Trentingrana Concast: i soci hanno approvato all’unanimità il bilancio 2016

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Trentingrana Concast assemblea 2017
Il fatturato ha raggiunto i 50 milioni di euro, in crescita rispetto ai 49.108.000 euro di dodici mesi prima. In crescita la produzione di latte e di formaggi

Trentingrana Concast assemblea 2017Assemblea per l’approvazione del bilancio 2016 per i soci del consorzio lattiero caseario trentino Trentingrana Concast.

«L’attività consortile è stata caratterizzata da situazioni di mercato diametralmente opposte se consideriamo la prima o la seconda parte dell’anno, a conferma  di un’accresciuta volatilità nelle quotazioni delle materie prime e, di conseguenza, dei prodotti lattiero caseari – ha osservato il presidente, Saverio Trettel – . La ripresa resta ancora fragile e potrebbe essere vanificata dalla decisione della Commissione Europea di rimettere progressivamente sul mercato gli stock di latte in polvere ritirati. Il Consorzio sta lavorando con l’obiettivo di arrivare a una diversificazione dei mercati di destinazione, esplorando le potenzialità di nuove aree, di nuovi clienti e sperimentando nuovi canali di vendita come il commercio elettronico».

Un forte richiamo è stato indirizzato all’unità. «È giunto il momento di essere responsabili e uniti – ha precisato Trettel – perché la frammentazione non dà più forza al singolo ma solo maggiore debolezza a tutti. La diversità di opinioni è ricchezza e il Consorzio smetterebbe di aver senso nel momento in cui non fosse più così. Un consorzio è il luogo di unione di interessi comuni di più soggetti e smette di essere tale nel caso in cui rappresenti l’espressione di un singolo o di un gruppo rispetto ad altri».

I numeri principali del bilancio 2016, redatto con la consulenza del settore agricole della Federazione Trentina della Cooperazione, sono stati presentati dal direttore Andrea Merz. Il fatturato ha raggiunto i 50 milioni di euro, in crescita rispetto ai 49.108.000 euro di dodici mesi prima. «Sempre un anno fa si sottolineava come, a partire dal 2015 (fine del regime delle quote latte), la produzione di latte avesse avuto un’inversione di tendenza, tornando a crescere – ha spiegato Merz -. Andamento confermato anche nell’annata appena trascorsa che ha portato la produzione di latte a poco più di 145.000 tonnellate (+4,4%) delle quali circa 115.000 (80%) sono state conferite a strutture cooperative operanti sul territorio provinciale».

Anche il numero degli allevatori (trentini e altoatesini) che conferiscono ai caseifici associati sembra essersi stabilizzato: il saldo negativo è di sole 10 unità (da 761 a 751). Nuovi giovani hanno fatto il loro debutto nel comparto. Sono preparati, motivati e in possesso di adeguata formazione.

«La liquidazione media ponderata si attesta a un valore superiore a 0,54 euro al litro. In quattro caseifici sono stati superati i 60 centesimi al litro – ha proseguito Merz -. I ricavi hanno segnato un incremento superiore ai due punti percentuali. Non è però da ricercare nell’utile di esercizio, passato da 71.000 a 86.000 euro l’indicatore di un’ottima performance della cooperativa, ma nel valore del conferimento liquidato agli associati. Nel 2016 ha superato i 38 milioni di euro».

Due altri settori importanti sono la burreria e il sierificio. L’attività della burreria è proseguita con regolarità. La produzione 2016 ha superato le 1.400 tonnellate (+2% rispetto al 2015). La liquidazione netta ai soci è pari a 3,02 euro/kg. Il 2016 del sierificio è stato caratterizzato da quotazioni fortemente cedenti nel primo semestre che hanno comportato una diminuzione del prezzo di vendita passato da 610 a 520 euro a tonnellata. Di conseguenza i ricavi, nonostante la produzione di polvere si sia mantenuta sui quantitativi degli ultimi anni (7.650 tonnellate), sono diminuiti di oltre il 15%, attestandosi sui 4 milioni di euro. «L’attuale situazione di mercato – ha concluso Merz – è positiva: le vendite stanno procedendo spedite. Il prezzo medio di vendita dei primi cinque mesi di quest’anno è pari a 770 euro a tonnellata. Anche la seconda parte del 2017 dovrebbe mantenere questo trend». Infine, il laboratorio ha analizzato un numero complessivo di 55.703 campioni (+2.067 rispetto al 2015).

Il conferimento 2016 a Trentingrana è stato di 93.030 forme (-2,41% sul 2015). «Nel corso del 2016 – ha detto Gabriele Webber, responsabile commerciale – sono state vendute complessivamente 94.870 forme, confermando i volumi del 2015 (+0,03%). Un motivo di preoccupazione appartiene al costante aumento del consumo nazionale dei formaggi duri cosiddetti similari. I consumi stimati sono del 20%. La linea Formaggi Tradizionali ha incrementato il proprio fatturato, passato da 8.680.000 euro a 8.865.000 euro. Dovrebbe essere prossima la partenza del canale di vendita e-commerce con possibili sviluppi anche in ottica intersettoriale provinciale».

Per il presidente della Federazione trentina della cooperazione, Mauro Fezzi, «tutti i caseifici devono cercare di fare la loro parte. Il senso della cooperazione è di fare squadra e rimanere uniti a vantaggio di tutti. L’innovazione è una strada da percorrere».