Decolla la campagna delle Acli Trentino contro i privilegi della politica

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Fausto Gardumi Pres. Acli Trentine
Da dopo Ferragosto sarà possibile firmare la proposta di legge di iniziativa popolare presso tutti i comuni della provincia

 

Fausto Gardumi Pres. Acli TrentineEntra nel vivo la campagna lanciata da Acli Trentino contro i privilegi della classe politica trentina, ultimamente scossa da numerosi scandali, sia giudiziari che di mal costume. Acli Trentino propone una legge di iniziativa popolare volta alla cancellazione dei privilegi dei consiglieri regionali e dalla prossima settimana i cittadini potranno sottoscriverla andando a firmare presso le segreterie di tutti i comuni del Trentino.

Fausto Gardumi, presidente del sodalizio trentino, ricorda gli obiettivi della campagna: «in un momento caratterizzato dalla più grande crisi sistemica del nostro tempo (economica, occupazionale, ma anche ecologica ed umanitaria) è necessario ridare fiducia e speranza alla politica. L’amministrazione del bene pubblico non dovrà più limitarsi alla gestione del presente, ma dovrà assumere una capacità di visione e di decisione. Atteggiamenti che nulla hanno a che fare con una politica del consenso o con la pura conservazione del potere fine a se stesso».

Secondo Gardumi «le Acli, con l’adesione di tante altre associazioni e movimenti della società civile, hanno sentito pertanto il bisogno di intervenire con una proposta operativa sulla questione dei privilegi della politica al fine di riavvicinare la vita di coloro che si occupano a livello professionale della gestione del bene comune con la vita degli altri cittadini.

Con questa proposta viene fissato in legge l’obiettivo di far risparmiare alle casse della Regione Trentino Alto Adige ben 5.240.000 euro l’anno che andranno a costituire un Fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione come segnale tangibile di solidarietà fra amministratori ed amministrati».

Il primo obiettivo che si propone l’iniziativa di legge popolare è ridurre lo “stipendio” dei consiglieri regionali, riconoscendo allo stesso tempo il valore del loro lavoro e della loro funzione che dovranno essere esclusivi. Acli propone la riduzione dell’indennità consiliare mensile a 7.500 euro lordi, (corrispondenti a circa 4.700 netti), contro gli attuali 9.800 euro lordi. Contemporaneamente, vengono ridotte le spese per l’esercizio del mandato che passano dagli attuali 1.450 euro mensili a 500 euro.

Altro tema riguarda l’abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali. Nella proposta di legge popolare non viene previsto alcun trattamento previdenziale con contributi a carico dei consiglieri e del Consiglio regionale. Per quanto riguarda la questione dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali viene fissata la somma lorda mensile di 3.300 euro, cancellando in via definitiva ogni questione aperta circa i privilegi degli ex politici.

A partire da settembre e fino a dicembre, le Acli e le altre organizzazioni sociali aderenti, organizzeranno tavoli nei paesi e nelle città del Trentino.