Vendemmia 2013, buone prospettive per la crescita qualitativa e quantitativa

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Vendemmia-a-Maso-Sette-Fontane-ilnordestIn tutto il NordEst le previsioni sono decisamente ottimistiche. A Legnaro (PD) la XXXV edizione di “Previsioni vendemmiali”

Nel NordEst è attesa una buona vendemmia, per qualità e quantità. Così si sono espressi gli esperti convocati da Veneto Agricoltura a Legnaro (PD) per le tradizionali “Previsioni Vendemmiali”, giunte alla XXXV edizione. Un’età rispettabile, che la dice lunga sull’esperienza maturata dall’Azienda della Regione Veneto in questo campo, strumento efficace di gestione dei dati al servizio degli imprenditori vitivinicoli. Fatto riconosciuto anche dall’assessore all’agricoltura della regione del Veneto, Franco Manzato, che ha inoltre presentato il la rete per l’innovazione vitivinicola, progetto promosso direttamente dalla Regione che si propone di ridefinire e riorganizzare i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione/divulgazione.

Ecco i dati per le singole regioni del Triveneto.

Veneto

Per le uve bianche la produzione 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 5-10% in più rispetto allo scorso anno, mentre per le uve nere la quantità dovrebbe rimanere invariata. Il dato è senz’altro positivo se si considera com’era partita la stagione caratterizzata, fino quasi alla fine di giugno, da abbondanti precipitazioni e basse temperature che avevano creato forti preoccupazioni per vari problemi di ordine sanitario nei vigneti. Con l’arrivo del caldo estivo (ultima decade di giugno) la situazione si è fortunatamente raddrizzata, trascinando però fino alla vendemmia un ritardo nella maturazione delle uve di 10-15 giorni rispetto al 2012.

Con queste premesse, si è ormai nel vivo della raccolta con le varietà precoci, dopo che nei giorni scorsi era toccato alle uve per le basi spumante, storicamente le prime a finire nei tini.

Nel Veneto la produzione, sotto il profilo quantitativo, si presenta a macchia di leopardo, con incrementi e cali delle rese rispetto allo scorso.

VERONA: si attende un incremento delle uve Chardonnay (+5%), Garganega (+0-5%), Corvinone (+5/10%), Merlot (+5%), mentre un calo dovrebbe interessare le uve della varietà Corvina (-5%) e Rondinella (-15/20%).

TREVISO: è previsto un leggero incremento quantitativo delle uve bianche (+3/4%), mentre la produzione di uve nere dovrebbe rimanere invariata. Per la Glera (Prosecco) l’aumento dovrebbe raggiungere addirittura il +5/10% e per lo Chardonnay il +5%. Per il Merlot la produzione dovrebbe rimanere invariata. Ricordiamo che nel 2012 le due province di Treviso e Verona da sole avevano prodotto oltre 8 milioni e 400 mila quintali di uva, i ¾ della produzione complessiva nel Veneto.

VENEZIA: in calo invece la produzione nel veneziano (-5/10%) con Merlot, Glera e Chardonnay annunciate attorno al -5%.

ROVIGO: nel rodigino, addirittura, si prevedono riduzioni anche del -20/30%, dovute a importanti estirpi e forti grandinate registrate nelle scorse settimane.

VICENZA: incrementi da record sono invece annunciati nel vicentino (+10/15%) e questo vale sia per il Merlot e la Glera (+15%) che per lo Chardonnay (+10%).

PADOVA: segno positivo anche per i Colli Euganei e il territorio provinciale, dove l’incremento dovrebbe attestarsi attorno al +10/12%.

BELLUNO: qui si dovrebbe raggiungere una produzione di circa 6.000 quintali di uva, un dato quasi irrilevante nel contesto regionale ma senz’altro di grande interesse per il costante incremento che si sta registrando anno dopo anno.

Alto Adige

Il 2013 è cominciato con temperature abbastanza miti e precipitazioni ridotte. Il mese di febbraio ha portato delle temperature al di sotto della media pluriennale e scarse precipitazioni. A marzo il clima si è presentato particolarmente freddo per il periodo, con precipitazioni nettamente al di sopra della media pluriennale e nevicate anche nei fondovalle, fenomeni che hanno dapprima rallentato il progresso vegetativo, addirittura azzerandolo verso la fine del mese. Il mese di aprile è stato caratterizzato da forti sbalzi di temperature con giornate soleggiate ed alte temperature seguite da periodi piovosi accompagnati da un freddo invernale improvviso. Il valore intermedio delle temperature è stato sopra la media pluriennale. Nonostante le 13 giornate piovose, le precipitazioni sono restate sotto la media pluriennale. Il mese di maggio si è presentato con temperature troppo fresche, che stranamente hanno continuato a scendere anziché aumentare, soprattutto verso la fine del mese. Le giornate di pioggia e anche l’ammontare delle precipitazioni hanno raggiunto quasi il doppio dei valori medi. Nel mese di giugno le temperature e le precipitazione sono state nella media, ma vanno segnalati i forti sbalzi di temperatura. Il mese di luglio si è presentato con temperature alte e stabili e precipitazioni sotto la media con forti temporali e grandinate. Nel mese di agosto le temperature sono diminuite dopo l’estremo caldo del mese precedente. La seconda e terza decade di agosto sono state caratterizzate da tempo instabile con temporali e piogge abbondanti in tarda serata o durante le ore notturne seguite da giornate soleggiate e temperature estive che però non hanno mai superato i 30 °C.

A causa del tempo piovoso e della basse temperature l’avvio vegetativo è avvenuto in ritardo. Date le temperature fresche e le elevate precipitazioni di maggio la fioritura è avvenuta soltanto a inizio/metà giugno. In questo stesso mese, considerate le temperature elevate e l’abbondante disponibilità di acqua nel terreno, è stata registrata una forte e veloce crescita, con un elevato numero di foglie nuove in poco tempo. Il mese di luglio con un tempo molto caldo e secco ha calmato l’accrescimento. Per quanto riguarda lo stato fitosanitario dei vigneti non si registrano situazioni particolari. A maggio si è manifestata un’infezione primaria di Peronospora precoce, risolta però con una buona strategia di trattamento ben gestita a parte singoli casi isolati. Si è registrato, inoltre, un notevole incremento di comparse di virosi soprattutto sui vitigni Pinot ad Appiano/Cornaiano. A fine luglio con una siccità estrema e giornate molto soleggiate sono comparsi danni termici e scottature sulle foglie sul lato dei filari rivolto al sole.

La maturazione delle uve risulta ritardata di 10-15 giorni rispetto al 2012. Nelle zone viticole più precoci di fondovalle il ritardo si aggirerà attorno agli 8-10 giorni, mentre nelle zone tardive ad altitudini superiori il ritardo raggiungerà anche i 15 giorni. Questo ritardo avrà degli effetti molto positivi, dato che ci si aspetta una vendemmia con temperature più fresche e delle escursioni termiche tra giorno e notte più elevate, aspetto questo che favorirà gli aromi freschi e fruttati.

A parte le zone colpite dalla grandine, la quantità di resa viene stimata attorno al 5-10% in più in confronto alla resa del 2012. In questo modo, i quantitativi di resa tornano ai livelli che rientrano nella media pluriennale. Per quanto riguarda le singole varietà, le stime di aumento della presumibile resa, in confronto alla vendemmia del 2012, sono le seguenti: Schiava e Lagrein +5%, Merlot, Pinot Nero e Pinot Bianco +10%, Cabernet, Pinot Grigio, Chardonnay, Müller Thurgau e Sauvignon Blanc +15%, Traminer aromatico +20%.

Nel 2012, nella Provincia di Bolzano sono stati prodotti 329.570 ettolitri di vino. Questo comporta una diminuzione di produzione pari al 2,8% in confronto alla produzione del 2011. Lo scorso anno sono stati prodotti 186.982 ettolitri di vino bianco e 142.588 ettolitri di vino rosso e rosato.

Trentino

Il 2013 è stato caratterizzato da una primavera umida e piovosa che ha ritardato lo sviluppo fenologico. La fioritura é giunta con oltre 8-9 giorni di ritardo rispetto alla media. I mesi di giugno, luglio e agosto, invece, si sono caratterizzati per un andamento stagionale asciutto e con temperature sopra le medie di riferimento. L’accumulo zuccherino in queste ultime settimane è stato buono con giornate soleggiate, buona escursione termica, caldo di giorno e fresco di notte che crea quello sbalzo termico particolarmente importante per i vini bianchi e le basi spumante. Venerdì 23 agosto sono arrivate delle piogge, particolarmente attese in alcune zone collinari dove la siccità iniziava a destare qualche preoccupazione. La vendemmia per lo Chardonnay destinato a base spumante inizia con i primi giorni di settembre

Lo stato vegetativo delle viti si presenta, al momento, nella media. Nella seconda decade di giugno, in concomitanza con l’arrivo dei primi caldi, si è assistito a una rapida crescita vegetativa, che via via è diminuita a causa delle temperature mediamente elevate e alla scarsità di eventi piovosi. Lo stato fitosanitario delle colture risulta essere generalmente buono. Non vi sono problemi di oidio, se non qualche caso sporadico, cosi come per la peronospora. La botrite al momento non desta alcuna preoccupazione L’applicazione del metodo della confusione sessuale sull’intero territorio viticolo della provincia (circa 10.000 ettari) ha consentito di gestire efficacemente e nel rispetto dell’ambiente le popolazioni di Tignola e Tignoletta della vite. Nell’area, i principali vitigni coltivati sono in ordine di importanza: Chardonnay, Pinot Grigio, Muller Thurgau, Teroldego, Merlot, Marzemino, Traminer aromatico, Schiava, Cabernet, Pinot Nero, Lagrein.

La sanità delle uve è ottima. L’invaiatura sta procedendo in maniera costante, ma lentamente. Anche l’accumulo zuccherino è costante, ma non molto veloce a causa delle temperature elevate riscontrate fino a pochi giorni fa.

La previsione di vendemmia per il 2013 vede la crescita della produzione di uve bianche (+15-20%) rispetto al 2012, mentre le uve rosse risultano stabili rispetto al 2012

Friuli Venezia Giulia

Primavera piovosa e con temperature al di sotto delle medie del periodo. A partire da metà giugno, repentino aumento delle temperature e scomparsa delle precipitazioni con necessità di frequenti interventi irrigui, specie nei terreni a scheletro prevalente. Temperature minime notturne e massime diurne abbondantemente al di sopra della media del periodo. La siccità si è interrotta solo nell’ultima decade di agosto con alcune precipitazioni di media intensità e progressivo reintegro idrico dei terreni. Anche le temperature sono risultate più gradevoli sia nei valori minimi che massimi.

Quanto allo stato vegetativo e fitosanitario dei principali vitigni diffusi nell’area, in genere è buono nei vigneti irrigui; si segnala qualche disomogeneità nei terreni non irrigui collinari e nella bassa friulana. Lo stato fitosanitario allo stato attuale risulta buono, anche perché l’andamento climatico di luglio-agosto (scarsa piovosità, temperature elevate) è stato sfavorevole allo sviluppo di patologie fungine. Dai monitoraggi effettuati in data 20-21 agosto, risulta completata l’invaiatura delle cultivar precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon), con un ritardo stimato in 5-7 giorni. A causa di persistenti piogge in fioritura si segnalano casi di acinellatura

Dall’analisi macrocompositiva dei mosti, l’accumulo zuccherino nelle uve è inferiore rispetto allo stesso periodo dell’annata 2012. I dati delle curve di maturazione segnalano un ritardo di 7 giorni rispetto alla precedente annata. Il posticipo delle vendemmie alla prima settimana di settembre, unitamente ad un favorevole andamento climatico, favoriranno sicuramente un recupero del grado, unitamente a valori ottimali di acidità (a maturità stimati 13-14 gradi alcool). Come già sopra riportato, le varietà precoci, così come quasi tutti i Merlot, hanno completato la fase fenologica dell’invaiatura. Leggermente più indietro, con circa il 60-80% degli acini invaiati, le varietà tardive come il Refosco dal peduncolo rosso ed il Cabernet Sauvignon. Viene confermato uno stato sanitario al momento soddisfacente (non riscontrati al momento attacchi significativi di botrite).

Quasi tutte le varietà hanno subito le bizzarrie climatiche di quest’annata. Ad una primavera particolarmente piovosa e fresca (a fine maggio si riscontravano minime di 6-7° C) con conseguenti problemi fitosanitari (peronospora, botrite) e fisiologici (scarsa allegagione, cascola, colatura), ha fatto seguito un periodo estremamente caldo (si sono contati 42 giorni consecutivi con massime maggiori di 30°C), ma soprattutto con scarse precipitazioni. In virtù di quanto riportato si può ipotizzare un calo produttivo medio, stimabile fra il 5 e il 10%, con una produzione di circa 1,9 milioni di quintali, di cui 1,45 milioni di quintali a bacca bianca.