Alto Adige, il commercio ambulante fondamentale per i servizi di vicinato

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Grafico 13 1Studio della Camera di commercio di Bolzano su una realtà spesso sottovalutata

Pur trattandosi di un settore economico relativamente piccolo in Alto Adige, le molteplici funzioni del commercio su aree pubbliche non vanno assolutamente sottovalutate. Il presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner sottolinea che questa forma di commercio integra l’offerta del commercio al dettaglio in sede fissa, porta nuovi clienti sul posto ed è complessivamente un elemento fondamentale per il commercio di vicinato: legislatori e amministrazioni dovranno pertanto considerare maggiormente le esigenze di questo settore. L’assessore provinciale Thomas Widmann esorta però anche i commercianti stessi a mantenere o migliorare la loro qualità, a diventare più professionali e a seguire le nuove richieste dei clienti.

L’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha effettuato un’indagine sulla situazione attuale del commercio su aree pubbliche. Caratteristica di questa forma commerciale, in Alto Adige conosciuta anche come “commercio ambulante”, è che i commercianti offrono la propria merce quasi sempre in stand mobili, su strade pubbliche o in mercati settimanali, mensili o annuali.

Quantificato in numero di imprese (550) e addetti (1.100), il commercio su aree pubbliche in Alto Adige rappresenta un modesto uno-due per cento dell’economia altoatesina. Ciò nonostante, oltre un commerciante al dettaglio su dieci esercita in Alto Adige questa forma di commercio; inoltre, i mercati svolgono anche in Alto Adige un importante ruolo per il commercio di vicinato. Nel 2013 sono previsti 205 mercati in 76 comuni altoatesini, per un totale di 2.665 giorni di mercato. Oltre la metà delle famiglie altoatesine effettua più o meno regolarmente acquisti ai mercati.

Un terzo dei commercianti vende soprattutto prodotti alimentari e bevande, mentre due terzi sono specializzati in abbigliamento, calzature e altri prodotti. Il commercio su aree pubbliche è caratterizzato da imprese di dimensione molto piccola con circa due addetti per azienda, spesso a conduzione famigliare. I commercianti indicano come motivi principali per la loro attività che la ritengono varia e interessante o che intendono proseguire con la tradizione di famiglia. I commercianti sono per definizione molto “mobili”. Quasi tutti i commercianti di prodotti non alimentari sono veri e propri commercianti di mercato che hanno la necessità di servire vari posteggi o mercati in Alto Adige e in parte anche nel Trentino, mentre la metà dei commercianti alimentari (ad esempio gli stand che somministrano cibi pronti) opera solamente in un’unica postazione. Un commerciante su aree pubbliche di dimensione media ha realizzato nel 2010 un fatturato di circa 109.000 euro, distribuito mediamente su 212 giorni di vendita all’anno; un terzo del fatturato viene realizzato in genere con turisti di fuori provincia.

Ciò nonostante, in Alto Adige il commercio su aree pubbliche è a un bivio. Il numero di imprese, ad esempio, negli ultimi dieci anni è leggermente calato. I mercati hanno inoltre perso in atmosfera e attrattività, con una riduzione della varietà e della qualità della merce offerta. Molti consumatori ritengono che i mercati siano troppo caotici e disordinati, gli stand poco invitanti e la merce offerta sempre più uniforme.

Affinché il commercio su aree pubbliche possa svolgere anche in futuro al meglio le proprie funzioni, è necessario il contributo di tutti gli operatori: amministrazione pubblica (in particolare i comuni), altre imprese, rappresentanti di categoria e ovviamente gli stessi commercianti. Occorrono posizioni migliori, il più possibile nel centro, e infrastrutture più adeguate che oltre alla fornitura di acqua e corrente garantiscano anche uno smaltimento efficiente dei rifiuti e l’installazione di sportelli bancomat e toilette pubbliche. Bisogna inoltre strutturare meglio i mercati per categorie merceologiche e assegnare superfici maggiori prevedendo adeguate distanze tra i posteggi, in modo che i clienti possano valutare meglio la merce. I posteggi devono essere allestiti in modo più attraente. Nuove categorie merceologiche (ad esempio prodotti biologici e regionali) possono rendere più interessante l’offerta. Infine bisogna promuovere e presentare meglio i mercati attraverso una mirata campagna d’informazione indirizzata ai consumatori altoatesini e ai turisti.