Provincia di Trento, brutta bocciatura del bilancio 2015 da parte della Corte dei Conti

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Palazzo Provincia Trento
Evidenziati ben 14 rilievi, di cui sei sono irregolarità gravi. Cresce l’indebitamento dell’Autonomia. Critiche le opposizioni sull’azione di governo della maggioranza di centro sinistra autonomista

 

Palazzo Provincia TrentoDavvero brutta la botta assestata dalla Corte dei Conti sul bilancio 2015 della Provincia di Trento: i magistrati contabili non hanno ritenuto attendibili le giustificazioni addotte dal governatore della provincia Ugo Rossi ascoltato in udienza pubblica nei giorni scorsi e hanno proseguito sulla loro strada bacchettando pesantemente l’operato della maggioranza di governo a guida centro sinistra autonomista.

La Corte ha criticato pesantemente i contenuti del documento contabile, evidenziando 14 rilievi, di cui sei classificate come irregolarità gravi. Tra quest’ultime, la mancanza di un documento di relazione tra indebitamento e spese d’investimento, i crediti da parte della Regione Trentino Alto Adige non classificati come indebitamento; la mancata finalizzazione ad investimenti dei crediti erogati dalla Regione; la mancanza di un piano di ammortamento debiti nei confronti della Regione; l’utilizzo di un avanzo di amministrazione 2014 non ancora approvato dal Consiglio provinciale; la mancata quantificazione delle minori entrate Irap a seguito degli sgravi concessi dalla Provincia.

I magistrati contabili hanno criticato anche l’esteso impiego di società di scopo possedute direttamente dalla Provincia di Trento per svolgere finalità direttamente afferenti alla Provincia stessa, per evidenziare come il livello d’indebitamento della stesa Provincia e delle società ad essa collegate sia giunto ad un livello elevato, 1.900 milioni di euro a fine 2015, in crescita di quasi 400 milioni rispetto al 2014, toccando il limite di legge del 9,7% del Pil.

Scatenate le opposizioni. Per Filippo Degasperi (M5S) «la Corte dei Conti ha confermato tutti i giudizi negativi espressi da noi sul bilancio previsionale della Provincia. Le argomentazioni addotte da Rossi alla Corte dei Conti hanno dimostrato la loro pochezza. Ora è sperabile che il governo Renzi non chiuda ambedue gli occhi dinanzi al rapporto della Corte dei Conti, ad iniziare dallo scandalo dei derivati provinciali per 14.6 milioni di euro che hanno generato una perdita disastrosa». Per il leghista Maurizio Fugatti: «quella di Rossi non è una bella pagina di governo dell’Autonomia speciale, visto che qualcuno ha giocato con strumenti derivati senza prevedere fondi rischi adeguati e ha investito nelle società partecipate più di 5 miliardi di euro, cifra superiore alle entrate del bilancio provinciale» Claudio Cia (Lista Civica Trentina) giudica «vergognoso il modo di governare di Rossi e della sua maggioranza, implicata in operazioni finanziarie poco cristalline. Ciò è un duro colpo alla credibilità dell’Autonomia in un contesto di continui e pesanti tagli alle risorse imposti dal governo centrale».

Infine, Claudio Bezzi (Forza Trentino) parla di «pericolosa degenerazione del sistema di governo dell’Autonomia e di pericolosa superficialità nella gestione della cosa pubblica»