La Lega Nord rilancia Romagna separata, ma incappa nel “NO” di Bonaccini

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emilia separata da romagna
Botta e risposta a mezzo social tra il deputato romagnolo Pini e il presidente della Regione

emilia separata da romagnaIl deputato romagnolo della Lega nord, Gianluca Pini, ha rilanciato l’autonomia della Romagna dall’Emilia sulla scia dei referendum autonomisti in programma il 22 ottobre in Lombardia e Veneto, ma il presidente della Regione Stefano Bonaccini (Pd) boccia sul nascere l’iniziativa, facendo nascere tra i due un “botta e risposta” a mezzo social.

«Leggo che la Lega – scrive Bonaccini sul suo profilo social – vuole un referendum per separare l’Emilia dalla Romagna. Hanno gettato la maschera. Siamo la prima Regione per crescita del Paese e quella con il maggior tasso di occupazione. Separati saremmo tutti più deboli, mentre la nostra forza sono le eccellenze di un territorio che da Piacenza a Rimini compete coi territori più avanzati del mondo. Quella della Lega è una proposta irresponsabile. Altro che autonomia». 

Pronta la replica di Pini sempre a mezzo social: «prendo atto che a Bonaccini la democrazia del voto popolare dà fastidio o ancora peggio fa paura. L’autonomia dei nostri territori – aggiunge – non passa dalla sua segreteria di partito, ma dalla volontà popolare. Anche per quanto riguarda la Regione Romagna, a decidere saranno i romagnoli, né i romani, né i modenesi». Pini ha anche lanciato un hashtag, #avvisodisfratto, argomentando che se Bonaccini non intende concedere il referendum, a sistemare le cose ci penseranno poi i cittadini con il voto alle elezioni. 

La separazione tra l’Emilia e la Romagna è un tema caro a Pini che già nel 2010, dopo anni di iniziative locali, in commissione Affari costituzionali alla Camera presentò una proposte di legge per l’autonomia della Romagna, firmata anche da Enzo Raisi (An), ma soggiornò a lungo nei cassetti e poi la fine della legislatura non ne permise l’approvazione. 

La Regione guidata da Bonaccini ha invece in cantiere la richiesta di più autonomia con un testo, annunciato per la metà di settembre, per avviare il negoziato con il Governo sull’applicazione del terzo comma dell’art.116 Cost, che prevede “forme e condizioni particolari di autonomia” per le Regioni a statuto ordinario, con una legge statale a maggioranza assoluta, in base appunto a una intesa Governo-Regione. La Lega Nord, non contraria a questa iniziativa costituzionale, ha depositato in Regione una risoluzione per sollecitare un referendum che, seppure consultivo, faccia decidere ai cittadini se chiedere più autonomia o meno così come faranno Lombardia e Veneto il prossimo 22 ottobre. La stessa risoluzione contiene anche la richiesta di un secondo referendum, affinché i residenti dei comuni interessati possano scegliere inoltre la totale autonomia della Romagna, con un proprio bilancio e il consiglio regionale.