Orsi, quanto spende il Trentino per la reintroduzione dei plantigradi nell’ambiente locale

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alto adige orso m13 1Da sempre contestato, il progetto “Life Ursus” in dieci anni è costato alla Provincia 680.000 euro

Orso, quanto ci costi: in questo modo potrebbero commentare la notizia tutto coloro che ormai sono dubbiosi circa l’utilità del progetto di reinserimento dei plantigradi nell’ambiente trentino iniziato dieci anni fa. In questo lasso di tempo, per il progetto “Life Ursus” la provincia di Trento ha speso 444.000 euro per l’indennizzo dei danni causati dall’orso e 236.000 euro in opere di prevenzione. I dati sono stati resi noti dal presidente della Provincia Lorenzo Dellai nella risposta ad un’interrogazione del consigliere provinciale Pino Morandini (Pdl).

Dellai ha sottolineato come “pur in un trend di generale aumento dei danni che ha caratterizzato l’ultimo decennio in relazione all’aumento della popolazione di orsi, i danni del 2011 si sono circa dimezzati rispetto al 2010, mentre i danni del primo semestre 2012 sono sostanzialmente in linea (leggermente superiori) con quelli relativi all’anno precedente”. Dellai ha aggiunto che “le tempistiche con le quali si è proceduto all’indennizzo dei danni sono sempre state assai ridotte, a dimostrazione di una buona efficienza del sistema messo in campo. In particolare, nel triennio 2009-2011 la durata media dei procedimenti per il risarcimento dei danni è stata pari a 38 giorni”. Fin qui i numeri. Tuttavia Dellai non entra nel merito dei danni per così dire “sociali” che la presenza dell’orso sta causando alla popolazione locale: passi per qualche alveare sfasciato o per qualche animale sventrato (gli orsi devono pur mangiare, è nelle cose), ma il fatto che spesso gli orsi scendano fin in mezzo ai paesi e nel fondovalle la cosa inizia a preoccupare, specie coloro che abitano nelle baite o nelle case poste al limitare dei boschi o delle campagne. Il gruppo di orsi che è stato introdotto dalla Slovenia una decina d’anni fa si è trovato così bene in Trentino che è cresciuto rapidamente, tanto che si stima siano una trentina circa i plantigradi residenti stabilmente sul territorio provinciale. Forse un po’ troppi, visto che anche Dellai parla di politiche di riduzione del numero, prima che gli orsi invadano pure le stanze del Palazzo provinciale.