatscher ha copiato dal programma depositato nel 2014 dall’allora presidente della Regione, Ugo Rossi. Un aspetto che lo stesso Kompatscher ha ammesso, probabilmente conscio del fatto che il peso politico di quanto rimane della regione Trentino Alto Adige non valesse lo sforzodi vergare da zero qualche paginetta programmatica, passato nella più totale indifferenza della Lega trentina.

Tornando alla ripartizione degli incarichi di giunta, Kompatscher si è riservato le competenze più pesanti, a partire dagli interventi a favore della famiglia nel campo della previdenza integrativa e delle assicurazioni sociali; interventi a sostegno della previdenza complementare volti a incentivare e sostenere lo sviluppo delle prestazioni pensionistiche aggiuntive; Pensplan e pensione complementare; rapporti con gli organi dello Stato e con organismi interregionali, nazionali ed europei; affari istituzionali; forme di cooperazione tra le due province autonome in accordo con il vice presidente sostituto; partecipazioni in enti e società; Bollettino Ufficiale; applicazione dei principi di trasparenza, di partecipazione, di semplificazione e di autocertificazione e in materia di protezione dei dati personali; ordinamento delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e delle aziende pubbliche di servizi alla persona (APSP); ordinamento degli enti previdenziali e sanitari; competenze proprie del Presidente in materia di Giudici di pace.

Al vicepresidente sostituto di lingua italiana Maurizio Fugatti (e presidente leghista della provincia di Trento) vanno bilancio, ordinamento degli Uffici regionali e del personale ad essi addetto; attuazione della delega delle funzioni riguardanti l’attività amministrativa e organizzativa di supporto agli uffici giudiziari; funzioni regionali in materia di Giudici di pace, ad eccezione delle attribuzioni proprie del presidente; forme di cooperazione tra le due province autonome in accordo con il presidente.

Le briciole delle competenze rimanenti sono state attribuite alla vicepresidente di lingua tedesca Waltraud Deeg (Svp) cui spetta patrimonio e digitalizzazione. Premi di consolazione ai due assessori trentini, dopo la loro esclusione dai posti di potere che contano all’interno della giunta provinciale trentina. Claudio Cia (Agire) ottiene ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, comprese le istituzioni di nuovi comuni e modifiche alle loro circoscrizioni e denominazioni; ordinamento del personale dei comuni, iniziativa popolare e referendum per le leggi regionali; elezioni dei consigli comunali; ordinamento degli enti pararegionali; contributi di miglioria in relazione ad opere pubbliche eseguite dagli altri enti pubblici nell’ambito del territorio regionale; espropriazione per pubblica utilità non riguardanti opere a carico prevalente e diretto dello Stato e le materie di competenza provinciale.

Giorgio Leonardi (Forza Italia) vanno le deleghe per interventi ai sensi del Testo Unificato delle leggi regionali sulle iniziative per la promozione dell’integrazione europea e disposizioni per lo svolgimento di particolari attività di interesse regionale relativamente alla valorizzazione delle minoranze etniche; interventi a favore delle popolazioni dei paesi extracomunitari.

L’assessore ladino Manfred Vallazza (Svp) avrà la delega in materia di tutela e promozione delle minoranze linguistiche cimbra, mòchena e ladina della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol; l’ordinamento del servizio antincendi, degli enti di credito a carattere regionale, dei Libri fondiari e della cooperazione; l’ordinamento delle Camere di Commercio.

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