Il blitz del Fisco a Cortina fa emergere una realtà di tanti contribuenti (finti) poveri che girano con auto di lusso e di esercenti che miracolosamente quadruplicano i loro incassi durante i giorni di controllo

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Incavolatissimi i politici e gli amministratori locali

Girare per le strade con una Ferrari (o se volete con una Mercedes, Audi, Bmw, Porsche, una Jaguar o una Bentley) e vivere con meno di 30.000 euro lordi l’anno. E’ quanto accade a 42 dei 251 contribuenti proprietari di super-car che sono stati controllati nel blitz fiscale a Cortina del 30 dicembre 2011. L’Agenzia delle Entrate, criticata da alcuni politici proprio per questa ‘invasione’ di fine anno nella località sciistica, risponde con le cifre. E se il Garante della Privacy, proprio parlando a Cortina, fa presente che la lotta all’evasione è un’emergenza come fu la lotta al terrorismo nel passato, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto conferma le sue critiche e bolla i controlli come “operazione mediatica di carattere straordinario e propagandistico”. Come lui anche il capogruppo della Lega Nord nella Commissione finanze della Camera dei deputato, Maurizio Fugatti. Dai risultati dei controlli a Cortina emerge dunque che c’è chi ha il bolide costosissimo, ma una mini-dichiarazione dei redditi; nel caso di auto intestate a società, ne sono state scovate una ventina appartenenti ad aziende addirittura con il bilancio in ‘rosso’. Come dire perdono, soffrono la crisi, ma si tengono (e mantengono) l’auto di gran lusso.
Ma non solo: gli ottanta agenti del Fisco, sguinzagliato per il centro di Cortina alla vigilia di Capodanno, in fondo “hanno fatto bene agli affari di ristoranti e boutique della perla delle Dolomiti”, come la stessa Direzione del Veneto delle Entrate ci tiene a sottolineare, generando un vero e proprio “miracolo” degli incassi, o l’impennata degli scontrini, a seconda dei punti di vista. Nei ristoranti di Cortina il 30 dicembre 2011 si è registrato un incasso maggiore del 300% rispetto allo stesso giorno dell’anno prima e del 110% rispetto al giorno prima; nelle boutique di lusso +400% rispetto allo stesso giorno del 2010 e +106% rispetto al 29 dicembre 2011. Raddoppiati anche gli incassi per i bar, rispetto al giorno prima, mentre sullo stesso giorno dell’anno precedente l’incremento è più “modesto”: +40%. O le Entrate portano fortuna, come maliziosamente chiosa il comunicato dell’Agenzia delle Entrate, oppure con tutti quegli ispettori in giro, scambiati in qualche caso dalla clientela per commessi dei negozi, magari è stato emesso qualche scontrino in più del solito.

“L’operazione messa in campo a Cortina lo scorso 30 dicembre – rileva l’amministrazione fiscale – che ha impegnato 80 agenti per effettuare i controlli in 35 esercizi commerciali, su un totale di quasi 1.000 presenti nella località turistica delle Dolomiti, ha portato risultati e informazioni utili per il recupero dell’evasione”. Segnalati anche casi limite: un commerciante deteneva beni di lusso in conto vendita per più di 1,6 milioni di euro, senza alcun documento fiscale relativo alla merce detenuta. Interessanti pure i controlli sui possessori di 251 auto di lusso. Su 133 auto intestate a persone fisiche, 42 appartengono a cittadini che “fanno fatica a sbarcare il lunario”, avendo dichiarato meno di 30.000 euro lordi di reddito sia nel 2009 sia nel 2010, mentre 16 auto sono intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50.000 euro lordi. Gli altri 118 veicoli di lusso sono intestati a società che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50.000 euro lordi.

I controlli fiscali effettuati alla vigilia della festa di Capodanno a Cortina dall’Agenzia delle Entrate costituiscono un unicum, ma sono una delle tante operazioni condotte negli ultimi tempi proprio nei regni del lusso. Negli ultimi anni sono finiti sotto i fari degli 007 del Fisco dalle ville in costa Smeralda, in cui si è scoperto che un terzo del prezzo veniva pagato in nero, agli yacht intestati a società, ma di fatto ‘barche’ personali di noti imprenditori o personaggi di spettacolo. Come Cortina è stata presa di punta nel clou della feste invernali, così in estate sono state setacciate le discoteche dell’Emilia Romagna o gli stabilimenti balneari di mezza Italia.

Spulciando le statistiche fiscali, si scopre che oltre il 42% dei possessori di barche sono contribuenti Irpef sotto i 20.000 euro. Tra i fortunati che navigano con mezzo proprio c’è poi quasi il 26-27% che dichiara al fisco un reddito compreso tra i 20.000 ai 50.000 euro l’anno. Solo poco più del 30% del popolo dei ‘navigatori’ italiani può dunque definirsi ricco, sotto il profilo fiscale. Ci sono contribuenti dal reddito modesto anche tra i possessori di aeromobili: quasi il 26% dichiara di vivere con meno di 20.000 euro l’anno. Un altro 30%, sempre tra coloro che si muovono con l’aereo personale, guadagna, secondo quanto figura nei loro modelli 730 o Unico, dai 30.000 ai 50.000 euro. Percentuali analoghe di quasi-poveri, infine, tra i proprietari di berline, terzo mezzo di locomozione colpito dalla nuova tassa sul lusso inserita nella manovra. Tra i proprietari di auto oltre i 185 chilowatt, il 31% dichiara meno di 20.000 euro e il 36% tra 20.000 e 50.000 euro.

Comunque sia, l’operazione del Fisco è rimasta indigesta agli esponenti dell’economia e della politica locale. L’esperienza e la professionalità dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate “E’ tale che non sanno che i controlli incrociati tra auto di lusso e redditi del proprietario possono essere fatti direttamente al computer senza inutili atteggiamenti vessatori e criminalizzanti nei confronti degli operatori turistici e dei cittadini in vacanza”: questa la replica dura di Stefano Illing, presidente del Consorzio Cortina Turismo all’Agenzia delle Entrate sul blitz nel capoluogo dolomitico che sottolinea come “Cortina deve garantire serenità ai suoi ospiti e l’Agenzia delle Entrate deve garantire serietà ed equilibrio nello svolgimento del suo importantissimo compito”.

Il battagliero sindaco del capoluogo delle Dolomiti, Andrea Franceschi, dopo la dura replica ai funzionari dell’Erario non intende scendere dalle barricate: “i controlli e la lotta all’evasione sono sacrosanti, ma pensiamo ci voglia più rispetto per la gente che lavora e che dà lavoro”. Per Franceschi “le nostre perplessità sono state motivate dal periodo e dal metodo scelto, perché, ad esempio, comprendiamo l’irritazione di un barista che ha quattro tavolini di numero e ha dovuto lasciarne uno in esclusiva agli agenti dell’agenzia dalle 8 di mattina fino alle 22 di sera”. Contemporaneamente, Franceschi ribadisce di non capire perché “ci volessero 80 ispettori sul posto per scoprire che 133 auto di grossa cilindrata intestate a persone fisiche appartenevano a contribuenti che dichiarano pochissimo: sarebbe bastato un semplice controllo incrociato dei dati già in possesso dell’Agenzia, fatto direttamente dall’ufficio, senza mettere in scena uno spettacolo hollywoodiano che ha dato la sensazione di vivere in un vero e proprio stato di polizia”.

Aggiusta il tiro, dopo aver appreso i risultati dei controlli, l’ex sottosegretario Daniela Santanché, habitué di Cortina, che ribadisce tuttavia il rifiuto di metodi da ‘polizia fiscale’ e usa l’arma del sarcasmo: “e adesso – chiede -, cosa dobbiamo aspettarci, che qualcuno metta i cartelli con il commerciante disonesto e la scritta Wanted?”. Sui casi di “lievitiazione degli scontrini”, Santanché ammette che “è giusto andare a fondo”. Però non si scandalizza davanti ai 42 proprietari di super-car con dichiarazioni dei redditi da semi-poveracci (meno di 30mila euro l’anno): “le macchine di grossa cilindrata – afferma – non sono in sé un caso significativo. Il titolare può avere effettivamente un reddito basso e l’auto essere intestata all’azienda che ne paga il leasing. Bisognerebbe vedere caso per caso”.
In mezzo a questo bailamme di finti poveri e veri ricchi, il parroco di Cortina, don Davide Fiocco, prova a riportare nell’inquadratura l’immagine di quello che un tempo era solo un comune di montagna: “c’è un paese che fa i conti come tutti con le ristrettezze economiche – spiega – nel quale, ogni tanto, arrivano i vip”. I dati sembrano darli ragione: gli abitanti di Cortina non se la passano proprio bene. Almeno stando alle loro dichiarazioni dei redditi. Scandagliando le statistiche fiscali pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, si scopre che il 51,2% dei quasi quattromila contribuenti cortinesi dichiara un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno. I ‘paperoni’? Pochissimi, poco più di un centinaio quelli che dichiarano un reddito superiore ai 100.000 euro l’anno, il 2,6% dei contribuenti.