Friuli Venezia Giulia, cresce il ricorso alla cassa integrazione come nel resto d’Italia

0
635
FVG paolo pupulin pd

FVG paolo pupulin pd Prosegue la corsa al rialzo della cassa integrazione anche in Friuli Venezia Giulia così come nel resto dell’Italia. A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che analizza nel dettaglio la situazione. A marzo, secondo i dati diffusi dall’Inps, le aziende in tutta Italia hanno chiesto all’istituto 99,7 milioni di ore di CIG, con un aumento de 21,6% su febbraio. In Friuli Venezia Giulia il dato risulta particolarmente più pesante, con una richiesta di 2.095.596 ore autorizzate, in notevole aumento (più 39,5%) rispetto alle 1.502.697 del febbraio scorso. Una cifra alta simile a quella del marzo 2011 (erano state autorizzate 2.165.342 ore), quando si pensava di aver toccato la punta massima della crisi. Nei primi tre mesi dell’anno, in Friuli Venezia Giulia le ore di cassa integrazione sono state 5.483.377, rispetto alle 4.206.905 dello stesso primo trimestre del 2011 (più 30% sui primi 3 mesi 2011).

L’unica nota meno negativa riguarda l’utilizzo della cassa in deroga, che anche mese scorso ha avuto livelli alti ma inferiori a quello notevole assunto nel mesi di febbraio (autorizzate 254.122 rispetto alle 323.837 di febbraio scorso e alle 192.913 di marzo 2011). La CIG ordinaria ha subito un balzo straordinario, arrivando a 706.941 ore rispetto alle 392.048 di febbraio (più 80%) e alle 605.914 di marzo 2011 (più17%). Gli interventi straordinari (CIGS) di marzo ammontano a 1.134.533 ore, con un aumento del 35% rispetto a febbraio (erano stati chieste 786.812 di ore). Rispetto al marzo 2011 (quando le ore autorizzate di CIGS furono 1.366.515) si registra una riduzione. Ma ci si confronta con una delle punte più elevate del ricorso alla cassa straordinaria del 2011.

In Friuli Venezia Giulia, nell’ultimo trimestre del 2011, che rappresenta il dato di chiusura dell’anno scorso, è cresciuto in modo straordinario il tasso di disoccupazione, arrivato al 6,8%, mentre ancora nel terzo trimestre precedente si era limitato al 4,07%. Un balzo notevole (più 60%) che merita una riflessione seria sulla fase recessiva in atto, confermata dalle stesse cifre della disoccupazione reale. In un trimestre sono stati bruciati quasi 10.000 rapporti di lavoro. Una tendenza negativa che dimostra la pericolosità di una congiuntura in caduta libera, che non può essere nascosta da una rappresentazione del mercato del lavoro e della produzione, che non tiene conto della nuova fase recessiva manifestatasi in tutta la sua durezza proprio nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, che sta proseguendo in forma ancora più pesante nel primo trimestre di quest’anno. La serietà della situazione dipende da un’evidente caduta della produzione e dei consumi. Richiede misure adeguate e innovative su un mercato del lavoro che non produce più nuova occupazione per i giovani e per gli over 45-50. Ormai sono pochissimi i giovani che trovano qualche precaria occasione di lavoro e tanti lavoratori a fine corso della CIG straordinaria e della mobilità che, senza interventi di politica attiva, sono destinati a una disoccupazione prolungata.

Per il gruppo consiliare del Partito Democratico la giunta Tondo è già stata messa di fronte all’esigenza di trovare nuove risorse per le politiche del lavoro, visto che quelle previste nella manovra finanziaria sono già esaurite sulla base delle domande di incentivi all’occupazione avanzate dalle imprese regionali già alla fine di febbraio. La stessa assessore al lavoro ha chiesto alla Giunta un ulteriore pacchetto di 20 milioni di euro per poter coprire le richieste fin da ora inevase per circa 3,5 milioni e per quelle successive che potranno essere avanzate nel corso dell’anno 2012. In assenza di nuove risorse, qualsiasi azione a favore dell’occupazione risulta impraticabile. Per il PD è indispensabile mettere in campo tutte le misure necessarie e tutte le risorse recuperabili per contrastare una fase recessiva che mette in crisi il futuro di molte aziende e imprese regionali, di tutte le dimensioni. Misure urgenti di finanza, di sostegno al credito, di semplificazione burocratica, di cantierabilità delle opere pubbliche già finanziate, di garanzie sull’export (rimasto unico sfogo per le imprese regionali a fronte di una caduta verticale del mercato interno), di azioni positive per il lavoro dei giovani e dei disoccupati.

FVG assessore angela brandi 2 1All’allarme lanciato dalla sinistra fa eco l’assessore regionale al lavoro, Angela Brandi la quale spiega che relativamente alle tre gestioni – ordinaria, straordinaria e deroga – la CIG cresce sia a livello congiunturale (+80%.) che tendenziale (+17%), mentre la Cigs flette tendenzialmente del -17% ma cresce del 44% sul piano congiunturale. Infine, la CIG in deroga cresce tendenzialmente del 32%, diminuendo del 22% a livello congiunturale.

A livello provinciale, la variazione su base tendenziale ha segno negativo unicamente in provincia di Pordenone (con 141.000 ore in meno, pari al -15,2%) mentre crescono tutte le altre province, con Gorizia +8%, Trieste +12% ed Udine +4%. A livello congiunturale, la crescita interessa tutte e quattro le province, con Gorizia con il +44%, Pordenone +12%, Trieste +41% ed Udine +74%.

Nel corso del primo trimestre del 2012, sottolinea l’assessore Brandi, sono state autorizzate complessivamente 5.483.377 ore con un incremento del 30,3% (1.276.472 ore in più) rispetto al primo trimestre 2011. Rispetto al quarto trimestre 2011 si verifica invece una diminuzione di circa 329.000 ore, pari al -5,7%. “La cassa integrazione concessa nel mese di marzo 2012 – ha commentato l’assessore Brandi – ci fornisce un quadro piuttosto severo del mercato del lavoro regionale in questo primo trimestre 2012. In questo contesto si colgono alcuni timidi segnali positivi, quali la diminuzione della cassa integrazione rispetto al quarto trimestre 2011 (con -329.000 ore) ed il calo della cassa straordinaria che a livello regionale scende del 24,1%. Segnali che però non sono sufficienti a compensare il peso di un trend che non è possibile definire incoraggiante”. Per l’assessore al lavoro “nel complesso comunque si tratta di dati che riflettono sul piano locale la persistenza di una situazione di crisi nazionale dell’economia che pare essersi riproposta sui livelli del 2009. Da parte nostra l’attenzione su quelli che sono i riflessi sul piano occupazionale è massima, visto anche il rafforzamento degli strumenti già messi in atto a sostegno dei lavoratori e del loro reddito”.