Burocrazia: UNAT – Unione Albergatori del Trentino scrive al presidente del Consiglio Matteo Renzi

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gianni-bort-ilnordestBort: «in cinque anni quasi tre quintali di burocrazia e una miriade di adempimenti. Serve una svolta: semplificare, semplificare, semplificare».

Da Trento è partita con destinazione Palazzo Chigi, a Roma, la lettera firmata dal presidente degli albergatori trentini Giovanni Bort (e amministratore di Confcommercio nazionale) indirizzata al primo ministro Matteo Renzi. Nel documento, prendendo lo spunto da un tweet dell’ex sindaco di Firenze (“La burocrazia è la madre di tutte le battaglie”), gli albergatori sottopongono i risultati di una ricerca condotta dall’associazione sul peso della burocrazia che un albergo deve affrontare per gestire la propria attività.

I numeri sono impressionanti, soprattutto se si considerano gli adempimenti da seguire nel caso di una apertura ex novo: «Abbiamo monitorato – spiega la segreteria Unat – l’insieme di adempimenti burocratici necessari per aprire ex novo una struttura ricettiva nel contesto turistico trentino. Sono stati dettagliatamente analizzati anche i successivi passaggi per una corretta gestione operativa dell’albergo:

24 passaggi/iter/processi per rendere funzionante un albergo (tempo stimato: da 2 a 3/4 anni)

10 ulteriori azioni/domande varie per portar a regime l’albergo (tempo stimato 6 mesi minimo)

100 documenti complessivi da produrre per gestire l’hotel in modo efficace tenendo conto del rispetto di tutte le norme esistenti.

270 chili di burocrazia tenendo conto di un quinquennio di attività (documenti tecnici, amministrativi, di gestione del personale, documenti contabili e fiscali).

«Da anni – scrive Bort a Renzi – la nostra associazione di categoria si batte per semplificare la vita agli imprenditori, in particolare a quelli del settore turismo. In tal senso, nel corso del tempo, abbiamo avuto modo di elaborare un elenco di concrete criticità sulle quali riteniamo non solo auspicabile ma senz’altro possibile che vengano operate opportune semplificazioni».

La lettera si conclude con la richiesta di un incontro per discutere dal vivo i problemi segnalati nella lettera e per ribadire l’urgente necessità di una semplificazione che non sia solo di facciata ma concreta e che abbia ricadute evidenti sull’attività quotidiana delle imprese.