Progetto case a basso costo: Confartigianato Marca Trevigiana pone la prima pietra

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confartigianato treviso posa prima pietra casa 1000 euro mq
confartigianato treviso posa prima pietra casa 1000 euro mqSi concretizza la possibilità di costruire edifici a 1.000 euro al metro quadro, esclusi i costi del terreno e delle pratiche amministrative

Poco meno di un anno fa Confartigianato Marca Trevigiana, sotto la guida di Mario Pozza, acquistava una pagina sui quotidiani locali per lanciare un progetto, dal titolo inedito, “case low cost”, che volevano essere abitazioni di tutto rispetto, a 1.000 euro al mq.

“Case low cost”, riprendendo uno stile di consumi e un conseguente adattamento del mercato, non voleva significare affatto case sottocosto, ma abitazioni a costo contenuto e, per diversi aspetti, qualitativamente migliori di quelle prodotte in una stagione edilizia che si stava chiudendo. Le imprese artigiane del settore, preoccupate per le conseguenze di una crisi senza precedenti e con poche vie d’uscita, grazie al supporto di un team di competenze interne ed esterne all’associazione, avevano deciso di riflettere sulle caratteristiche del “bene casa” dopo la grande crisi; sui nuovi bisogni, sempre più differenziati, che lo riguardava; sulla fattibilità di un edificio dalle ottime caratteristiche energetiche anche in logica di “km zero” e replicabile.

SKMBT C65414080813070-20Con l’aiuto di esperienze maturate altrove, ad esempio in Germania e in Alto Adige, circa il recupero nei costi grazie al lavoro fatto in squadra e grazie ad una buona organizzazione di cantiere, le imprese aderenti a Confartigianato Marca Trevigiana sono giunte a condividere e a sottoscrivere un capitolato che facesse da base e da garanzia per la casa mille euro al metro quadrato, escluso il costo del terreno. Al risultato non era estranea una disponibilità delle stesse imprese a sintonizzarsi con la nuova realtà di mercato e a rivedere margini di possibile guadagno, quasi a condividere una sorta di nuova sensibilità sociale della categoria.

«Coinvolgemmo un gruppo di comuni della nostra provincia, individuati senza particolari formalità tra i più sensibili ricorda il nuovo presidente della categoria Renzo Sartori – e chiedemmo a loro indicazioni circa terreni edificabili a costo contenuto e disponibilità a collaborare per snellire gli iter burocratici. Individuammo infine nella rete delle Banche di Credito Cooperativo, la disponibilità di mutui su misura e competitivi. La promozione fatta attraverso le pagine a pagamento e grazie ai servizi seguiti alla conferenza stampa di allora, produsse la conferma che c’era interesse per questo tipo di abitazioni. Nel solo primo mese di promozione sono giunte all’Associazione oltre 50 richieste».

Gli uffici di Confartigianato hanno approfondito, una ad una, richieste e disponibilità, potendo finalmente mostrare un prototipo di casa a costo contenuto. «Ma ciò non bastava. Occorreva – sottolinea Sartori – individuare i gruppi di imprese costruttrici e fornitrici di serramenti ed impianti, e la modalità per passare da una lunga abitudine ad agire come impresa singola ad una nuova modalità di lavoro in gruppi organizzati. La soluzione ci veniva data dallo strumento di “rete d’imprese”, possibile anche grazie alla recente novità legislativa».

Prima l’associazione di Castelfranco con la rete “3C Rete di Marca”, costituita da 20 imprese, poi le associazioni mandamentali di Treviso e Asolomontebelluna rispettivamente con 21 imprese nella rete “Artinrete” e 9 imprese nella rete denominata “Venetica” hanno contribuito, con l’assistenza degli specialisti dell’Associazione, a connotare Treviso quale provincia italiana leader in fatto di numero di reti e numero di imprese aderenti alle stesse.

«Con 3 reti, ad oggi, con 50 imprese e poco meno di quattrocento addetti di potenziale lavorativo sono un autentico record. Siamo ora – dice orgogliosamente Sartori – alla posa della prima pietra di una delle abitazioni a mille euro al mq. Siamo quindi alla concretizzazione del progetto. Più di qualcuno, dentro e fuori della categoria, operatori e pubblico interessato, si chiedeva se ce l’avremmo fatta. Ce l’abbiamo fatta e oggi, oltre alla prima pietra, presentiamo, non senza un pizzico d’orgoglio, le tre reti di imprese ed il progetto riassunto nella dispensa che vi è stata consegnata. Permane la necessità di fare ogni cosa, che sia in nostro potere, per far ripartire il settore e per convincere gli interessati che possono affrontare questo impegno a condizioni sostenibili e compatibili con le loro tasche».

Da Treviso parte un messaggio forte e positivo, grazie all’innovativo impegno delle imprese del settore, verso componenti sociali che aspirano ad una abitazione, di classe A, flessibile nel suo utilizzo, che rinuncia a fronzoli esteriori per recuperare un importante concetto di qualità del vivere e della convivenza. Parte anche un messaggio che cambiare si può e, di cambiamenti, in questo settore, c’è veramente bisogno.