Trento, presentata in anteprima la nuova facoltà di lettere e filosofia

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UNITN nuova facoltà lettere filosofia spazio cavedio centrale
UNITN nuova facoltà lettere filosofia spazio cavedio centraleUn nuovo, grande edificio costato 48 milioni di euro calato in un quartiere densamente popolato con problemi di accessibilità e di parcheggio

La nuova sede della facoltà di lettere e filosofia, in via Tommaso Gar a Trento è stata svelata in anteprima dal rettore dell’Università di Trento, Davide Bassi, il direttore generale Giancarla Masè, il responsabile della direzione patrimonio immobiliare appalti, Rinaldo Maffei, e il direttore dei lavori Massimo Lazzaro. Nell’edificio, che si sviluppa in tre corpi fabbrica tra loro collegati da ampi cavedi chiusi alla sommità da un tetto in vetro sostenuto da capriate in legno lamellare, sono state realizzate 32 aule, tra le quali 4 aule informatiche e la nuova aula magna di ateneo da 330 posti posta in un corpo circolare situato nel cavedio principale, sulla cui sommità sono ricavati gli spazi di lettura. I posti sono complessivamente 2.500, 170 le postazioni informatiche. l lavori, iniziati il 16 ottobre 2007, si sono conclusi il 15 febbraio 2012. Tra pochi giorni si completeranno gli arredi e quindi inizierà il trasloco.

UNITN nuova facoltà lettere filosofia ingressoIl progetto definitivo è stato redatto dal raggruppamento costituito da Ishimoto Architectural & Engineering Firm, Inc. con sede a Tokio (capogruppo) e Ishimoto Europe S.r.l., Tekne S.p.a. e Corbellini S.r.l., tutte e tre queste ultime con sede a Milano. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Maltauro S.p.A. rispettando la tempistica di progetto.

La volumetria fuori terra è di 94.500 metri cubi; la superficie totale netta 24.875 metri quadri; la superficie utile netta (esclusi atrii, corridoi, vani scala, disbrighi, servizi igienici, locali tecnici) 15.700 mq. Il costo è di 48 milioni di euro. Il costo al metro quadro è di 2.200 euro (Iva e arredi compresi che comprendono pavimenti in pietra e in pregevole legno di bambù effetto noce presente nelle aule e nelle sale dei docenti).

Un edificio di notevole impatto, realizzato su un areale dove una volta sorgeva un parcheggio e una scuola dell’obbligo demolita, che svetta sugli edifici circostanti. Costruito con standard ambientali minimi (rispetta la certificazione Casa Clima B), con ampie vetrate che assicurano ampia luminosità agli ambienti esterni, ma anche problemi notevoli di climatizzazione (con conseguente elevata bolletta energetica), il nuovo tempio della cultura umanistica (e di formazione di tanti, probabili, disoccupati o sottoccupati intellettuali) l’edificio è costituito da una serie di corpi di fabbrica, fra di essi paralleli, orientati secondo l’asse Est-Ovest. I tre corpi di fabbrica di cinque piani fuori terra sono alternati da una sequenza di due corti interne, protette da coperture vetrate, di cui una a doppia altezza e l’altra a tutt’altezza che costituisce una vera e propria piazza interna. Le corti ospitano l’ingresso dell’aula magna, le sale studio e gli spazi comuni di relazione. Intorno a esse, nei primi due livelli, sono distribuite le aule e le funzioni collegate alla didattica, mentre nei livelli superiori sono stati collocati i dipartimenti e gli uffici gestionali e amministrativi. Sono previsti, inoltre, due piani interrati adibiti a parcheggi (per circa 200 posti auto, quasi sicuramente insufficienti sia per le esigenze della facoltà che per i residenti della zona che aspettano che qualcuno renda disponibili i parcheggi prima esistenti), centrali tecnologiche e depositi; sulle coperture sono stati collocati la maggior parte degli impianti meccanici (centrale termica, gruppi frigo, unità di trattamento dell’aria).

Tutte le aule sono attrezzate di impianto audio–video e possibilità di interconnessione multimediale da regia centrale, copertura senza fili (estesa a tutto l’edificio e agli spazi di pertinenza esterni) e cattedre dotate di pannelli di controllo con schermi sensibili al tatto per tutte le funzioni impiantistiche e domotiche.