Elezioni comunali di Bolzano, la SVP al secondo turno si allea con il PD di Caramaschi

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La coalizione probabilmente non sarà sufficiente per raggiungere la maggioranza. Achammer “apre” al centrodestra e mette il veto ai Verdi. Urzì: «un accordo truffa»

 

bolzano panorama piazza walterPer il ballottaggio del 22 maggio che eleggerà il nuovo sindaco di Bolzano dopo il commissariamento della città, la Svp ha sciolto le riserve e appoggia il candidato sindaco del Pd, Renzo Caramaschi, ma per la formazione della nuova giunta (e per raggiungere una maggioranza stabile in seno al Consiglio comunale) apre al centrodestra e pone una sorta di veto sull’ingresso in maggioranza dei Verdi. 

Il segretario Svp, Philipp Achammer, auspica «una coalizione del dialogo, al posto dei vecchi contrasti». Per Achammer «dopo le difficoltà politiche degli anni scorsi, Bolzano necessita di una giunta, realmente in grado di decidere», invitando però «a guardare oltre le tradizionali alleanze» e auspica un superamento «del divario tra gli schieramenti politici». Serve comunque un accordo programmatico, sottolinea Achammer, escludendo «una coalizione del minimo comune denominatore». 

L’apertura della SVP che apre al centrodestra, ma chiude ad una “grosse coalition” di stampo austriaco e germanico, fa gridare il consigliere di Alto Adige nel cuore, Alessandro Urzì e sostenitore del candidato sindaco di centro destra Mario Tagnin, all’«accordo truffa, in quanto l’intesa fra Svp e Pd trasforma il candidato Caramaschi in un mostro politico e la sua giunta in qualcosa di innaturale». Per Urzì «se Caramaschi per sventura di Bolzano dovesse vincere, potrà insediare la sua giunta solo con i voti e l’ingresso in maggioranza del candidato sindaco di Casapound (solo un anno fa) Giovanni Benussi e dell’ex “tutto” Giorgio Holzmann. Ecco la ministra rancida che Svp, Baur(candidato sindaco della Svp, ndr) e Caramaschi, serviranno agli elettori di Sinistra e quelli della Stella alpina».

Secondo il ragionamento di Urzì l’apertura al centro destra sarebbe solo di facciata, in quanto ad urne chiuse i Verdi rientrerebbero dalla finestra: «la Svp deve avere il coraggio di dire che il no ai Verdi è solo una farsa e saranno proprio loro a guadagnarsi l’ingresso in maggioranza (in Consiglio provinciale si stanno già scaldando i motori ed i Verdi farebbero ogni cosa per ottenere posti e prebende a cominciare dall’imminente elezione del nuovo presidente del Consiglio provinciale e dei segretari questori in Regione)».

Urzì ribadisce che l’alleanza di centro destra formata da “Uniti per Bolzano” e Lega Nord non guarderà alle sirene della SVP e non aiuterà Caramaschi a formare una maggioranza, affermando che «per Bolzano sarebbe tutto come prima, solo con il passaggio di consegne dall’ex sindaco Luigi Spagnolli al suo fedele city manager Caramaschi, con il partito del No dei Verdi pronto a bloccare ogni piano di sviluppo e modernizzazione della città, con la forte probabilità dell’ingovernabilità e il ritorno alle urne».