“Mare nostrum”: Zaia dispone controlli igienico sanitari sui profughi in arrivo in Veneto

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profughi clandestini immigrati barca«Provvedimento necessario per garantire la sicurezza ai nostri cittadini dinanzi alla latitanza dello Stato»

Dinanzi alle frotte di disperati che con cadenza quotidiana approdano sulle coste italiane provenendo da paesi dove la sanità è spesso una chimera, fino ad oggi lo Stato ha fatto poco o nulla per una seria azione di prevenzione delle malattie importate da coloro che sbarcano, tanto che è allarme tra gli operatori del settore dopo i primi casi di positività riscontrati alla Tbc, malattia ormai eradicata dal panorama occidentale. Per non dire di patologie ben più gravi, come l’Ebola che sta mietendo numerose vittime specie nell’Africa centrale.

Dinanzi al rischio più che fondato che qualche profugo sbarcato in Sicilia possa arrivare in Veneto durante il suo cammino verso l’Europa settentrionale portando appresso qualche malattia contagiosa, il governatore del Veneto ha rafforzato i controlli di prevenzione sui profughi in arrivo e in transito. «Su mio diretto incarico – ha detto Zaia – il direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan ha formalizzato un decreto attraverso il quale attiveremo controlli igienico sanitari sulle strutture che ospitano i migranti di “Mare Nostrum” e verificheremo puntualmente con il massimo scrupolo il loro stato di salute. Su questa vicenda l’organizzazione dello Stato continua ad essere confusionaria e borbonica, ma la salute pubblica dei veneti è un bene prezioso e rappresenta per me una priorità assoluta di fronte a una situazione nella quale il Governo questi problemi non se li pone. Per cui, alla fine, mi sono attivato io e come Regione ho deciso di prendere in mano la situazione».

Zaia è fermamente deciso a non accogliere tutto e tutti indiscriminatamente: «fermo restando il nostro no netto e assoluto all’accoglienza di nuovi extracomunitari, considerando che il Veneto ha già dato ospitando 500.000 extracomunitari di cui 30.000 senza lavoro i controlli saranno effettuati nell’interesse prioritario dei veneti ma anche di questi poveri disperati, che possono non sapere di essere malati e devono essere curati in caso di necessità. Penso anche ai cittadini e ai volontari che, inutile nasconderselo pur senza fare allarmismi, potrebbero essere esposti all’ipotetico contagio di malattie da tempo pressoché scomparse qui da noi, come Tbc o scabbia, o di patologie caratteristiche dei Paesi di provenienza dei profughi che loro potrebbero incolpevolmente importare. Non sono l’unico a porsi questo problema, perché gli Usa hanno innalzato ieri di un grado il loro stato di attenzione su Ebola e il ministro degli Esteri britannico ha dichiarato oggi che si tratta di un problema reale per il suo Paese».

Il decreto emanato in Veneto prevede il rafforzamento dei controlli sulle malattie trasmissibili per via aerea o per contatto: «è una tutela a 360 gradi – dice Zaia – che parte dalla garanzia sulla salute dei migranti e di fatto costituisce una doverosa azione di prevenzione della diffusione di malattie. Va anche verificato lo stato igienico delle strutture ospitanti, perché le voci che sono circolate parlano troppo frequentemente di stabili dismessi, vere e proprie discariche a cielo aperto, e perché la repentinità caotica con la quale questi migranti arrivano potrebbe costringere ad ‘arrangiare’ alcune soluzioni logistiche».