Bolzano, siglato con il governo Letta il nuovo patto a tutela dell’autonomia speciale

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PAB-Enrico-Letta-Luis-Durnwalder-ilnordestFirma tra le polemiche: soddisfatta la maggioranza di centro sinistra, critiche dal centro destra

Siglato a Bolzano il “Memorandum condiviso” stipulato tra il premier Enrico Letta e il presidente della provincia altoatesina Luis Durnwalder alla presenza del ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Delrio che getta le basi per un nuovo assetto finanziario. Una firma tra le polemiche, tra la soddisfazione della maggioranza di centro sinistra e le critiche lanciate dal centro destra che parla di riconoscimento degli obblighi elettorali del patto SVP-PD sottoscritto alle scorse elezioni politiche.

“Ringrazio il nuovo Governo che intende rispettare gli impegni presi e attivarsi con misure concrete condivise confermando la sua attenzione verso la nostra piccola e particolare realtà”, ha esordito il Durnwalder dopo la firma del memorandum che avvia i passi per aggiornare l’Accordo di Milano del 2009, ribadendo tra l’altro che “la provincia di Bolzano non intende sottrarsi al principio della solidarietà e della responsabilità nel contribuire al risanamento del debito pubblico ma chiede di individuare un’intesa preventiva sull’ammontare e sulle modalità della compartecipazione. Una volta concordate con il Governo le dimensioni di tale compartecipazione, vada lasciato alla Provincia la decisione di fissare in quali ambiti intervenire per attuare i risparmi individuati”.

Il premier Enrico Letta ha ribadito “la chiara indicazione fatta al momento dell’insediamento del Governo: valorizzare le autonomie. Nell’incontro di maggio abbiamo fissato le modalità concrete per applicare tale intesa”. Letta ha voluto ricordare la valenza simbolica della sua visita a Bolzano, “esattamente quando il Governo compie 100 giorni e ha fatto della concretezza il suo metodo di lavoro”. Letta ha voluto precisare che questa discussione sull’aggiornamento dell’autonomia “si è voluta inquadrare in una logica istituzionale, ma poi il novero dei soggetti politici da coinvolgere si allargherà. La strategia inclusiva è quella del dialogo”. Infine un accenno alla toponomastica, tema che esula dal memorandum: “abbiamo delineato un accordo che è una svolta culturale, che mostra la volontà delle parti di guardare al futuro senza che il passato blocchi il dialogo”.

Il memorandum firmato a Bolzano, preparato in mesi da incontri e contatti, indica alcuni argomenti su cui sono state poste le basi per raggiungere un’intesa, in alcuni casi a breve termine, a medio termine in altri. Il memorandum è stato stilato in ossequio “alla storia, alla cultura, alla tradizione e vocazione autonomistica del territorio della Provincia autonoma di Bolzano”, “all’ancoraggio internazionale dell‘autonomia speciale” e allo scopo di rafforzare i momenti di collaborazione tra le istituzioni statali e provinciali. Non ultimo obiettivo la riduzione del contenzioso tra Stato e Provincia, grazie alla “individuazione di soluzioni propedeutiche alla cessazione del contendere in materia di finanza pubblica, commercio al dettaglio, urbanistica, produzione energetica e altre dinanzi alla Corte costituzionale, che rischiano di menomare l’azione amministrativa”.

Il memorandum prevede di attivare un’azione congiunta e programmata finalizzata a conseguire in tempi rapidi le seguenti misure: la nomina delle Commissioni paritetiche dei 6 e dei 12 e il conseguente avvio dei loro lavori; una proposta legislativa, nel rispetto della competenza statale, in materia di distanze minime tra i fabbricati e in materia di limitazioni all’esercizio di attività commerciali nel verde agricolo o alpino e nelle aree destinate all’insediamento di attività produttive; la possibilità, nell’ambito dei tavoli tecnici già attivati tra il Governo e le Regioni a statuto speciale, di prevedere in sede di revisione dell’IMU, la spettanza del gettito di tale imposta ai comuni siti nel territorio della provincia di Bolzano; un’applicazione dei fondi a favore dei comuni confinanti coerente con i principi che hanno ispirato l’istituzione; la revisione della norma di attuazione in materia di Parco nazionale dello Stelvio in collaborazione con la Regione Lombardia per un assetto gestionale suddiviso tra gli enti locali interessati.

Nel medio termine, gli argomenti in discussione per raggiungere un’intesa prevedono la rivisitazione dell’Accordo di Milano finalizzata a rafforzare il ruolo della Provincia nella gestione delle entrate tributarie; la definizione delle forme e dei modi di compartecipazione della Provincia al debito pubblico, fermo restando che queste possano decidere autonomamente con quali concrete misure di risparmio vanno raggiunti gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici. A tale proposito il 7 agosto è convocato un incontro tecnico tra rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze, degli affari regionali e delle province di Bolzano e Trento per un primo approccio a tali problematiche, compreso il superamento del contenzioso già deciso e ancora pendente dinanzi alla Corte costituzionale.

L’accordo è stato criticato dalle opposizioni di centro destra. Alessandro Urzi di Alto Adige nel cuore parla “protocollo che salda i conti politici del PD nei confronti della SVP, visto che il contenuto dell’accordo elettorale è identico al testo del protocollo sottoscritto ora da Letta”. Critiche anche dalla sottosegretaria Micaela Biancofiore, sottosegretario del governo Letta e leade del PdL altoatesino, non invitata all’incontro: “mi pare una pessima caduta di stile da parte degli esponenti del Pd e della SVP non avere invitato la sottoscritta ad un evento come questo” ha chiosato piccata la bionda amazzone berlusconiana.