Il Natale è più bello (e gustoso) con dolci artigianali italiani: 88.732 le imprese artigiane del settore

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Mario Pozza
Mario Pozza

Mario PozzaIndagine di Confartigianato sui consumi alimentari delle festività natalizie

Sono circa 100.000 le famiglie trevigiane, ovvero 206.500 persone, che a Natale porteranno in tavola dolci artigiani. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Confartigianato. Tradizione, freschezza, qualità delle materie prime, cura della lavorazione sono le caratteristiche che, secondo la rilevazione fanno preferire al 30% della popolazione italiana i dolci natalizi realizzati da 42.633 pasticcerie e panifici artigiani attivi nel Paese.

Secondo un’indagine di Confartigianato Treviso presieduta da Mario Pozza, la passione dei trevigiani per i prodotti alimentari artigiani dura tutto l’anno e, tra settembre 2010 e settembre 2011, ha contribuito a far aumentare del 3.2% il numero delle imprese attive nel settore, passate da 1.135 a 1.171, superando considerevolmente la crescita media veneta del comparto che è del 1.9% , e classificandosi a livello nazionale tra le prime 20 provincie per numero di imprese attive.

Gli ambiti che registrano una maggiore crescita sono quello lattiero caseario affiancato dai birrifici, che sono triplicati (130) rispetto allo scorso anno. Interessante evidenziare che nella regione Veneto le cioccolaterie hanno registrato un aumento del 3.4% rispetto ad una riduzione del 50% delle stesse operanti nel Friuli Venezia Giulia.

Il 2010 per le imprese del settore alimentare si era chiuso con una ripresa sul piano occupazionale quantificabile in una variazione pari a +1%. Tale crescita è continuata anche nel 1° semestre 2011, con una risultanza pari nel dettaglio a +1.6%: La Regione Veneto è la quinta a livello nazione come crescita del livello occupazionale nel settore con una percentuale del 9.2%.

Sotto controllo anche i prezzi. Confartigianato fa rilevare che, nonostante i forti rincari dei costi delle materie prime registrati in quest’ultimo anno (il prezzo dello zucchero è aumentato del 16%, quello della farina del 7,3%, quello del burro del 6,7% e quello delle uova del 3,5%) i pasticceri artigiani si sono impegnati a contenere gli aumenti al 2,6%, quasi un punto in meno rispetto al 3,4% del tasso di inflazione registrato nello stesso periodo.

I dolci della tradizione natalizia “Made in Italy” non piacciono soltanto in Italia. Secondo lo studio, tra gennaio e agosto 2011, l’Italia ha esportato per un valore di 224 milioni di euro, con un aumento dell’8,6% rispetto ai primi 8 mesi del 2010. In testa ai paesi più affezionati alle prelibatezze del Belpaese c’è la Francia, seguita da Germania e Austria.

La qualità italiana è uno straordinario biglietto da visita rappresentato anche dai 219 prodotti alimentari a marchio DOP, IGP, STG. e il 22% di questi è leader nelle esportazioni a livello europeo.

Il settore alimentare ancora una volta regala un dato positivo che è sostenuto dai dati della filiera di riferimento, ovvero dalle aziende che curano la trasformazione delle materie prime, dai macchinari specifici oltre alle attività di servizio connesse (distribuzione, marketing, ecc.). Gli ingredienti di questo successo si basano su qualità delle materie prime, alta professionalità dei maestri artigiani rivolte alla ricerca, attraverso la valorizzazione della creatività, per la realizzazione di prodotti eccellenti, destinati a consumatori sempre più esigenti e dai palati raffinati.