CNA Federmoda: «filiera della moda è in ginocchio»

Landi: «sono indispensabili urgenti misure per affrontare l’emergenza e per il rilancio».

0
722
comparto moda Italia confindustria moda

La filiera della moda sta pagando pesantemente gli effetti della crisi pandemica. Le stime più recenti indicano un per il 2020 un crollo di oltre il 30% del fatturato complessivo del comparto tessile, abbigliamento, pelle, cuoio, calzature e accessori. Almeno 30 miliardi andati in fumo, con picchi aziendali che arrivano ad accusare riduzioni del giro d’affari di oltre il 50%. Una situazione delicatissima per un settore costituito in larga parte da ditte artigiane e PMI, con una filiera complessa e articolata su tutte le fasi produttive e distributive.

«Più che di “annus horribilis”, possiamo parlare di anno cancellato – dichiara il presidente nazionale CNA Federmoda, Marco Landi – considerando che per la stagione autunno/inverno 2020/2021 la campagna vendite sì è conclusa a fine febbraio quando solitamente va da gennaio a metà aprile. Al contempo i negozi erano chiusi con la merce della primavera/estate da vendere, condizione poi che si è riproposta con l’autunno e inverno cancellando di fatto la gran parte delle vendite al dettaglio stagionali».

Le imprese produttrici hanno avviato poi la campagna commerciale per la P/E 2021 verso operatori della distribuzione in grande difficoltà economica a causa delle mancate vendite durante il 2020 e spesso non in condizione di pagare la merce consegnata dalla produzione, una campagna vendite conclusasi con cali che sono andati dal 30% al 50%.  

L’anno nuovo inizia quindi con scarsi ordini da portare in produzione e con la campagna vendite A/I 2021/2022 posticipata di un mese e mezzo, compromettendo quindi le prossime produzioni del 2021.

Lo spostamento o cancellazione degli eventi fieristici in Italia ed all’estero e delle manifestazioni in generale dedicate alla presentazione delle collezioni fanno prevedere una forte ripercussione sulle produzioni tra giugno e ottobre 2021 con una ulteriore perdita dal 30% al 50%.

La filiera della moda ha necessità di interventi urgenti e di sistema al fine di tamponare una emorragia in termini occupazionali e di tenuta delle imprese. CNA Federmoda chiede misure per tutta la filiera della moda (tessile, abbigliamento, pelle, cuoio, calzature e accessori). Nel dettaglio contributi a fondo perduto per compensare la forte contrazione dell’attività nel 2020 rispetto al 2019; impegno del Governo a garantire adeguate e tempestive risorse al fondo bilaterale FSBA per fronte alle necessità di sostegno al reddito per i lavoratori delle imprese, prolungamento dei contratti a termine senza causale.

Nell’ottica del rilancio e sostegno delle imprese italiane sui mercati internazionali occorrono strumenti agevolativi e risorse per favorire la digitalizzazione, l’introduzione di nuove competenze professionali e gli investimenti in innovazione tecnologica.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:

Telegram

https://t.me/ilnordest

Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata