La stagione dei concerti della Società Filarmonica di Trento si conclude con il recita pianistico di Beatrice Rana

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beatrice rana
In programma pagine di Bach, Clementi, Chopin e Ravel

 

beatrice ranaCon il recital pianistico di Beatrice Rana, lunedì 14 dicembre (ore 20.45) si conclude la stagione dei concerti 2015 della Società Filarmonica di Trento. 

In un panorama eccezionalmente ricco di giovanissime star internazionali, l’apparizione della talentuosa pianista salentina Beatrice Rana rende onore al sistema formativo italiano. Nata nel 1993 si è diploma a sedici anni sotto la guida di Benedetto Lupo presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli, dove ha studiato anche composizione. Nel giugno del 2013 si è aggiudicata il secondo premio e quello del pubblico al prestigioso Concorso pianistico Internazionale Van Cliburn, ennesimo riconoscimento di rilievo nella sua già sorprendente carriera. Nel 2011 aveva già richiamato l’attenzione generale vincendo il Primo premio al Concorso internazionale di Montreal, diventando così la più giovane pianista, nonché prima vincitrice italiana, nella storia del concorso. Beatrice Rana si è già esibita in molte delle celebrate sale concertistiche, dalla Tonhalle di Zurigo, Wigmore Hall di Londra, Società dei Concerti di Milano, all’Auditorium du Louvre di Parigi, al Festival de Lanaudière in Quebec. Ha pure iniziato a collaborare con le grandi orchestre (Los Angeles Philharmonic, Detroit Symphony, London Philharmonic, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia) per il repertorio sinfonico. Risiede attualmente ad Hannover, dove frequenta l’Hochschule für Musik nella classe di Arie Vardi. Il suo debutto a Trento sarà l’occasione per ascoltare una musicista la cui maturità artistica ha del prodigioso, tanto da meritarsi la definizione di “nuova Martha Argerich”.

“Agli amanti della musica, per il diletto del loro spirito” è la dedica che compare sul frontespizio dei Clavier Übungen (1731) di J. S. Bach, antologia che raccoglie per la prima volta le sue celebri sei partite. Un notevole ripensamento del genere della suite di danze, in cui emergono soluzioni armoniche e formali “mai sentite prima d’allora” secondo il biografo bachiano Johann N. Forkel. Anche Muzio Clementi con la sua monumentale opera Gradus ad Parnassum e le sue 110 sonate è da considerarsi un grande innovatore della tastiera come del resto una personalità centrale del mondo musicale del suo tempo: la sua Sonata op. 40 n.2 (1802), in due movimenti preceduti da un’introduzione lenta di gusto beethoveniano, fu descritta da un critico come “paragonabile a quelle di Mozart, piena di fascino, di piacevoli melodie e graziosi abbellimenti, elegante e chiara nella forma, ricca nel trattamento armonico e contrappuntistico”. A proposito di importanti novità musicali non può mancare all’appello la Seconda Sonata di Chopin (1839), ricamata intorno alla Marcia funebre composta due anni prima. Per le sue trasgressioni armoniche, la sua architettura e la sua difficile collocazione formale l’opera sollevò tra i contemporanei reazioni ora di sconcerto ora di profonda ammirazione, tanto che Schumann commentò: “Un capriccio, se non una tracotanza, l’averla chiamata ‘sonata’, poiché egli ha qui riunito quattro delle sue creature più bizzarre (…) Così comincia e così finisce: con dissonanze, attraverso dissonanze, nelle dissonanze. Eppure quanta bellezza nasconde anche questo pezzo!”. 

La serata si conclude sui giri di valzer: La Valse di Ravel (1920) è a detta del compositore stesso “una sorta di apoteosi del valzer viennese”, in cui la melodia danzante si dissolve in “un turbinio fantastico e fatale”, andando a delineare con tratto ora nostalgico ora inquieto una Vienna da cartolina del secolo scorso. 

 

Programma

 J.S. Bach (1685-1750)

Partita n. 2 in do min. BWV 826

Sinfonia. Grave Adagio. Andante – Allemande – Courante – Sarabande – Rondeau – Capriccio

 

M. Clementi (1752-1832)

Sonata op. 40 n. 2 

Molto adagio e sostenuto. Allegro con fuoco e con espressione – Largo, mesto e patetico. Allegro. Tempo primo. Presto

 

F. Chopin (1810-1849)

Sonata n. 2 op. 35 

Grave. Doppio movimento – Scherzo – Marcia funebre: Lento – Finale: Presto

 

M. Ravel (1875-1837)

La Valse