Enasarco, il Tribunale di Roma obbliga all’assegnazione dei tre seggi ancora vacanti

Soddisfazione della coalizione “FarePresto!”: «ora la Fondazione può entrare nella piena operatività». 

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Con la decisione della XVI sezione del Tribunale Civile di Roma che ha proceduto all’attuazione forzatadell’ordinanza cautelare emessa in data 14 ottobre 2021, ordinando entro sette giorni l’assegnazione dei tre seggi ancora vacanti all’interno del Consiglio di amministrazione di Enasarco e la convocazione del consiglio di amministrazione ai fini della nomina del presidente e dei vice presidenti dell’organo amministrativo della FondazioneEnasarco si sblocca una situazione che stava diventando insostenibile.

La coalizioneFarePresto!accoglie con soddisfazione tale provvedimento impegnandosi ad operare con trasparenza ed efficacia per il bene della Fondazione Enasarco.

Ma ripercorriamo la vicenda per coloro che non l’avessero seguita. Enasarco era ostaggio dell’ostinata perseveranza della sua gestione uscente. «Qualcuno si è chiesto come possa esistere e resistere, di fronte anche ad un pronunciamento del Tribunale civile, una maggioranza illegittima. Ricostruiamo passo per passo quanto accaduto» commenta “FarePresto!

Il 28 dicembre 2020, la Commissione elettorale della Fondazione Enasarco delibera sul Consiglio di amministrazione dell’Ente. Nulla di rilevante, se non per il fatto che le nomine non rappresentino le volontà espresse dal voto delle Case mandanti e delle imprese preponenti, violando così gli articoli 12 e 17 dello statuto Enasarco. Non un dettaglio, anzi, è difficile spiegarsi come sia stata disattesa, fino ad oggi, l’ordinanza del Tribunale civile di Roma che, il 22 aprile 2021, ha sospeso l’efficacia della delibera assunta il 28 dicembre 2021 dalla Commissione elettorale della Fondazione Enasarco, sulla base della quale era stato eletto il Consiglio di amministrazione.

La beffa è datata 4 agosto 2021, giorno nel quale i sei membri indicati dalle liste espresse da Confindustria e Confcommercio della Commissione elettorale di Enasarco hanno confermato a maggioranza (grazie alla forza delle sei unità in rappresentanza di Confindustria e Confcommercio rispetto alle nove costituenti della Commissione) le nomine dei tre seggi vacanti tra i rappresentanti dei preponenti del Consiglio di amministrazione. Insomma, nulla da fare.

Sulla vicenda, si è poi espresso il Giudice Unico Manzi, il quale aveva ordinato «l’immediata sospensione della esecuzione della decisione assunta dalla Commissione elettorale del 4 agosto 2021». La parola “fine” sulla vicenda è arrivata formalmente il 16 dicembre scorso, giorno in cui il giudice Manzi ha concesso tempo alla Commissione elettorale di Enasarco dal 22 dicembre al prossimo 17 gennaio per dare attuazione alla sua ordinanza, riservandosi di nominare, in caso di ulteriore passività, un commissario ad acta per la designazione dei consiglieri o, addirittura, di nominarli direttamente.

L’intenzionalità dell’inosservanza dei pronunciamenti è, secondo “FarePresto!” ancora più evidente dopo quanto accaduto, come ultimo capitolo di questa triste storia, il 29 dicembre 2021: a fronte della richiesta di dare attuazione all’ordinanza, avanzata da uno dei tre membri della Commissione elettorale indicati dalla coalizione “FarePresto!”, la maggioranza dell’organo ha preferito negare il contenuto della proposta per attendere il prossimo 17 gennaio, ultimo termine per l’attuazione e capolinea della passività con cui la gestione di Enasarco ha continuato ad operare. Ora la parola fine della vicenda.

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