Emergenza maltempo il Governo prende in giro il Veneto

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alluvione-veneto 2010 campagne 1Zaia: «scandaloso! Nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale non è previsto neanche un euro di stanziamento. Ho mobilitato la pattuglia parlamentare veneta per riparare a questo sgarbo istituzionale»

Il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con cui si dichiara lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito il Veneto a febbraio e marzo, dove non è previsto un euro per il ristoro del danni subiti e stimati in almeno 550 milioni di euro ha mandato in bestia il governatore del veneto Luca Zaia: «se qui in Veneto lo Stato è visto come un nemico, la colpa non è nostra. E’ colpa dello Stato che si comporta come un nemico. Attenti però, perché il Veneto non è una vacca da mungere indefinitamente per ingrassare chi spreca. Prima o poi arriva il momento della resa dei conti».

Un vero e proprio boomerang, se non politico sicuramente d’immagine per il premier Renzi, un decreto a detta di Zaia semplicemente “scandaloso”: «il Veneto – aggiunge Zaia – è stato interessato in questi ultimi anni da notevoli eventi atmosferici che hanno provocato disastrose alluvioni. Fin dal 2010 ha affidato a specialisti nei vari settori della difesa idrogeologica la redazione di un piano delle opere per la mitigazione del rischio. Sono già state realizzate finora opere per 402 milioni, ma ce ne sono di immediatamente cantierabili per 1,4 miliardi. Il presidente Renzi ha detto in più occasioni che lo Stato ha a disposizione 2 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico del Paese, considerato prioritario, ma che non sa come spenderli per mancanza di progetti. Noi i progetti ce li abbiamo ma serve l’intervento finanziario dello Stato che deve inoltre consentire un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, escludendone le spese sostenute dalle Regioni per gli interventi correlati al dissesto idrogeologico».

luca zaia presentazione progetti riqualificazione idrogeologica veneto 1Zaia si domanda «come risponde lo Stato a queste legittime richieste?», dandosi anche la risposta, ovvero «con un decreto che, a conti fatti, dice: “arrangiatevi”. Ai rappresentanti di questo Stato allora io dico: siamo stanchi di vedere sfilate e parate in giro per il Paese, pagate con i nostri soldi, a fare promesse non mantenute. Siamo stanchi di mantenere una gestione della cosa pubblica nel resto del Paese che definire cattiva è solo prendersi in giro. Siamo stanchi di vedere come i 21 miliardi di residuo fiscale attivo del Veneto vengano lasciati ad ingrassare gli spreconi, senza che si cerchi di cambiare registro se non a parole».

Zaia ha immediatamente sollecitato la pattuglia parlamentare veneta ad agire «senza casacche politiche a difesa degli interessi del Veneto», per vedere se «ci sono o no quei due miliardi di euro per queste emergenze sbandierati a più riprese da Renzi. Se ci sono, li dia al Veneto. Noi i progetti cantierabili ce li abbiamo. Se il governo non coglie questa opportunità, vuol dire che finora ha solo scherzato. Uno Stato che continua a mostrarsi lento nel dare ma immancabilmente pronto a prendere i soldi che i veneti pagano in tasse e finiscono altrove. Chiedo quindi ai nostri parlamentari di farsi portavoce del disagio che il Veneto prova nel vedersi trattato come periferia dell’impero».