La compagnia russa Sukhoi subentra a Leonardo-Finmeccancia in SuperJet International di Marcon

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Superjet Internationa SSJ100 CityJet
Operazione che rafforza l’azienda veneziana. Reazioni positive dalla Lega Nord. Contrariata Donazzan

 

Superjet Internationa SSJ100 CityJetAnche se mancano ancora conferme ufficiali da parte di Leonardo-Finmeccanica, insistenti indiscrezioni rilanciate dalla politica veneta affermano che la quota di maggioranza (89%) della società SuperJet Internationa (Sji) di Marcon (Ve) sarebbe stata alienata dalla finanziaria pubblica a favore della compagnia aerea russa Sukhoi.

«Se la notizia verrà confermata sarebbe un segnale di estrema importanza per l’intero Veneto» afferma Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, commentando positivamente i rumors che giungono da Marcon: «Se il passaggio di quote da Leonardo-Finmecanica a Sukhoi verrà ufficializzato sarà una bella notizia che speriamo possa avere ricadute anche nell’indotto e aprire la strada a nuovi investimenti nel manifatturiero».

Anche Stefano Valdegamberi (Gruppo Zaia Presidente) non nasconde la sua soddisfazione e spiega che «il cambio di maggioranza in questa società ad elevata tecnologia e che opera nel campo aereonautico  potrebbe essere il preludio di forti investimenti russi nel settore ed è interessante notare come la Russia abbia deciso di puntare sul Veneto, sulla qualità delle nostre maestranze e delle nostra realtà per  progettare e produrre aeromobili civili. E’ un riconoscimento non da poco per la nostra realtà, in quanto dimostra che siamo in grado di attrarre capitali mirati e investimenti di elevata qualità su settori ad altissima specializzazione. La Sukhoi è la maggior produttrice di aerei da caccia, in dotazione alle aviazioni militari di una trentina di Paesi oltre che della stessa Russia – prosegue Valdegamberi -, ma già da qualche anno ha iniziato ad affacciarsi al mercato civile dando vita già nel 2007 con Alenia-Armacchi diventata poi Leonardo-Finmeccanica  a un settore specifico per il trasporto civile regionale che vede proprio nella SuperJet International di Marcon la sua punta di diamante». Secondo Valdegamberi «esistono i presupposti per un ulteriore passo: se il nuovo Consiglio di amministrazione considererà maturi i tempi, la nuova società dovrebbe affrontare la progettazione e produzione di aerei passeggeri da un centinaio di posti a  medio e lungo raggio e ciò significherà per la nostra realtà nuovi posti di lavoro e ricadute nell’indotto. I legami e i rapporti che la società russa ha stabilito nel tempo con molte nazioni grazie alle sue forniture militari possono diventare strategici anche per il settore del trasporto civile».

«La Sukhoi, che è leader mondiale anche nella produzione di aerei acrobatici, è – conclude Ciambetti – uno degli attori di avanguardia dell’aereonautica e se ha deciso di investire nel Veneto significa che vuole affermarsi come protagonista anche nel settore civile puntando sempre alla qualità che la nostra regione può garantire».

Se la Lega Nord festeggia, viceversa è indispettita l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan: «senza rispondere e dare conto della decisione a istituzioni importanti e ai sindacati, Leonardo-Finmeccanica ha ceduto a Sukhoi quote importanti, oltre l’80%, di SuperJet. Perdiamo la sovranità nazionale su un’azienda strategica, il che non fa piacere, pur vedendo con favore un rafforzamento delle relazioni con la Russia. Non condivido l’atteggiamento scelto dall’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti di non coinvolgere istituzioni e parti sociali, essendo tra l’altro l’azienda una partecipata pubblica, quindi anche dei contribuenti, che dovrebbe preservare gli interessi nazionali».

Donazzan ricorda che «d’intesa con il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, avevo chiesto che Leonardo-Finmeccanica rivedesse la scelta di dismettere la partecipazione in SuperJet, ritenendo questa azienda strategica per il mercato europeo e ponte facilitatore per le relazioni economiche tra Russia e Europa. I dati di bilancio positivi diffusi meno di un mese fa da Leonardo-Finmeccanica – aggiunge Donazzan – mi avevano convinta che perdessero ragion d’essere le motivazioni della dismissione, e invece, senza un’apparente logica economica e industriale, si è deciso diversamente. Chiedo un immediato incontro con il ministero dello Sviluppo economico – conclude Donazzan – per avere notizie ed informazioni, prima di tutto sul piano della salvaguardia occupazionale. Posso peraltro sperare che i russi avranno maggiore sensibilità sull’intera questione di quella dimostrata da Leonardo-Finmeccanica».