Clintel Italia contro l’informazione ambientale a senso unico

Appello degli scienziati a favore di una maggiore trasparenza e oggettività dei fatti nella comunicazione climatica.

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Clintel Italia

La comunicazione in fatto di questioni ambientali rischia di volgere rapidamente verso odiose forme di silenziamento delle voci democraticamente e scientificamente espresse che esprimono critiche fondate, secondo gli scienziati di Clintel Italia, rispetto alla vulgata che sta andando per la maggiore relativamente ad una presunta emergenza climatica causata dalle attività antropiche.

Contro una pericolosa deriva informativa, anche democratica, cui pare stranamente allinearsi anche colui che dovrebbe essere il massimo tutore delle libertà democratiche e di espressione della Nazione, scendono in campo gli scienziati della Clintel Italia con un lungo appello che pubblichiamo integralmente di seguito per garantire compiutamente il pluralismo dell’informazione e delle opinioni.

«Noi di Clintel-Italia, già promotori della Petizione “Non c’è alcuna emergenza climatica” inviata al Presidentedella Repubblica Sergio Mattarella, e autori del recente volume “Dialoghi sul Clima, tra emergenza e conoscenza” curato da Alberto Prestininzi, manifestiamo preoccupazione per l’allarme che i mezzi di comunicazione stanno lanciando in ordine ad una emergenza climatica di presunta origine antropica. Questo ingiustificato allarme sta inquinando le coscienze anche di responsabili politici ad alti livelli, circostanza che induce ad affrontare problemi di rischio vero, non con la prevenzione, ma con misure che, di fatto, neanche affrontano i problemi».

«L’emergenza climatica che genera panico e preoccupa i più attiene al fatto che la temperatura media globale sarebbe circa 1 grado superiore a quella di oltre un secolo fa. A questo fenomeno, che è naturale, e non necessariamente sgradevole, si stanno attribuendo, senza alcuna ragione scientifica, tutti gli eventi meteorologici severi e, con essi, tutti i danni che sino agli anni Ottanta erano inquadrati nelle attività di prevenzione e studiati attraverso l’analisi del rischio, dove la vulnerabilità umana era l’elemento essenziale. Per esempio, si attribuiscono a codesto grado di temperatura superiore al valore di oltre un secolo fa, decessi per ondate di calore, fenomeni siccitosi, fenomeni alluvionali, e altro ancora. Coloro che suonano l’allarme hanno anche la loro ricetta: impegnare trilioni di euro dei contribuenti e attuare la transizione energetica, la parola magica che sarebbe la loro promessa per la soluzione dei detti problemi».

«Purtroppo è proprio la transizione energetica la vera causa dei problemi citati. Essa, perseguita ormai da oltre vent’anni, ha comportato, da un lato, l’aumento del costo dell’elettricità, circostanza che ha aumentato, tra i più deboli, il numero di persone che non possono permettersi la climatizzazione degli ambienti ove vivono o lavorano, che da sola eviterebbe non quel singolo grado in più cui il riscaldamento globale attiene, ma i 15-20 gradi in più delle ondate di calore che sempre hanno colpito in estate, e oggi non più che nel passato».

«Dall’altro lato, la transizione energetica promessa quale panacea per combattere le conseguenze indesiderate dei fenomeni siccitosi o alluvionali, in realtà aggrava queste conseguenze, perché esse si combattono non con le installazioni di impianti eolici o fotovoltaici, come la transizione energetica pretende di fare, ma attraverso le attività di prevenzione, già indicate dalla Legge 183/89 costruita con gli studi della Commissione De Marchi. Prevenzione che le Autorità di Bacino, ora di Distretto, propongono con interventi di Pianificazione territoriale e la realizzazione di opere per il governo delle acque (dighe, casse di espansione, etc.)».

«La transizione energetica toglie anche risorse ad un altro grande e reale rischio, il rischio sismico, oscurato, nei media e nei discorsi dei responsabili politici, dal rischio finto del clima che cambia».

«Noi di Clintel-Italia stigmatizziamo l’illusione della transizione energetica che sta abbagliando l’opinionepubblica e alcuni politici ai massimi livelli. Stigmatizziamo la disinformazione diffusa da tutti gli organi di stampa e di comunicazione di massa, che evitano ogni confronto su quello che è il vero problema che colpisce l’umanità, soprattutto nelle sue componenti più deboli: la disponibilità d’energia abbondante e a costi accessibili. Stigmatizziamo il rifiuto da parte di chi brandisce il terrore del finto allarme climatico a confrontarsi sugli aspetti tecnico-scientifici del presunto allarme da essi lanciato e dalle false soluzioni da essi proposte».

Uberto Crescenti

Presidente di Clintel-Italia

Professore Emerito di Geologia Applicata, Università di Chieti-Pescara (già Magnifico Rettore e Presidente della Società Geologica Italiana)

Alberto Prestininzi

Professore di Geologia Applicata (già presso l’Università La Sapienza di Roma)

Ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale Clintel

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