Collina di Trento, orso ferisce gravemente un escursionista

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orsa con cuccioli
orsa con cuccioliImmediate le polemiche tra i contrari al programma che ha reinserito l’orso nel territorio trentino

Dopo molti incontri ravvicinati finiti nel bene se si eccettua qualche grosso spavento e sporadici tentativi di aggressione finiti solo con qualche graffio per i malcapitati, l’orso ha colpito nuovamente nei boschi appena sopra la città di Trento, sulle pendici del monte Bondone.

Un uomo è stato aggredito e ferito da un orso nel tardo pomeriggio nei pressi del sobborgo di Cadine. L’uomo è stato soccorso e trasportato con l’elicottero del “118” al pronto soccorso dell’ospedale S. Chiara di Trento, dove si sono recati i forestali della Provincia per raccogliere le prime testimonianze. L’uomo aggredito ha riportato lesioni al volto e lesioni profonde al muscolo di una spalla. Dopo un lungo intervento dei sanitari volto a ridurre i danni dell’aggressione, l’uomo è stato dichiarato fuori pericolo.

Il tema dell’aggressione di un orso ha fatto scattare il dibattito politico in Consiglio provinciale di Trento, dibattito scattato fuori ordine del giorno. I capigruppo, nel fissare i tempi della discussione (15 minuti al presidente e 10 per ciascun capogruppo), hanno concordato sull’opportunità di «cercare una soluzione di equilibrio, il più possibile condivisa e che conduca a soluzioni certe e rapide». Claudio Civettini (Civica Trentina) chiede all’assessore Michele Dallapiccola di «trovare adeguate soluzioni per rispondere concretamente alle condizioni di pericolosità». «Ci auguriamo che la Provincia non aspetti il morto prima di intervenire e sospendere il progetto “Life Ursus”», ha detto Maurizio Fugatti della Lega Nord. Secondo Giacomo Bezzi (Forza Italia), «l’affissione in corso di sole 150 bacheche informative non è elemento sufficiente considerato che non verranno toccati tutti i comuni e le zone di montagna».

Il presidente della provincia Ugo Rossi ha fatto il punto della situazione: «le decisioni che adotteremo sull’orso che ha aggredito e ferito un uomo a Cadine di Trento saranno basate sullo stesso principio adottato lo scorso anno in agosto quando si verificò l’altra aggressione da parte di Daniza. Di fronte ad un fenomeno che è dentro le logiche naturali si valuta la gravità e prima viene la vita e la sicurezza delle persone e poi viene la conservazione della natura». Rossi si è anche collegato in videoconferenza con il ministero dell’Ambiente e l’Ispra. «Siamo di fronte ad un episodio molto grave rispetto al quale non è opportuno fare strumentalizzazioni. Quello che noi possiamo fare in relazione alle regole – ha aggiunto Rossi – è scritto e ve lo leggo: “nel momento in cui un orso attacca senza essere provocato si possono adottare tre provvedimenti – cattura con rilascio e radiocollaraggio, cattura con captivazione, abbattimento”. L’ordinanza dello scorso anno diceva esattamente questo. Io mi sono preso questa responsabilità assieme alla mia giunta l’anno scorso e siamo pronti ad assumerla anche quest’anno». «Per assumersi questa responsabilità è necessario però identificare e riconoscere l’esemplare responsabile dell’aggressione. Questo è quello che faremo», ha precisato Rossi. «Siamo pronti a prenderci responsabilità in via autonoma ma vogliamo evitare che qualche organo centrale, sulla base di informazioni scorrette, possa fare rilievi, come lo scorso anno», ha concluso Rossi.

«Sul nuovo caso di incontro uomo-orso avvenuto a Cadine di Trento è necessario procedere con estrema cautela, allo scopo di evitare decisioni affrettate che potrebbero determinare aggravamento e incrudelimento della situazione». Lo scrive in una nota la Lega anti vivisezione (Lav). «Quella cautela che manca a una parte del Consiglio provinciale, che – sottolinea la Lav – inneggia al Far West nelle valli istigando ancora una volta i cittadini ad imbracciare il fucile per farsi illegalmente giustizia da sé, con grave rischio sia per la vita degli orsi, sia per quella degli stessi cittadini».