Nei mari Adriatico e Ionio 658 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia

0
618
rifiuti marini nel mare spiaggia
Risultati eclatanti dal Rapporto “Marine litter assessment in the Adriatic & Ionian seas”. Determinante il comportamento e l’inciviltà umana

rifiuti nel mare spiaggiaTroppi rifiuti in mare, dal fondale alla superficie e fino alla spiaggia. Tra l’Adiratico e lo Ionio, ci sono in media 658 oggetti spiaggiati ogni 100 metri di litorale, una media di 332 oggetti per kmq in galleggiamento lungo le coste. E sul fondo del mare la situazione non è migliore: una media di 510 oggetti raccolti per kmq. Dai mozziconi agli accendini, ben il 7,8% dei rifiuti trovati in spiaggia è correlato al fumo; il 2,6% di quelli trovati sul fondo del mare sono di origine sanitaria tra preservativi, assorbenti igienici femminili e così via.

Da dove vengono questi rifiuti? Soprattutto dalle coste, a causa di pratiche inefficienti di gestione dei rifiuti, turismo e attività ricreative (in una percentuale variabile fra il 33 e il 39%) e da attività in mare, dai trasporti di merci e passeggeri alla pesca sportiva e commerciale all’acquacoltura (dal 6,3% al 23%). 

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto “Marine litter assessment in the Adriatic & Ionian seas”, frutto della campagna di monitoraggio cui hanno partecipato nove istituti, enti e università di sette diversi Paesi (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Italia, Grecia, Montenegro e Slovenia) fra cui, per l’Italia, Ispra e Arpae Emilia Romagna.

Si tratta del primo lavoro che si propone di valutare quantità, composizione e fonte dei rifiuti marini nell’Adriatico e nello Ionio e rappresenta la prima valutazione dei rifiuti marini (a livello europeo e di bacini regionali europei) basata su dati di campo comparabili, ottenuti nello stesso periodo, con l’applicazione di protocolli di monitoraggio armonizzati e che può quindi fornire elementi strategici per il monitoraggio dei rifiuti marini e per le politiche di gestione. 

In particolare, sono stati analizzati 31 diversi siti per un totale di 32.200 mq estesi su oltre 18 Km di costa; valutati i rifiuti galleggianti percorrendo un totale di 415 Km, mentre osservatori su ferry-boat hanno monitorato un totale di 9.062 Km di mare. Per i rifiuti sul fondo, sono stati campionati 11 siti con pescherecci a strascico in 10 diversi siti tramite operatori subacquei. Per la valutazione della plastica nel biota sono stati analizzati 614 esemplari di pesci.

Che dire? Innanzitutto è necessario cambiare i comportamenti delle persone, ad iniziare dai gesti semplici di non abbandonare mozziconi di sigarette, bottiglie e lattine di ogni tipo, cartacce ed imballaggi vari sulle spiagge, riponendoli negli appositi bidoni o metterli in un sacchetto da riporre nelle borse o negli zaini da smaltire successivamente a casa. Anche il wc non deve essere considerato una comoda discarica di rifiuti, specie se lo scarico non viene depurato coe avviene ancora troppo spesso in tante località italiane: evitare di gettare nel wc rifiuti (da quelli alimentari ad assorbenti di ogni tipo, compresi preservativi) è anche un gesto semplice e di grande portata per l’umanità.