I provvedimenti del Governo Renzi il giorno dopo: più che “Sblocca Italia” è “Sblocca Sud”

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matteo renzi premier mano conta 1Zaia: «per il Veneto solo elemosina. Invece di tagliare gli sprechi delle regioni del Sud, Renzi le premia con una cascata di miliardi di euro»

I provvedimenti varati dal governo Renzi all’interno dei provvediment “Sblocca Italia” fanno discutere, specie nel NordEst, dove arriveranno poco più che le briciole, visto che il Governo fa leva su investimenti già decisi dai privati, mentre di risorse fresche, aggiuntive a quelle già presenti sul piatto, non ce ne sono.

Sui contenuti del decreto – ancora materialmente da scrivere – interviene il governatore del Veneto Luca Zaia, che stronca il provvedimento: «dopo la verifica con i miei tecnici, posso confermare con certezza che, almeno per il Veneto, il decreto “Sblocca Italia” è fumo, fumo nero ed irritante».

La dura presa di posizione di Zaia sul decreto sblocca-cantieri varato dal Consiglio dei Ministri va oltre: «per il Veneto è arrivata una elemosina, volendo nobilitarla una mancia. Soltanto un primo lotto dell’alta velocità, per giunta condizionato a vincoli che probabilmente ne renderanno impossibile l’avvio, qualche spicciolo per la terza corsia dell’A4, sbloccati con una patetica enfasi mediatica gli investimenti (vedi aeroporto di Venezia) che vengono effettuati esclusivamente dai privati: lo Stato, il Governo, Roma, non ci mettono neppure una lira. Non è questa la risposta a una regione ogni giorno più in difficoltà perché non riceve dallo Stato il giusto corrispettivo al gettito fiscale che ogni anno inietta nelle casse dello Stato». Già: i 21 miliardi di euro che ogni anno il Veneto paga alle casse di Roma non tornano mai indietro, se non in piccolissima parte. E i risultati si vedono tutti in termini di problemi sociali, disoccupazione, dissesto idrogeologico, trasporti, servizi. E Renzi, oltre alle belle parole sul cambiamento dello Stato, nulla pare nei fatti intenzionato a fare, visto che anche nell’ultimo Consiglio dei ministri la famosa revisione della spesa pubblica, con i tagli alle migliaia di sprechi, non è nemmeno entrata dalla finestra.

Luca zaia scazzato 1Secondo Zaia, «in Veneto le riforme istituzionali si sono fatte davvero, le spese della pubblica amministrazione sono le più virtuose e davvero sotto controllo, quanto è stato nel nostro potere e nelle nostre competenze è stato fatto. Il resto si scontra quotidianamente contro l’ufficio complicazioni affari semplici e un neocentralismo che non vuole mollare neppure una fettina di privilegio: avevo chiesto pubblicamente a Renzi di aiutarci a vendere tutto il superfluo che ancora grava sui conti delle casse regionali: stiamo ancora aspettando, mentre leggo che il relativo provvedimento è stato rinviato. Perché qui si governa alla giornata e, come cantava Ornella Vanoni, domani è un altro giorno, si vedrà… Intanto, il Paese muore». Certificato pure dall’Istat, che ha sentenziato l’entrata nella fase deflattiva del Belpaese, visto che l’economia non vuole sapere di ripartire spunta solo dai proclami in totale carenza dei fatti.

Zaia si butta su uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord: «si scrive “Sblocca-Italia”, si legge “Sblocca-Sud”. Ci vuole in bel coraggio a definire, come fanno gli esponenti locali del partito del premier, un successo per il Veneto i provvedimenti varati dal Governo. All’Alta Velocità ferroviaria Milano – Venezia si preferisce la Napoli – Bari; dell’ammodernamento delle reti regionali delle Fs del NordEst (che portano ogni giorno milioni di pendolari nelle fabbriche che reggono il Pil nel Paese) non si trova traccia, però si aprono i cantieri della Palermo-Catania-Messina, nel settore stradale la defiscalizzazione della Orte – Mestre pareva essere un fatto già acquisito, non si capisce quali strumenti si intendono attuare per il completamento della terza corsia della Mestre – Trieste, la Valdastico è desaparecida perché – si dice – è già interamente finanziata. Sempre dai privati, ci permettiamo di obiettare. Carbone per i veneti, un ricco Babbo Natale invece per regioni dove bisognerebbe arrivare con le forbici di Cottarelli invece che con il sacco dei regali. Questo ci rende sempre più convinti a procedere con forza sulla strada tracciata dalle due leggi regionali sull’autonomia e l’indipendenza….». Secondo il governatore del Veneto «nel Sud arrivano interventi faraonici del valore di alcuni miliardi di euro che scontano invece – non da oggi – una cronica rarefazione delle professionalità di manager pubblici e privati».

Né si vede il tanto decantato scossone renziano che, secondo Zaia, «rischia, al contrario, di produrre gli effetti nulli dei precedenti scossoni dei governi Monti e Letta, si basa sugli stessi temi, adotta le stesse soluzioni, propone le stesse opere. Dimenticando che la ripresa serve ora, subito, con interventi pronti, definiti, condivisi, realizzabili davvero a partire da fine anno, appaltati entro il 2014».