Inaugurazione anno giudiziario: Friuli Venezia Giulia

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inaugurazione anno giudiziario trieste 2017 oliviero drigani
Al centro della relazione del presidente della Corte d’Appello di Trieste Drigani «sicurezza e malafinanza. Attività delle corti efficiente, ma manca personale» 

inaugurazione anno giudiziario trieste 2017 oliviero driganiAttenzione alla sicurezza dei cittadini sulle strade, giudicando con rigore gli autori di reati recidivi o che abbiano fatto del crimine una professione, ma anche ai reati dei “colletti bianchi”, pretendendo legalità anche in ambito economico e finanziario. Sono i due filoni di azione indicati dal presidente della Corte d’appello di Trieste, Oliviero Drigani, nella relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2017 durante la cerimonia svoltasi in Tribunale di Trieste.

Drigani ha tirato le fila dell’attività 2016: le Sezioni civili, a dispetto di difficoltà di organico, hanno chiuso l’anno con 1004 fascicoli pendenti, rispetto ai 1181 al 30 giugno dello stesso anno. Le Sezioni penali della Corte, la Corte di assise di appello e la Sezione per i minorenni hanno complessivamente definito 1615 procedimenti, a fonte dei 1876 del 30 giugno. I processi di durata superiore al biennio sono 66, «un numero esiguo», mentre sono 16 quelli ultra triennali. E’ stata ridotta al 5-6% la percentuale delle prescrizioni. 

La criticità principale del distretto resta la «copertura delle piante organiche del personale amministrativo». Il presidente ha sottolineato poi la necessità di tutelare la «sicurezza dei cittadini. La magistratura si deve responsabilizzare su questo versante. Da molti anni abbiamo di fatto abrogato l’istituto della professionalità criminale e forse stiamo abrogando anche la recidiva. Questa sciatteria non possiamo permettercela, altrimenti tutti gli imputati diventano uguali». Drigani si è soffermato anche sul «problema di malafinanza che investe anche il Friuli Venezia Giulia e sul quale credo bisogna avere un occhio attento» ponendo l’accento sulla necessità, per il sistema della giustizia, di non concentrarsi «solo sulla legalità nelle strade», facendo riferimento ai procedimenti che riguardano l’attività di istituti bancari e dell’ambito cooperativo. «Bisogna pretendere legalità anche nel settore economico e finanziario – ha detto Drigani -. Questo tema richiede armi adeguate. Dobbiamo selezionare i collaboratori e pretendere qualità». Per Drigani, particolare attenzione deve essere riservata al fenomeno dei fallimenti: «sono diminuiti in tutta Italia. Non di meno la logica che sta dietro a molti fallimenti è predatoria: si tratta spesso di fallimenti precostituiti, precoordinati, spesso accompagnati dal sostegno di quelle che Giovanni Falcone chiamava “menti finissime”». Drigani ha ricordato anche che la Regione «presenta indubbie attrattive per gli interessi delinquenziali anche organizzati e pertanto non può considerarsi immune da fenomeni illeciti collegati alla criminalità». 

Il procuratore generale Dario Grohmann ha rilevato un calo complessivo dei reati: «malgrado ciò, va segnalato un costante aumento del disagio giovanile anche in questa Regione, come dimostrato dal raddoppio dei reati commessi da minorenni, reati contro la libertà sessuale (42 contro 26 del periodo precedente), i reati di stalking (14 contro 9), i reati in materia di stupefacenti (addirittura ben 185 contro 70), le rapine ed estorsioni (57 contro 27)». 

Hanno partecipato alla cerimonia, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, rappresentanti del ministero della Giustizia, il presidente e il procuratore generale della Corte d’appello di Stiria e Carinzia, il procuratore della Repubblica di Klagenfurt. Sono intervenuti Lorenzo Pontecorvo del Csm, il vicecapo dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia Giampaolo Parodi, la presidente dell’ordine degli avvocati di Trieste, Mariapia Maier, oltre a rappresentanti delle associazioni della magistratura e del settore della giustizia.

«Con il protocollo del 2015 sottoscritto con il ministero della Giustizia abbiamo anticipato quello che oggi stanno facendo altre Regioni per venire incontro alle esigenze di personale amministrativo dei tribunali» ha detto Serracchiani commentando la relazione del presidente della Corte d’Appello di Trieste. Drigani, nell’intervento, ha ringraziato l’amministrazione regionale «per la passione e lo scrupolo» con cui è stata data attenzione alle esigenze quotidiane dei tribunali del Friuli Venezia Giulia, formulando l’auspicio che si continui a lavorare proficuamente su questa strada improntata alla collaborazione. Serracchiani ha ricordato che la Regione, in base al protocollo firmato con il ministro Orlando, ha messo a disposizione dei tribunali mezzi e risorse umane, garantendo al personale una formazione adeguata e costante, lavorando congiuntamente con gli uffici giudiziari.