Ponti e infrastrutture in Veneto: solo 500 sotto controllo, ne mancano 1.500

Dall’indagine ministeriale emerge una drammatica carenza di fondi per ispezionare e manutentare correttamente le opere stradali e ferroviarie fondamentali.

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In Veneto c’è una drammatica carenza di controlli sulle infrastrutture fondamentali, ad iniziare dai ponti con solo 500 strutture regolarmente tenute sotto  controllo, quando ci ne sarebbero altri 1.506 bisognosi di controlli periodici per i quali mancano i fondi e dei quali si sa poco o nulla. Servirebbero altri 200 milioni di euro, che ci sarebbero, ma che non si possono spendere per i vincoli di bilancio imposti dal governo centrale.

L’indagine a tappeto commissionata dal ministero delle Infrastrutture dopo la tragedia di Genova sta portando alla luce una realtà tragica. Upi e Anci veneto hanno realizzato un dossier parziale (solo 117 comuni su 582 hanno risposto), da cui emerge la necessità di lavori per almeno un valore di 80 milioni di euro per le competenze dei comuni. Quanto alle sette province, l’indagine ha riguardato 478 infrastrutture tra ponti, cavalcaferrovia e viadotti vari, oltre a opere per il contenimento di smottamenti e frane e alla manutenzione ordinaria del manto viabile, con molti, troppi casi di chilometri di strade colabrodo rattoppati alla meno peggio. Un elenco d’interventi per una spesa quantificata in 205,9 milioni di euro, con 64,11 milioni di spesa definita come urgente.

Gli amministratori pubblici chiedono al governo la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione già in cassa agli enti locali, ma che non possono essere spesi per i vincoli di bilancio pubblico: «abbiamo la disponibilità di circa un miliardo di euro da poter spendere» dice il direttore di Anci e Upi Veneto, Carlo Rapicavoli. Soldi che potrebbero essere spesi, oltre che per garantire la sicurezza, anche per mettere in moto l’economia locale, ad iniziare dal settore dell’edilizia e delle costruzioni ancora in crisi.

Quanto agli interventi più urgenti, sono 10 nel Veneziano, 4 nel Bellunese, 21 nel Padovano, 1 nel Rodigino (il ponte sul fiume Po), 2 nel Trevigiano, 4 nel Veronese, mentre nel Vicentino ci sono priorità meno impellenti.