Alto Adige bilancio di fine legislatura del comparto economico

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Pab-Thomas-Widmann-ilnordestL’assessore provinciale Thomas Widmann analizza luci ed ombre della situazione locale

Bilancio di fine legislatura da parte degli assessori della giunta provinciale di Bolzano. Il punto sulla situazione economica dell’Alto Adige è stato fatto dall’assessore Thomas Widmann che vede nell’autonomia integrale la via per vincere la sfida economica, la revisione del sistema dei contributi e delle aree produttive, la tutela della realtà commerciale locale contro le liberalizzazioni, la definitiva affermazione di Alto Adige come “green region”.

Una legislatura “segnata dalla crisi economica internazionale e da un bilancio per la prima volta in contrazione dopo trent’anni” sottolinea Widmann che ha sintetizzato a Castel Flavon la situazione in cui si è trovata la Giunta provinciale nell’ultimo periodo di governo. Ma gli interventi e i risultati per tutelare la struttura economica altoatesina non sono mancati: 12 misure hanno permesso, in controtendenza rispetto al resto del Paese, di stabilizzare e consolidare l’andamento del PIL che in Alto Adige dal 2010 si è mantenuto sopra i 18 miliardi di euro, ai vertici nazionali e tra le prime 20 Regioni in Europa.

Widmann ha elencato in 5 punti le direttrici lungo cui dovrà proseguire nei prossimi mesi ed anni l’azione della Provincia per consolidare questa situazione: “anzitutto puntiamo a un’autonomia integrale, che significa superamento della tematica etnica per affrontare invece la sfida economica e le urgenze della crisi, garantire competitività e poter incidere a livello di nuove competenze e tributi”, ha chiarito l’assessore. Un secondo livello d’intervento è quello dei contributi aziendali, “non più a pioggia ma mirati, accompagnati dalla riduzione dei tempi di attesa per le aziende e da una nuova sensibilità nella progettazione delle zone produttive”, ha spiegato Widmann. Il concetto è quello di “usato prima del nuovo”, vale a dire recupero di immobili senza dover sfruttare nuove aree verdi. “Stiamo elaborando gli standard di qualità, a settembre le nuove regole arrivano in Giunta provinciale”. Il terzo obiettivo riguarda la politica commerciale: “tutelare la nostra realtà periferica e dei centri storici contro le liberalizzazioni incontrollate, mantenere regole chiare nelle zone produttive”, ha riassunto Widmann. Dopo le vertenze a colpi di impugnative e ricorsi con il Governo Monti sull’ordinamento del commercio in Alto Adige, “il nuovo Governo ha segnalato maggiore sensibilità. Sarà uno dei temi prioritari del prossimo incontro del presidente Durnwalder con il premier Letta”, ha aggiunto Widmann. Punto 4 per il futuro: sviluppare ulteriormente il modello del marchio ombrello dell’Alto Adige (nel frattempo raccoglie oltre 1.000 prodotti locali) per arrivare al concetto di Alto Adige “green region”, nuovo posizionamento del sito economico contraddistinto da gestione responsabile dell’ambiente, fonti alternative e sostenibilità. Il quinto traguardo raccoglie tutti i sostegni diretti dei prossimi bilanci provinciali alla conquista di mercati (incrementare la quota export dal 16 al 20%), allo sviluppo di infrastrutture e ricerca. In tal senso uno strumento essenziale di finanziamento sarà Alto Adige Finance: “abbiamo creato – ha detto Widmann – una struttura che mette a disposizione 250 milioni di euro per progetti innovativi. 50 milioni sono già destinati alla banda larga sul territorio, 5 al fondo export, il resto degli investimenti si deciderà in base alle proposte delle associazioni di categoria entro agosto”.

La riduzione della burocrazia e dei costi investe ovviamente anche la macchina amministrativa e il personale: l’obiettivo della Provincia è un risparmio di 555 unità entro il 2015 (senza licenziare nessuno, ma analizzando le reali necessità di nuove assunzioni). La revisione della spesa pubblica nella pubblica amministrazione ha inoltre già prodotto la riduzione del 20% delle spese di trasferta (un risparmio di 2,3 milioni di euro) e una riorganizzazione della struttura: “le ripartizioni erano 42, oggi sono 36, entro il 2017 saranno 25, quasi dimezzate”, ha ricordato Widmann. Analogo andamentro per gli uffici provinciali: da 210 oggi sono calati a 191 e nel 2017 saranno 160.

Nella retrospettiva della legislatura, l’assessore Widmann ha sottolineato che le misure messe in campo per contrastare la crisi hanno investito tutti i settori produttivi: l’offensiva per rafforzare l’export, la riforma delle zone produttive (aboliti esproprio e assegnazione, tempi velocizzati), 60 milioni di euro in più all’anno per il fondo di rotazione, oltre 500 milioni di contributi alle aziende, aiuti straordinari per tutelare gli impianti di risalita di paese, per lo smaltimento di amianto nei fabbricati, per la costruzione di distributori a metano e per sostenere nell’affitto le nuove aziende che assumono. Inoltre con lo strumento BLS sono state insediate in Alto Adige 39 aziende locali e 58 provenienti dall’estero e sono stati creati 333 posti di lavoro qualificati, mentre sul fronte della location di film e fiction è stato creato un valore aggiunto di 16 milioni di euro (finora 47 produzioni, mille giornate di ripresa in loco, effetto Terence Hill su turismo). Da non dimenticare l’azione pubblica per contrastare lo spopolamento dei piccoli paesi di montagna, realizzata attraverso progetti di rivitalizzazione dei centri storici e dei centri naturali commerciali in 26 comuni, contributi specifici per aiutare il piccolo negozio in realtà disagiate, sostegno per eventi serali e di promozione.