Provincia di Vicenza, ricercatori e forze dell’ordine a difesa del territorio

0
403
provincia vinceza ricerca coleotteri cane teseo addestrato fiutaggio coleotteri 1
provincia vinceza ricerca coleotteri cane teseo addestrato fiutaggio coleotteri 1Parte la collaborazione tra il Servizio di Polizia provinciale di Vicenza e il progetto europeo Life “MIPP”

Il progetto europeo Life “MIPP” (monitoraggio insetti protetti dalla Direttiva Comunitaria “Habita”) si pone come obiettivo lo sviluppo e la prova di nuove tecniche di monitoraggio per cinque specie di coleotteri (Osmoderma eremita, Lucanus cervus, Cerambyx cerdo, Rosalia alpina e Morimus asper/funereus) residenti nei boschi italiani.

Le larve di questi insetti vivono nutrendosi di legno morto e giocano un ruolo fondamentale nel garantire la buona salute di tutto l’ecosistema forestale. Purtroppo, soprattutto nelle aree sfruttate per la produzione di legname, la loro esistenza è minacciata dalla sottrazione del legno morto che con i suoi microhabitat sostiene la vita di circa il 30% delle specie di un ecosistema boschivo. Da qui la necessità di censirne le popolazioni per capire se e come intervenire per scongiurarne la scomparsa.

L’importanza di questi insetti è tale da esser stati inseriti nella lista delle specie da tutelare dalla cosiddetta “Direttiva Habitat”, una disposizione della Comunità Europea il cui scopo è salvaguardare la biodiversità degli stati membri attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali in questi presenti. Il progetto, che vede coinvolti il Centro Nazionale Biodiversità Forestale di Bosco Fontana, la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi Roma Tre, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Lombardia e il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA-ABP) di Firenze, è anche uno dei primi esperimenti italiani di scienza diffusa: i cittadini, infatti, potranno aiutare i ricercatori nel censimento dei coleotteri segnalando ogni avvistamento tramite un’applicazione per smartphone e tablet scaricabile gratuitamente dal sito del progetto (www.lifemipp.eu) o direttamente sulla pagina web del Life “MIPP”.

coleottero rosalia alpina 1«Siamo entusiasti di questa collaborazione che prelude alla pianificazione di una serie di iniziative che vedranno ricercatori, forze dell’ordine e cittadini uniti nella protezione e tutela del territorio della provincia di Vicenza per assicurarne la sicurezza ambientale – ha dichiarato Adriano Arzenton, dirigente del Servizio di Polizia provinciale di Vicenza – conoscere la distribuzione dei coleotteri nel nostro territorio permetterà di proteggere anche alcune delle componenti del paesaggio più belle della provincia, penso ai gelsi capitozzati all’interno delle cui cavità vive il raro e bellissimo Osmoderma eremita».

La collaborazione tra il Servizio di Polizia provinciale di Vicenza e i ricercatori del progetto MIPP fa parte della più ampia convenzione regionale stipulata a Padova lo scorso aprile tra corpo Forestale dello Stato e corpo provinciale alla presenza del capo del corpo Forestale ing. Patrone, del capo CFS Regionale dr. Zovi e dell’on. De Menech di Belluno. «L’iniziativa ha destato immediato interesse tra il personale del servizio di polizia provinciale che vi ha aderito con molto entusiasmo e che collaborerà alla segnalazione degli insetti protetti mettendo a disposizione la profonda conoscenza del territorio vicentino – ha aggiunto il comandante Meggiolaro – ma contiamo anche sulla partecipazione dei cittadini, attori imprescindibili in tutte le azioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente».

Nella ricerca è coinvolto anche un cane speciale, Teseo: «è un golden retriever ed è addestrato per fiutare i coleotteri. Le prime prove sono state simulate oggi nel parco della storica villa vicentina “La Rotonda”, proprietà della famiglia Valmarana, in cui si trovano gelsi secolari che probabilmente ospitano alcuni degli insetti target del progetto. Teseo, primo ed unico cane fiutatore di coleotteri, avverte in particolare l’odore delle larve di scarabeo eremita, difficili da scovare a occhio nudo e in modo non invasivo» sottolinea Arenzon.