Telecomunicazioni, in alcune zone del Bellunese la situazione è ormai insostenibile

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Internet rete network 1La denuncia di Confindustria Belluno circa a situazione della banda larga che limita l’attività delle imprese

Gli imprenditori del bellunese sono esasperati circa lo stato delle telecomunicazioni e della banda larga in particolare. «Adesso basta. Sono anni che le nostre aziende chiedono linee adsl adeguate, ma sino ad ora non sono arrivate risposte, né da parte di soggetti privati, né da parte delle istituzioni pubbliche. Come si fare impresa in un territorio di montagna, con infrastrutture materiali e immateriali da terzo mondo?».

E’ questa la denuncia di Paolo Montagner, componente della giunta esecutiva di Confindustria Belluno Dolomiti con delega all’innovazione, dopo le nuove segnalazioni da parte di alcune aziende associate, secondo il quale «proprio in questi giorni ho appreso che il progetto per portare la banda larga in tutto l’Alto Adige prosegue per tappe ben definite: prima i lavori per la realizzazione delle condutture, poi la posa della rete in fibra ottica, quindi l’allestimento delle centrali di smistamento. Parallelamente all’allacciamento delle 155 centrali Telecom alla rete telematica provinciale, la stessa Telecom sta provvedendo ad offrire anche il servizio Adsl, ed entro la fine del 2015, come riferito dall’assessore all’informatica Waltraud Deeg, il 99,5% della popolazione potrà avere accesso a collegamenti internet ad alta velocità, compresi tra i 7 e i 20 Mbit/s. A pochi chilometri di distanza, la situazione è ancora una volta totalmente diversa. Mi chiedo cosa aspettino le istituzioni ad attivarsi con misure concrete per permettere alle aziende bellunesi di essere competitive, garantendo almeno una connessione adeguata».

In alcune aree della provincia di Belluno, la situazione è particolarmente problematica. Nella zona industriale di Perarolo, ad esempio, le imprese hanno cercato di sopperire all’assenza dell’adsl con collegamenti via radio. «Ma il funzionamento – spiega Renato Sopracolle, titolare dell’omonima occhialeria e componente del consiglio direttivo di Sipao – dipende purtroppo dalle condizioni meteorologiche. Basta un temporale o una nevicata per far saltare il collegamento, e così non possiamo inviare nemmeno un’e-mail. E’ una situazione inaccettabile, perché così le nostre aziende non possono essere competitive, anche rispetto a concorrenti della pianura veneta, dove i collegamenti funzionano».

Poco più a nord, in comune di Pieve di Cadore, la realtà è, se possibile, ancora peggiore. «E’ un disastro – conferma Angelo De Polo, titolare della Galvalux di Nebbiù – cose da terzo mondo. C’è l’adsl, ma la connessione è penosa. Abbiamo perciò richiesto a Telecom di attivarci una linea più veloce, che potesse garantire l’operatività dell’azienda. Dopo primo sì, è arrivata la risposta negativa, motivata dalla non convenienza a fare l’investimento per una sola impresa. Investimento che, tanto per intendersi, corrisponde a un cavo da allacciare. Abbiamo anche pensato a soluzioni alternative, come una connessione via radio, ma niente: non sarebbe stata efficace. Così ci ritroviamo in queste condizioni assolutamente precarie: oltre ad avere la viabilità che tutti conosciamo, non possiamo nemmeno contare su collegamenti ad internet in linea con le nostre esigenze. E poi si parla di mantenere le aziende la montagna».