Miglioramento del vigneto veneto: nel 2012 disponibili in tutto 51 milioni di euro

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vigneto pontare 1476 1Manzato: “si aggiungono altri 18 milioni allo stanziamento precedente a favore delle imprese del settore per soddisfare tutte le richieste”

“L’efficienza dimostrata dal sistema Veneto nell’utilizzo dei finanziamenti comunitari previsti dall’Organizzazione del Mercato del Vino si traduce quest’anno in una disponibilità aggiuntiva di ulteriori 18 milioni di euro, che porteranno ad un totale di 51 milioni i sostegni economici a favore delle imprese del settore per l’anno corrente, rispondendo a tutte le richieste presentate”: lo dichiara, soddisfatto, l’assessore all’agricoltura del Veneto, Franco Manzato, per la notizia che la regione è riuscita a recuperare economie da altre amministrazioni che non avevano speso tutta la quota loro assegnata sulla diverse misure previste dal Piano nazionale di sostegno.

“Il Piano nazionale – ha ricordato Manzato – è il programma finanziato direttamente dall’OCM vino e il Veneto aveva avuto per l’esercizio finanziario 2012 un budget di 33 milioni di euro. Il finanziamento è stato indirizzato alla ristrutturazione e riconversione vigneti; agli investimenti alle imprese per la commercializzazione e trasformazione dei prodotti vitivinicoli; alla vendemmia verde; alla promozione sui paesi extra UE e agli arricchimenti dei mosti dei vini. Da parte delle aziende del Veneto, dopo una prima rimodulazione delle risorse a giugno, sono pervenute richieste superiori alla somma disponibile per circa 18 milioni di euro. Di questi, circa 14,2 milioni si riferivano alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, cioè al miglioramento a medio lungo termine della base produttiva dei vini di qualità; il resto agli arricchimenti”.

Su indicazione dello stesso Manzato, Avepa era stata autorizzata ad accogliere le fideiussioni per l’intero importo non coperto dalle dotazioni iniziali e ora, a seguito delle richiesta della Regione ad Agea e agli uffici ministeriali, si è riusciti a recuperare economie che permettono appunto di coprire tutte le richieste dei produttori veneti.

“Il risultato – ha ribadito l’assessore – è frutto dell’efficacia del sistema amministrativo veneto, che ha anticipato quanto si è poi verificato in modo da trovarsi pronto per i pagamenti immediati entro il termine del 15 ottobre previsto dal regolamento comunitario”.