Cispadana, via libera dal Consiglio dei ministri al tracciato

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Il ministero dell’Ambiente approva le modifiche proposte. Pardatscher: «una decisione importante che sblocca il proseguimento dell’iter del progetto»

 

cispadana tracciato di progettoVia libera del Consiglio dei ministri alla proposta del ministero dell’Ambiente in merito al tracciato relativo all’autostrada regionale cispadana. Secondo il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi «è stata esaminata la questione deferita alla decisione del Consiglio dei ministri a causa del contrasto sorto fra il ministero dell’ambiente e il ministero dei Beni culturali nell’ambito della pronuncia di compatibilità ambientale del progetto definitivo dell’autostrada regionale cispadana, dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara sud sulla A13.

In considerazione degli aspetti, giudicati rilevanti, attinenti la salute delle popolazioni interessate – prosegue la nota – e la conservazione dell’habitat e delle specie faunistiche protette, il Consiglio dei ministri ha condiviso la proposta del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al tracciato in prossimità del comune di S. Agostino e della frazione di San Carlo, condividendo quindi lo spostamento del medesimo tracciato a nord della frazione di San Carlo».

Il progetto della Cispadana, prima autostrada regionale dell’Emilia Romagna, nasce per rispondere a un’esigenza di razionalizzazione della rete al servizio del territorio attraversato, ma anche di connessione dei principali itinerari nord-sud del Paese: l’infrastruttura intercetta le direttrici dell’Autobrennero e dell’A13/E55 e, attraverso queste, dell’E45/A14 e l’A1/Autocisa. Può essere considerata perciò come un’alternativa all’asse centrale del corridoio via Emilia (A1/A14). Le province interessate dalla Cispadana sono Reggio Emilia, Modena e Ferrara, 13 i comuni: Reggiolo e Rolo in provincia di Reggio Emilia; Novi, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia in provincia di Modena; Cento, Sant’Agostino, Poggio Renatico e Ferrara in provincia di Ferrara. 

L’opera ha un costo complessivo di 1.308 milioni; la quota regionale ammonta a 179,7 milioni di euro. La lunghezza complessiva dell’infrastruttura (che ha due corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza) è di circa 67,5 km, con inizio nel comune di Reggiolo (dove si raccorda con l’autostrada A22 del Brennero) e termine nel comune di Ferrara (con attestazione finale sulla barriera di Ferrara Sud della A13 Bologna-Padova). 

Nel 2006 la Regione approva il programma delle autostrade regionali, che contiene la Cispadana. La previsione della nuova infrastruttura viene recepita nella programmazione dei diversi comuni interessati. Nello stesso anno, la Regione decide di realizzare l’opera attraverso lo strumento della finanza di progetto (ricorso al capitale privato con partecipazione finanziaria pubblica). A marzo 2010 viene costituita l’ARC SpA (Autostrada Regionale Cispadana), società concessionaria per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura. La società è stata individuata, tramite gara pubblica dalla Regione. Dopo la Conferenza dei servizi sul progetto preliminare (2011) e le procedure nazionali di pre-valutazione delle linee progettuali relative allo Sia (Studio di Impatto Ambientale), la Regione approva il progetto preliminare dell’opera. Nel 2012 c’è l’elaborazione del progetto definitivo e l’avvio delle procedure di Valutazione nazionale di impatto ambientale. Il ministero dei Beni e delle attività culturali, nel giugno 2014, esprime parere contrario alla realizzazione dell’opera, ma apre alla valutazione di diverse soluzioni progettuali. Al contrario nel gennaio 2015, la Commissione Via dà parere favorevole con prescrizioni. La valutazione sulla compatibilità o meno dell’opera è quindi rimessa al Consiglio dei ministri che ora sblocca di fatto la Cispadana. Nel frattempo, la Legge di conversione del D.L. 133/14 (Sblocca Italia) ha introdotto la possibilità che lo Stato subentri alla Regione Emilia-Romagna nella concessione: l’opera è infatti inserita nell’elenco delle infrastrutture strategiche.

La decisione governativa è stata salutata positivamente dagli amministratori locali. Per l’assessore alle infrastrutture e trasporti dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, «siamo grati al Governo per questo passo fondamentale, un giro di boa verso la concretizzazione di un’opera strategica per la nostra regione. Ora potremo procedere in modo più spedito nel confronto con il ministero delle Infrastrutture, affinché la concessione autostradale passi allo Stato. Da parte nostra, contiamo di aprire i cantieri entro il mandato. La decisione è un passaggio di grande rilievo verso la conclusione della procedura di Via dell’infrastruttura. Parliamo di un’opera – prosegue Donini – che consentirà un collegamento diretto fra le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, e il completamento del corridoio est – ovest con l’Adriatico. Un’opera che concorrerà a dare slancio, anche a livello economico, a un’area della nostra regione, quella della pianura orientale, che soffre storicamente per la mancanza di collegamenti agevoli». Non solo la parte est: «La Cispadana – conclude Donini – servirà anche le zone colpite dal terremoto del 2012 e, per tutto il suo tracciato, concorrerà in modo significativo a diminuire l’inquinamento urbano, togliendo traffico pesante e riducendo tempi di percorrenza e incidenti».

Accoglienza positiva, da parte del sindaco di Modena e presidente della Provincia, Gian Carlo Muzzarelli: si tratta di una «buona notizia che riguarda un’opera fondamentale che accelera il percorso per aprire il cantiere della Cispadana. Ringrazio il Governo e la Regione per questo ulteriore passo avanti nella realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio, soprattutto nell’area nord della provincia modenese colpita dal sisma. La Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo modificata fanno parte di strategia destinata a rivoluzionare i collegamenti a livello regionale. Purtroppo finora, come gli enti locali hanno più volte lamentato, troppe criticità hanno bloccato questi progetti. Insieme alla Provincia di Ferrara avevamo scritto di recente al Governo proprio con l’obiettivo di sollecitare la ripresa della procedura di Via che ora ci auguriamo possa proseguire celermente e positivamente». Al fine di «integrare questa strategia sulla viabilità – ricorda Muzzarelli – nel territorio modenese a sud della via Emilia, la Provincia è impegnata nel completamento della Pedemontana che si collega alla nuova Bazzanese nel bolognese, un’opera che rappresenterà una valida alternativa alla via Emilia stessa soprattutto in vista dell’apertura del nuovo casello dell’Autosole nel Bolognese». 

Soddisfatto anche l’amministratore delegato di Autobrennero, capofila della cordata concessionaria della Cispadana: «la decisione del Consiglio dei ministri fa compiere un altro passo in avanti alla realizzazione dell’opera Siamo contenti che la mediazione attuata con gli enti locali interessati sia stata accettata, a testimonianza del profondo rispetto del territorio da parte della Concessionaria. Ora – sottolinea Pardatscher – si completeranno i rimanenti adempimenti burocratici per arrivare alla progettazione esecutiva con le prescrizioni da parte degli enti locali».

Se tutto va per il verso giusto il primo colpo di ruspa potrebbe avvenire tra poco più di un anno.