Friuli Venezia Giulia, produzione industriale positiva nel secondo trimestre 2015, ma con molte incertezze

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Bono: «serve maggiore decisione e concretezza da parte di tutti i livelli di governo dell’economia»

 

industria operario tornitoreConfindustria Friuli Venezia Giulia ha publicato la periodica indagine congiunturale che fotografa l’andamento del secondo trimestre 2015. I principali indicatori presi in esame nelle sue periodiche indagini congiunturali descrivono, per quanto riguarda il settore industriale regionale, un quadro del secondo trimestre dell’anno in corso complessivamente positivo, ma dai contorni ancora incerti e sfocati.

L’Indagine viene effettuata dalla Confindustria regionale, con la collaborazione delle Confindustrie di Pordenone, Udine e Venezia Giulia, su un campione significativo di imprese associate al sistema confederale nelle quattro province della regione.

I risultati dell’indagine effettuata sul secondo trimestre del 2015 sono caratterizzati da un andamento di crescita non omogeneo degli indicatori congiunturali, che confrontano i valori del trimestre in esame con quelli del trimestre precedente, e dai valori, invece, tutti positivi, ma in leggera flessione rispetto ai valori registrati tre mesi fa, degli indicatori tendenziali, che misurano il confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente.

Questo quadro generale fa concludere che la lenta ripresa dell’economia che si registra a livello nazionale investe anche la nostra regione, ma, come a livello nazionale, è ancora debole, incerta e quindi insufficiente per consentici di considerare superato il lungo periodo di crisi e scongiurato il pericolo di possibili ricadute. 

L’esame dettagliato dei valori assunti dai principali indicatori congiunturali evidenzia che nel secondo trimestre del 2015, rispetto al trimestre precedente la produzione industriale perde un punto percentuale scendendo di poco sotto lo zero a  -0,8 %. L’andamento delle vendite, invece, risulta in buona crescita ritornando su valori positivi sia sul mercato interno che nelle esportazioni.  In particolare le vendite Italia salgono da -1,1% di tre mesi fa a  2,2%  e le  vendite estero guadagnano circa cinque punti percentuali attestandosi a +4,6%.  Il totale vendite diventa quindi positivo salendo dal precedente valore di -1,3%  a +3,9%. L’occupazione, che tre mesi prima risultava stabile, segna un modesto miglioramento salendo a +0,1%.

L’esame dettagliato dei valori dei principali indicatori tendenziali mostra che nel secondo trimestre 2015, rispetto al secondo trimestre 2014 la produzione perde quasi un punto percentuale, ma rimane positiva scendendo da +2,1% a  +0,2%. Analogo andamento riflessivo, pur rimanendo positive, presentano le vendite.  In particolare le vendite Italia scendono a +0,3%  dal precedente +6,9%  e le  vendite estero da +6,1%  a  +1,9% facendo segnare al totale vendite il valore di +0,8% .

Per quanto riguarda gli altri indicatori esaminati, da rilevare il discreto risultato dei nuovi ordini che si attestano attorno al +5,5% sia nel confronto congiunturale che in quello tendenziale, rimanendo soltanto di molto poco inferiori ai valori dell’indagine precedente.

Le previsioni di breve periodo, sul terzo trimestre 2015, non danno un quadro univoco delle aspettative degli operatori intervistati. Infatti, pur prevalendo nel complesso la previsione di stabilità, risulta ottimistica l’aspettativa riguardo alla produzione ed alla domanda interna, dove la previsione di aumento è quasi doppia rispetto alla previsione di diminuzione, mentre pessimistica è l’aspettativa per quanto riguarda la domanda estera (la previsione di diminuzione è quasi doppia di quella di aumento) e ancor più per l’occupazione (solo l’1,5% degli intervistati ne prevede l’aumento contro il 5,9% che ne prevede la diminuzione).

giuseppe bono ad fincantieri pres confindustria FVGPer il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono, «i dati che abbiamo raccolto dalle nostre imprese associate alla fine di giugno ci dicono che i buoni risultati ottenuti alla fine del primo trimestre non sono stati appieno confermati. I principali indicatori tendenziali esaminati, infatti, pur mantenendosi positivi, segnano tutti una leggera flessione nei loro valori assoluti. Ciò significa che la situazione continua a migliorare rispetto all’anno scorso, ma che la ripresa che avevamo registrato nelle nostre precedenti indagini e che nel primo trimestre di quest’anno aveva segnato un buon risveglio, risulta invece ancora debole e incerta». 

Bono sottolinea come «bisogna dire che si sta vedendo un po’ di chiaro dietro le nuvole che da troppo tempo oscurano l’economia nel nostro Paese e della nostra regione. Al di là dei freddi numeri che questo ci dicono, da qualche tempo ho potuto personalmente notare una maggiore propensione degli imprenditori ad investire per rafforzare strutturalmente le proprie attività produttive. E questo è reso possibile perché, anche nel Friuli Venezia Giulia, le prospettive di crescita prendono consistenza e tornano ad essere basate su periodi medio-lunghi. Posso aggiungere che le importanti commesse che Fincantieri ha già acquisito porteranno sicuramente, grazie alla forza del ramificato indotto che i cantieri di Monfalcone creano nell’entroterra regionale, un significativo miglioramento dell’economia del Friuli Venezia Giulia anche nei prossimi anni. Credo quindi in un prossimo futuro migliore, ma anche le Istituzioni nazionali e regionali, nell’ambito delle rispettive competenze, devono fare la loro parte – conclude Bono –. Ad esse gli imprenditori chiedono una decisa e chiara riforma della pubblica amministrazione che dia priorità all’alleggerimento della burocrazia, così da semplificare drasticamente le procedure per fare impresa, e che porti a far cambiare l’atteggiamento del Paese nei confronti dell’impresa per troppo tempo negativo; alle imprese invece bisogna dare fiducia riconoscendo il loro fondamentale ruolo sociale di creatrici di posti di lavoro, di ricchezza e di reddito».