Energia, sempre più problematica

Vistose differenze tra Germania e Italia per combattere il rincaro. In Italia aumenta la povertà energetica delle famiglie. 

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Sempre più vistose le differenze in tema di energia e di politiche pubbliche per contenere i vistosi rincari, spesso speculativi, che gravano su aziende e famiglie.

Secondo l’indagine di Unimpresa, tra Germania e Italia c’è un fattore quattro, pari ad una differenza di quattro volte dei sostegni pubblici per contenere i rincari delle tariffe. In Italia è stata varata una manovra di aiuti da 4,4 miliardi di euro per contenere l’aumento della bolletta energetica e il costo del carburante. In Germania, dove c’è dipendenza dal gas della Russia, ma inferiore all’Italia, il governo tedesco ha messo a disposizione delle famiglie e delle imprese ben 16 miliardi di euro.

Secondo gli analisti di Unimpresa, «il rischio è che come dopo tutte le precedenti crisi economiche, anche da questa, determinata dalla guerra tra Mosca e Kiev, l’Europa uscirà con divari ancora più marcati rispetto a prima. La Germania, probabilmente, si riprenderà prima dell’Italia e poi si imporrà con tutti gli altri governi europei, proprio grazie alla sua forza economica».

«Il governo italiano deve avere la forza per agire con sostegni economici molto importanti in tempi rapidi. La velocità della risposta farà la differenza – commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara -. La Bce ha rivisto al ribasso tutte le stime di previsioni economiche in Europa e nel Mondo. La guerra amplifica notevolmente l’incertezza che già c’era a causa della pandemia: prima della guerra la previsione della crescita globale del Pil per il 2022 era +6,3% adesso è +4,1%. La Russia, invece, sprofonderà direttamente in recessione già nel 2022 e questa prospettiva, di là dalla condanna per la guerra in Ucraina, non è positiva per il resto delle grandi economie mondiali. L’Italia dovrebbe crescere comunque quest’anno, anche se meno del previsto, lasciando almeno un punto percentuale rispetto alle previsioni. La scarsità di materie prime (gas, ma anche grano) farà crescere i prezzi di tutti i prodotti. L’inflazione salirà fin sopra l’8% a giugno».

Per l’Ufficio studi della Cgia ci sono 4 milioni di famiglie italiane in situazione di povertà energetica causata dal forte rincaro generale dei prezzi e dei carburanti stanno mettendo a dura prova la tenuta economica delle famiglie italiane, famiglie che si trovano nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: ovvero il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici, etc.

Le famiglie più a rischio sono quelle con un elevato numero di componenti, vivono in abitazioni datate e in cattivo stato di conservazione, il capofamiglia è giovane, spesso indigente e/o immigrato.

A livello territoriale la situazione più critica si presenta nel Mezzogiorno, dove la frequenza della povertà energetica oscilla tra il 24% e il 36% delle famiglie di quel territorio. Altrettanto critica è la situazione in altre regioni del Centrosud che registrano una frequenza della povertà energetica medio alta: tra il 14% e il 24%. Tra le regioni che, invece, si trovano nella fascia medio bassa (tra il 10% e il 14% di frequenza), il Lazio, il Piemonte, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. Tra le regioni, infine, meno interessate da questo fenomeno, dove la forchetta oscilla tra il 6% e il 10%, la Lombardia, il Veneto, l’EmilaRomagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.

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