Belluno, appello del Bard per avere garanzie sull’autonomia per la provincia dolomitica

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bard-belluno-ilnordestLettera aperta rivolta al Governo da inviare a cura degli amministratori locali e delle categorie bellunesi

Il Bard – Movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti – scende in campo con una petizione rivolta agli amministratori, ai rappresentanti istituzionali e alle associazioni delle categorie economiche del territorio Bellunese volta ad ottenere una garanzia istituzionale circa l’autonomia della provincia dolomitica, come già riconosciuto dal nuovo Statuto della regione del Veneto.

La petizione preparata dal Bard è indirizzata al Governo Letta, con cui si chiede di sottoscrivere al più presto al fine di tutelare gli interessi del Bellunese.

Questo il contenuto della lettera aperta che ciascuno può sottoscrivere ed inviare per adesione in posta elettronica a: giustiziaperbellunodolomiti@gmail.com

 

Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta

Al Signor Ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio

Oggetto: progetto di legge per la riforma delle autonomie locali ed elettività della Provincia di Belluno

I sottoscritti Amministratori, rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categorie economiche della Provincia di Belluno,

PRESO ATTO

che in occasione della sua partecipazione alle commemorazioni del cinquantenario della tragedia del Vajont il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha riconosciuto come indispensabile una forte autonomia della Provincia di Belluno in quanto territorio interamente montano, ricompreso entro il perimetro della Convenzione delle Alpi, confinante con stato estero, caratterizzato dalla presenza di consistenti minoranze linguistiche e sottoposto alla diretta concorrenza economica con le attigue Provincie Autonome di Trento e Bolzano e la Regione Friuli Venezia Giulia, tutti Enti dotati di ampie risorse proprie e di podestà legislativa;

che nel disegno di legge di riforma della autonomie locali (DDL. n. 1542), promosso dal Ministero per gli Affari Regionali ed ora in discussione in Parlamento, è prevista una particolare forma di autonomia con la previsioni di una trasferimento di competenze per le provincie interamente montane, quale è la Provincia di Belluno, ma che, allo stesso tempo, sono ridotte ad Enti di secondo grado privi di elezione diretta;

RITENUTO

che la particolare condizione morfologica, sociale ed economica della Provincia di Belluno – nonché l’autonomia concessa nel progetto di legge in discussione di riforma degli Enti locali – siano assolutamente inconciliabili con una forma di governo non elettiva ed in grado di rappresentare tutti i cittadini di un territorio particolarmente complesso;

che per poter affrontare lo svantaggio competitivo verso le circostanti Provincie e Regioni a statuto speciale sia indispensabile disporre di un Ente territoriale in grado di assumersi la responsabilità del governo del territorio in modo efficace ed economicamente sostenibile;

RICORDATO

che la Provincia di Belluno è commissariata ormai da due anni e questa perdurante situazione di incertezza accentua la disgregazione dei territori e delle Comunità e la perdita della coesione sociale e impedisce di reagire, con la necessaria efficacia, alla perdurante crisi economica recando grave danno alle popolazioni di queste valli alpine;

che, nel frattempo, le confinanti Provincie Autonome di Trento e Bolzano hanno ottenuto dal Governo importanti deleghe in materia fiscale ed impositiva tanto da consentirgli di operare con maggiore efficienza economica accentuando così il divario con il territorio, morfologicamente omogeneo, della Provincia di Belluno;

che un nuovo ente pubblico territoriale non elettivo (di secondo grado), invece di semplificare la struttura amministrativa periferica dello Stato e delle autonomie locali, produce un’ulteriore complicazione nell’esercizio dei compiti amministrativi a carico dei Sindaci, svuotando

contemporaneamente di risorse e poteri reali gli enti che devono governare, favorendo l’accentramento di funzioni locali in sede regionale;

che in questo modo si sottrae al controllo dei cittadini gran parte dell’attività amministrativa, riducendone la rappresentanza democratica del territorio, caricando di responsabilità politiche e amministrative i Sindaci senza dare loro gli strumenti per esercitare un reale ed autonomo governo dei problemi di area vasta in un territorio complesso e instabile;

CIO’ PREMESSO:

CHIEDONO

al Signor Presidente del Consiglio e al Ministro competente che sia inserito, a nome del Governo, un emendamento alla legge in discussione dove sia garantita, sulla base di apposito Statuto, l’elezione diretta degli organi di governo della provincia di Belluno oltre alle più ampie forme di autonomia consentite dalla Costituzione e dalle vigenti leggi.

Distinti saluti.