Inaugurato il nuovo casello di Villesse su A4 Venezia Trieste

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FVG A4 inaugurazione casello Villesse portale
FVG A4 inaugurazione casello Villesse portaleNella nuova struttura anche un ufficio per la Polstrada

Inaugurato alla presenza dei vertici della società Autovie Venete e della regione Friuli Venezia Giulia il nuovo casello di Villesse. Il nuovo casello è una stazione di esazione moderna e “leggera”, caratterizzata da una pensilina a struttura reticolare, la cui forma richiama lo scafo di una nave, metafora del viaggio. Dotato di 4 piste in entrata (tutte funzionanti anche in modalità telepass) e 8 in uscita, di cui tre Telepass, 4 trimodali (cassa automatica, manuale, tessere Viacard, bancomat, carte di credito) e una manuale, oltre ai varchi speciali riservati ai transiti eccezionali, è lungo 126 metri, dispone di un tunnel sotterraneo che consente, al personale di stazione, di accedere alle singole piste in sicurezza e ospita anche i vari impianti di servizio al casello.

Lateralmente alle piste di uscita, si trovano i fabbricati tecnici, uno riservato agli uffici e uno dedicato agli impianti di servizio. Dalla parte opposta, un terzo edificio ospita un front-office per le pratiche riguardanti il transito dei carichi eccezionali.

Diciotto mesi di lavoro, 20 imprese coinvolte e 70 maestranze, uno staff di 20 tecnici, 4.500 metri cubi di cemento armato, 350 tonnellate di carpenteria metallica, un piazzale da 40.000 metri quadrati, un investimento di quattro milioni di euro. Sono “i numeri” del nuovo casello di Villesse, che è stato inaugurato dal presidente del Friuli Venezia Giulia e Commissario per l’emergenza in A4, Renzo Tondo, affiancato dall’assessore Riccardo Riccardi, dal presidente di Autovie Emilio Terpin e dal sindaco di Villesse Lucio Cabass.

Progettato dall’ingegnere bolognese Giuseppe Matildi, il casello è stato costruito dalla vicentina Carraro Steel and Technology. “Quella di oggi – ha detto il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin aprendo gli interventi – è una festa del lavoro – e di questi tempi non è poca cosa – delle aziende, dei tecnici e di tutte le maestranze. Un momento che vuole rappresentare una ventata di ottimismo, un modo per guardare al futuro con speranza”.

Tantissime le persone presenti all’appuntamento, dai rappresentanti delle istituzioni e degli enti territoriali (dal presidente della provincia Enrico Gherghetta al sindaco di Gorizia Ettore Romoli, dal prefetto Maria Augusta Marrosu all’assessore regionale al lavoro Angela Brandi) fino ai vertici delle forze dell’Ordine e agli esponenti delle categorie produttive. La nuova struttura “è il primo tassello di un progetto importante per il territorio dell’isontino in primis – ha sottolineato Terpin – e di tutta la regione. Entro pochi mesi, infatti, il raccordo sarà – a tutti gli effetti – autostrada A34; l’autoporto Sdag avrà completato il cosiddetto “ultimo miglio” tratto mancante per raggiungere il confine slovene e inoltre sarà pronto anche il nuovo, grande parco commerciale – il più esteso del NordEst – con 170 negozi e un bacino di utenza potenziale stimato in 1.300.000 clienti. Una serie di interventi, quindi, che daranno impulso e vigore all’economia di tutto il territorio; ecco perché dobbiamo guardare al futuro con speranza. Gli strumenti ci sono, tocca a noi metterci l’energia e la volontà”.

La struttura del casello è importante anche per la sicurezza di chi viaggia, grazie alla presenza di una struttura di supporto che ospita anche un ufficio riservato alla Polstrada a supporto dei posti di blocco e durante le attività di controllo. Sul piazzale retrostante, infatti, è stata installata una pesa per verificare se i mezzi pesanti o i furgoni in transito rispettano le norme in vigore. Il valico di Gorizia, insieme a quello di Trieste, infatti, è uno dei punti di confine più frequentati, attraverso i quali si muove tutto il traffico diretto verso i Balcani e verso il Centro ed Est Europa. Le chiavi dell’ufficio sono state consegnate dal presidente di Autovie Venete, Emilio Terpin, al Comandante Polstrada della sezione di Gorizia, Gianluca Romiti, al termine della cerimonia di inaugurazione della struttura. “La collaborazione con la Polstrada – ha detto Terpin – è fondamentale per garantire la sicurezza di chi utilizza l’autostrada e di chi vive sul territorio. I numeri, come sempre, sono la dimostrazione concreta di cosa significa concretamente l’attività delle forze dell’ordine: i controlli effettuati nel 2012, delineano un quadro dove, se da un lato calano le violazioni ai regolamenti in materia di tempi di guida e riposo (dalle 1.548 del 2011 alle 920 del 2012) e le irregolarità nelle registrazioni del foglio tachigrafo (da 701 a 473), dall’altro cresce l’abusivismo (le violazioni passano dalle 49 accertate nel 2011 alle 89 del 2012), aumentano gli episodi di alterazione e manomissione dei tachigrafo (da 49 a 162), risultano più numerosi i casi accertati riguardanti le eccedenze di peso (da 678 a 952)”.

Soddisfatto il presidente della Regione, Renzo Tondo: “un altro importante obiettivo del processo di internazionalizzazione del Friuli Venezia Giulia: un’altra tappa, di quel percorso che abbiamo definito come la ‘legislatura delle infrastrutture’, che vogliamo continuare”. La nuova struttura (con un costo di 4 milioni di euro) rappresenta “un pezzo simbolico” dello sviluppo del Friuli Venezia Giulia, ha indicato il presidente Tondo, reso possibile “da un’autonomia che non è privilegio ma responsabilità ed operatività”. Una responsabilità che ha guidato la regione in questo percorso di legislatura dedicato alle infrastrutture “senza scandali e contestazioni, con cantieri che hanno mobilitato l’occupazione, che hanno dato lavoro alle imprese del nostro territorio”, ha sottolineato Tondo.

Opere pubbliche che servono a togliere il Friuli Venezia Giulia dall’isolamento, che realizzano una viabilità più sicura, che trainano lo sviluppo della regione, ha osservato il presidente della Regione, il quale ha anche sottolineato – in merito ai costi per la terza corsia sulla A 4 – come la stessa Cassa Depositi e Prestiti abbia confermato come i lavori sulla Venezia-Trieste rappresentino l’opera più importate in corso in Italia.

Il presidente Tondo ha infine toccato il tema del patto di stabilità: “in Italia non si distingue che è virtuoso e chi ‘no’. Il Friuli Venezia Giulia è una Regione virtuosa che però non può impegnare le risorse che possiede. Crediamo – ha detto – che ci siano le condizioni per ottenere una deroga, per pagare chi ha già lavorato, per riaprire una stagione di cantieri e di lavoro”. “Questa nuova opera apre il Friuli Venezia Giulia ad un’Europa che dobbiamo vivere sino in fondo”, a sua volta ha rilevato l’assessore regionale Riccardi: “stiamo aprendo la seconda ‘porta’ dell’Italia verso Est”. Riccardi ha quindi ricordato il cammino nello sviluppo di nuove infrastrutture viarie nell’ultimo quinquennio, “5 anni contraddistinti da scelte forti, avviate grazie alla responsabilità degli Enti locali del territorio, che nel Goriziano hanno trasformato il sistema della viabilità; cinque anni contraddistinti da lavoro, meriti, fatica e rischi”.