Trentino, orsa con cuccioli aggredisce fungaiolo: riespolode la polemica sulla sicurezza dei boschi

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Orsi-Liberazione-Daniza-Parco-2002-ilnordestL’orsa Daniza, responsabile del fatto, sarà catturata e messa in cattività. Gli oppositori di “Life Ursus” chiedono la soppressione totale del progetto

Poteva accadere e, alla fine è accaduto. Un’orsa con cuccioli ha aggredito un fungaiolo che si è imbattuto nei boschi di Pinzolo nella famigliola. La responsabile del fatto è un orso munito di radiocollare, Daniza, un animale di circa 18 anni d’età che è stato inserito nelle foreste del Trentino a seguito del progetto di ripopolamento “Life Ursus” iniziato nel 2002.

Un progetto nato tra mille contestazioni, sia per il costo dell’operazione che per i sempre più diffusi episodi di razzia ad animali d’allevamento e ad alveari, i cui danni sono coperti da indennizzo della provincia di Trento, finanziatrice di progetto di ripopolamento. Per non dire della sicurezza di boschi e campagne, dove la presenza dell’orso sta creando più di un problema ai frequentatori della natura, visto che la loro presenza cresce di anno in anno, sia per la riproduzione naturale che per i nuovi arrivi spontanei da territori confinanti, con numerosi avvistamenti. Attualmente, la presenza stimata di orsi sul territorio provinciale è di circa cinquanta esemplari, suddivisi equamente tra maschi e femmine.

L’episodio che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione è accaduto nei boschi di Pinzolo, dove Daniele Maturi un uomo del posto di 38 anni si è imbattuto in una femmina di orsa, Daniza (uno dei primi orsi reintrodotti in Trentino, munita di radiocollare per tenerne sotto controllo l’attività), e con i suoi due cuccioli. Pare che l’orsa, avvertita la presenza dell’uomo che si era riparato dietro un albero per osservare la cucciolata, si sia avventata contro quest’ultimo e lo abbia graffiato alla schiena e al ginocchio mordendolo infine ad uno scarpone che, grazie alla sua robustezza, ha protetto egregiamente il piede del malcapitato. Le condizioni della persona ferita, che si è difesa con pugni e calci, non sono gravi, a parte il grande spavento rimediato dal contatto diretto con il plantigrado.

Immediata la reazione del mondo politico, oltre di quello del web. La provincia di Trento per il tramite del vicepresidente Alessandro Olivi ha emanato un’ordinanza di cattura che espressamente non prevede l’abbattimento dell’animale. «Il ricorso alla soluzione dell’abbattimento – precisa l’ordinanza – rimane come ipotesi estrema qualora l’animale, durante l’operazione di cattura, dovesse provocare un imminente, grave e non altrimenti evitabile pericolo per gli operatori e per terzi». Si tratta – sottolinea la Provincia – di una decisione «che prende atto del profilo di pericolosità che si è determinato, sulla base degli accertamenti compiuti dagli organi provinciali competenti, e che impone un intervento urgente per garantire il massimo livello di tutela della pubblica incolumità».

Scatenate le opposizioni, con la Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia che chiedono la formale soppressione del progetto “Life Ursus” e la cattura di tutti gli orsi introdotti, spostandoli nei paesi di provenienza, per restituire i boschi e le campagne alla precedente sicurezza. Marika Poletti, presidente provinciale di Fratelli d’Italia commenta come «le leggi della natura sono ben altre rispetto alle regole dei loro giochi da tavolo. In provincia sono così ubriachi di potere che credono di potere comandare anche gli animali, trattando un orso né più né meno di un portaborse a libro paga».

Una squadra specializzata di forestali che supporta il progetto “Life Ursus” ha già predisposto la trappola, ma i primi tentativi di cattura sono andati a vuoto, anche se l’orsa Daniza è stata già localizzata grazie al radiocollare.

Intanto sul web si scatenano le prese di posizione contro l’abbattimento dell’orsa Daniza. Crescono le adesioni al social con hastag #iostocondaniza, che riceve supporto anche da fuori Trentino.