Nel polo della “Meccatronica” di Rovereto arriva anche il nuovo centro ricerche di Dana

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dana schema meccanico impianto trazione idraulico con accumulo potenza 1
dana schema meccanico impianto trazione idraulico con accumulo potenza 1Occuperà da subito 20 persone e svilupperà sistemi di trazione per veicoli fuoristrada leggeri e pesanti. Sarà centro di riferimento globale per tutta la multinazionale americana

Dopo Carl Zeiss, Ducati Energia e Bonfiglioli Riduttori, un’altra prestigiosa multinazionale sceglie di investire nel Polo della Meccatronica di Rovereto: è Dana Italia che nell’incubatore di Trentino Sviluppo avvierà un nuovo centro di ricerca.

Il Dana Mechatronic Technical Center, primo centro ricerche mondiale dell’americana Dana orientato alla meccatronica, si occuperà in particolare di sistemi avanzati di trazione per veicoli fuoristrada, sarà operativo dal prossimo aprile e darà lavoro a 20 persone, tra dipendenti e ricercatori esterni, con la prospettiva di arrivare a 28 unità entro il 2017 con un investimento previsto di circa 2,5 milioni in nuovi macchinari ad alta tecnologia. Per l’avvio del proprio centro ricerche Dana nel Polo della Meccatronica di Rovereto avrà a disposizione 1.000 metri quadrati di spazi modulari (600 mq di uffici e 400 mq di superficie produttiva). Si ipotizza inoltre, nei prossimi 3-4 anni, anche un ampliamento, con l’acquisizione di nuovi spazi a seguito del graduale incremento delle attività di ricerca e sviluppo, prototipazione e pre-industrializzazione.

L’accordo siglato da Dana con la provincia di Trento e Trentino Sviluppo prevede anche l’impegno da parte della multinazionale dell’automotive ad una serie di azioni per favorire l’insediamento nel Polo della Meccatronica di altre aziende italiane ed estere appartenenti alla filiera fornitori e parco clienti, oltre ad iniziative mirate di co-marketing e trasferimento tecnologico.

Per Alessandro Olivi, vicepresidente della giunta provinciale di Trento, «questo è un vero e proprio successo della nuova politica industriale del Trentino. Un’altra tappa importante ed assieme la conferma che il Polo della Meccatronica cresce con e insieme alle aziende. Un accordo strategico che a fronte dell’entrata nell’incubatore di Rovereto vedrà Dana collaborare con Provincia e Trentino Sviluppo per veicolare il progetto meccatronica in Italia e nel mondo, aiuterà il processo di trasferimento tecnologico anche nei confronti di altre aziende della filiera, promuoverà questo centro di competenze a livello internazionale». Anche Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo, evidenzia la novità dell’accordo: «un’intesa esemplare in quanto mette a fattor comune il potenziale di un’importante industria come Dana in termini di promozione, marketing e comunicazione, con i vantaggi in termini di immagine e di servizi ad elevato valore aggiunto che una presenza dentro il Polo Meccatronica può offrire a qualsiasi realtà produttiva e di ricerca. Ne è nato un accordo che esalta e rafforza le potenzialità di entrambi, con evidenti vantaggi per il nostro incubatore, per la filiera meccatronica e più in generale per l’intero territorio trentino».

Dana Polo MeccatronicaDana Italia, che fa capo a Dana Holding Corporation (USA), conta ad oggi circa 1.300 addetti nei quattro stabilimenti italiani di Arco, Rovereto, Montano Lucino (Como) e Crescentino (Vercelli) ed ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 600 milioni di euro. Una presenza industriale leader nel mondo nel settore automotive, in particolare nei sistemi di trazione avanzati di veicoli fuoristrada per applicazioni agricole ed industriali con la produzione di assali e cambi di velocità.

Ora nasce il Dana Mechatronic Technical Center, formalmente una nuova società interamente controllata da Dana Italia. «Il progetto – spiega Rino Tarolli, presidente di Dana Italia – rappresenta uno passo fondamentale per la crescita del nostro business ed il consolidamento della preminenza tecnologica e competitiva nel mercato globale di riferimento. In particolare sarà il nostro trampolino per passare dagli attuali sistemi di trazione ai futuri sistemi, integrati e ottimizzati, di gestione dell’energia veicolo per applicazioni fuoristradistiche».

L’attività prevede infatti la ricerca, la sperimentazione, la validazione e lo sviluppo preindustriale di sistemi combinati di meccanica, idraulica, elettronica ed informatica finalizzati ad una maggiore efficienza energetica, la riduzione del costo totale di gestione del veicolo ed il rispetto delle nuove e più restrittive norme in materia di emissioni. «Un’iniziativa di importanza strategica per il nostro business, e quindi per il consolidamento della nostra presenza in questo territorio – dice Tarolli – ma lo è anche per una delle aree strategiche di sviluppo economico del Trentino che fa riferimento al Polo della Meccatronica. Crediamo che la presenza di Dana in questo campus, per dimensioni e qualità del progetto, possa servire da massa critica di accelerazione dell’iniziativa ed essere al contempo in grado di attrarre altri insediamenti che noi stessi promuoveremo a supporto ed integrazione delle competenze necessarie».

Nel caso di Dana, la meccatronica «rappresenta – sottolinea Tarolli – un centro di sviluppo di tecnologie che saranno applicate su macchine stradali leggeri e pesanti, edili ed agricole. Noi siamo leader nella fornitura di assali per pick-up di Ford, General Motors, Chrysler, Toyota e Hyundai. Fino ad oggi, il nostro campo di elezione ha riguardato il trasferimento della potenza dal motore alla ruota: oggi guardiamo a partecipare con il costruttore alla gestione dell’intero processo di produzione ed impiego di energia del veicolo, cosa che non significa solo trazione, ma anche sterzatura, frenatura, sospensioni, la sicurezza attiva e passiva oltre che al costo totale di gestione del veicolo. Sono nuove sfide che ci consentono una partecipazione più elevata nel processo produttivo del veicolo, con conseguenti maggiori margini di profittabilità, ma anche con la responsabilità diretta di essere il gestore complessivo della gestione dell’energia del veicolo». Gestione dell’energia che per Tarolli «significa ampliare l’impiego delle nuove tecnologie dell’ibrido termico-elettrico, ma soprattutto idraulico-termico per una questione di peso, di potenze di trasmissione e di flessibilità d’impiego, dove la potenza invece che tramite un comando rigido meccanico viene fornita alla ruota attraverso un circuito idraulico ad alta potenza. Proprio la ricerca sulle migliorie da applicare all’idraulica di potenza sarà la base del nuovo centro di ricerca di Rovereto, anche attraverso l’applicazione di due progetti pilota con altrettante aziende, che verte sull’immagazzinamento di potenza idraulica a 400 bar nei momenti in cui questa non serve al veicolo per poi rilasciarla quando invece si è in condizioni di massimo impiego. Questo consentirà di impiegare propulsori termici di minore potenza e cilindrata, con vantaggi per i consumi e le emissioni inquinanti, mantenendo inalterata la capacità operativa. Puntiamo anche a sviluppare sistemi di trazione misti idraulico-meccanici in collaborazione con la Bosch-Rexroth già attiva ad Arco che ha 35 ingegneri applicati per sviluppare le potenzialità meccaniche e idrauliche al meglio nelle condizioni di miglior impiego per ciascuna, senza soluzione di continuità».