Fondazione Dolomiti Unesco, la presidenza passa da Belluno all’Alto Adige

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A Dobbiaco il passaggio delle consegne. Elmar Pichler Rolle nuovo presidente

La presidenza di turno della Fondazione Dolomiti Unesco è stata assunta dalla Provincia di Bolzano. Nella cerimonia a Dobbiaco l’assessore Elmar Pichler Rolle, nuovo presidente, ha dichiarato che “l’incarico di tutelare l’unicità di questa area va affrontato con una visione e un impegno che devono superare i confini e le competenze”. E ha spiegato con quali misure. Poiché il patrimonio mondiale Dolomiti non conosce confini (si estende tra Alto Adige, Trentino e le Province di Belluno, Pordenone e Udine), anche la Fondazione “Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO” non deve concepire il proprio lavoro in un’ottica localistica: “l’area dichiarata patrimonio naturale va vista nella sua interezza, con tutte le differenze che le singole zone presentano, da quelle più sviluppate sul piano turistico a quelle quasi abbandonate”, ha detto l’assessore Elmar Pichler Rolle assumendo ufficialmente la presidenza di turno della Fondazione per i prossimi tre anni. Nella cerimonia a Dobbiaco ha ricordato la missione che l’UNESCO ha affidato: salvaguardare l’unicità delle Dolomiti, “e siccome le Dolomiti sono abitate dalle persone, per ogni misura va individuata la giusta combinazione tra tutela e utilizzo della montagna”.

Va inoltre cercato il consenso tra tutti gli enti coinvolti nella gestione del bene da tutelare. Allo scopo dovrà essere adeguata anche la struttura interna della Fondazione, “e per poter coinvolgere attivamente le cinque Province e le due Regioni si lavorerà per accorpare Consiglio di amministrazione e Comitato direttivo”, ha spiegato Pichler Rolle. Sarà presto un Segretario generale a gestire la Fondazione, “lo specifico concorso si sta concludendo”.

La Fondazione deve elaborare, come richiesto dall’UNESCO, una strategia di gestione, strutturata sul concetto di 7 reti tematiche: mobilità, sviluppo e turismo sostenibile (coordinata dalla Provincia di Bolzano), formazione e ricerca, geologia (Trentino), aree protette (Pordenone), paesaggio (Udine), promozione turismo sostenibile (Belluno). L’altra strategia complessiva, quella sul turismo sarà elaborata entro l’estate. “Sul versante altoatesino con due punti centrali: il lavoro per ampliare il bene UNESCO anche al massiccio del Sassolungo e una regolamentazione del traffico sui passi dolomitici che sia degna di un patrimonio mondiale”, ha aggiunto Pichler Rolle.

Nei prossimi mesi l’impegno sarà concentrato anche sull’attività di sensibilizzazione, “con segnaletica e informazioni uniformi in prossimità dei punti di accesso principali, lungo le strade o in punti panoramici. È stato elaborato anche un prototipo di terrazza panoramica che verrà realizzato in punti fortemente suggestivi”, ha annunciato l’assessore. Inoltre sarà sviluppata una mostra itinerante estesa a tutti i sistemi dolomitici sull’esempio di quella allestita a Dobbiaco, mentre la partecipazione a rassegne internazionali, esposizioni ed eventi consentirà di approfondire le potenzialità dell’abbinamento Dolomiti Unesco e intercettare nuovi gruppi di interessati, “anche perché nel mondo ad oggi ci sono solo 188 siti dichiarati patrimonio mondiale naturale”, ricorda Pichler Rolle.

Le Dolomiti sono state inserite nel giugno 2009 nella Lista del patrimonio mondiale UNESCO: sono stati accolti nell’elenco 9 sistemi per una superficie complessiva di 141.903 ettari (area core) cui se ne aggiungono 89.266 di zona cuscinetto. Complessivamente sono 102 i comuni coinvolti, di cui 20 in Alto Adige.