Trasporti pubblici del Veneto, decolla il biglietto unico

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vincenzo soprano luca zaia
vincenzo soprano luca zaiaEntro due anni sulla rete locale i passeggeri viaggeranno con un unico documento regionale ricaricabile: dalla gomma al ferro, ai vaporetti, alle biciclette e alle auto pubbliche

Biglietto unico e tariffa unica regionale sono i due punti cardine della Regione Veneto per il trasporto pubblico locale. Entro due anni, con un’unica carta regionale ricaricabile si potrà viaggiare nei bus, nei treni e nei vaporetti, caricare le auto elettriche e accedere a bike e car sharing. In parallelo la Regione ha avviato il processo della Tariffa unica integrata del Trasporto pubblico locale (Tpl) grazie alla quale si potranno utilizzare i vari mezzi di trasporto e l’intero sistema dei pagamenti sarà interoperabile e con una tariffa unica del trasporto regionale per il Veneto.

Il processo avrà due stadi: dopo una prima fase sperimentale con la creazione di una card che ospiterà tutti i contratti delle aziende, le aziende del Tpl passeranno a una card regionale con la tariffa integrata che ospiterà il vero e proprio “Biglietto unico regionale”. Intanto, le aziende venete di trasporto si doteranno degli stessi sistemi di gestione della bigliettazione (già investiti 34 milioni euro dalla Regione).

La proroga del contratto con Trenitalia è stata stabilita definendo alcuni capisaldi a garanzia degli utenti. Tra i punti dell’accordo, quello di più stringenti parametri di efficienza e qualità del servizio come la puntualità, la pulizia, le soppressioni e l’affollamento. La Regione ha poi chiesto grande attenzione sul fronte delle barriere architettoniche a terra e a bordo. Non ci saranno solo penali in caso di “disfunzioni”, ma sono stati introdotti anche parametri di premialità. Un focus particolare è stato riservato alla montagna: entro fine anno dovrà essere attuato un modello di esercizio integrato ferrovia-gomma. A partire dal Trenobus delle Dolomiti (collaborazione Regione, provincia Belluno, Trenitalia e Dolomitibus) per favorire lo scambio modale treno-bus-bicicletta. Dal 26 luglio, partirà da Venezia un treno che potrà ospitare fino a 32 bici. A Calalzo ci sarà ad attendere un autobus, attrezzato per il trasporto biciclette diretto a Cortina. Anche sul resto delle tratte ferroviarie cresce l’offerta sia di corse che di posti disponibili.

Vincenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia (Gruppo Fs), a margine dell’accordo firmato con il Veneto, per la proroga dei servizi ferroviari in attesa della gara per il nuovo gestore, ha sottolineato che «i contratti si fanno in due, quindi dove ci sono Regioni che investono, hanno strutture anche tecniche, allora gli accordi sono possibili. Ci sono altre Regioni invece in cui i servizi non sono pagati, scaduti da 600 a 700 giorni, altre in cui si è tagliato il 20% dei servizi». Soprano ha poi ricordato che «il Lazio ha fatto un recupero da 450 milioni di euro di scaduto; oggi è fisiologico a quasi zero. Nel Veneto non è stato tagliato un treno, anzi ne sono stati aggiunti. Altrove non è così: non è una critica, ci saranno problemi di bilancio e pertanto non possono fare investimenti. E ci rimette ovviamente il servizio». Sul fronte del servizio nazionale, Soprano ha osservato che Trenitalia «è in concorrenza. Qui è importante il cliente, è lui a stabilire se si sta andando bene o male. Ci sono dei punti critici sulla rete, lo sappiamo, soprattutto dove abbiamo tagliato il 20% delle corse». Soprano è preoccupato, non tanto della manutenzione dei treni, ma dalla loro età: «non c’è un euro di finanziamento pubblico per comperare i mezzi. E dal 2000 ad oggi, è naturale che il problema venga fuori. In alcuni regioni – ha ribadito – non riusciamo ad investire».