Il “Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” di Vivaldi in programma a “I concerti della Domenica”

0
1549
solisti veneti
A Padova all’Auditorium Pollini i Solisti Veneti impegnati nell’esecuzione delle “Quattro stagioni” del “Prete Rosso”

solisti venetiIl massimo capolavoro di Antonio Vivaldi, “Le Stagioni” fra le opere musicali più amate in assoluto in ogni parte del mondo, sarà al centro del programma de “I Concerti della domenica” de “I Solisti Veneti” diretti da Claudio Scimone domenica 29 ottobre, ore 11.00, all’Auditorium “Pollini” di Padova.

Il programma prevede l’“integrale” del primo libro dell’Opera Ottava di Vivaldi “Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” che comprende, oltre ai quattro Concerti per violino e orchestra dedicati a ciascuna delle quattro Stagioni, altri due concerti per lo stesso organico intitolati “La Tempesta di Mare” e “Il Piacere”. Si alterneranno nell’esecuzione delle parti solistiche i popolari “virtuosi” dell’Orchestra, rispettivamente Lucio Degani, Chiara Parrini, Enzo Ligresti e Francesco Comisso . 

“Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” significa in sostanza “la gara fra la fantasia musicale e la fantasia letteraria”. Ciascun concerto parte da una poesia (ogni “Stagione” è accompagnato da una Sonetto descrittivo) o da un’immagine letteraria per proporre la sua traduzione in un Concerto per violino solista e orchestra con l’intento dell’Autore di mostrare come la fantasia del musicista giunga ad espressioni più chiare ed affascinanti che quella dell’autore di qualsiasi opera letteraria o pittorica.

Stampate ad Amsterdam presumibilmente intorno al 1725/26 “Le Stagioni” riscossero subito un grandissimo successo internazionale e furono oggetto di innumerevoli tentativi di imitazione per strumenti diversi o perfino per coro; sono il prodotto di un’epoca felice per il Compositore, giunto ormai al vertice della carriera, nell’ambiente della Venezia del Settecento in cui raffinatezza, eleganza e amore per l’arte si univano alla gioia di vivere di un mondo pieno di benessere anche se già prossimo al tramonto. Prima di cadere nell’oblio ottocentesco, la fama di Vivaldi era allora all’apice, senza dubbio sia come operista sia come impareggiabile virtuoso di violino; la scrittura solistica di questi concerti conferma un’abilità d’eccezione e pone ancora oggi all’esecutore acrobatiche sfide esecutive per nulla trascurabili. 

L’interpretazione che “I Solisti Veneti” danno di quest’opera, maturata attraverso decenni di studio della prima edizione e dei manoscritti dell’epoca – fra cui una copia manoscritta nella calligrafia del padre di Vivaldi con annotazioni di mano dello stesso “Prete Rosso”, recentemente scoperta – e centinaia di esecuzioni nelle Sale dei Paesi più vari, dal Cile al Giappone, da Vancouver alla Tasmania, più volte registrata in pluripremiate esecuzioni discografiche e DVD (il video “Le Stagioni nelle Ville Venete” edito da Arthaus), mantiene sempre la freschezza di un rapporto diretto e spontaneo con ogni nuovo pubblico che rende ogni serata una luminosa riscoperta. 

Ma per quanto famose, le “Quattro Stagioni” sono solo i primi quattro dei sei concerti per violino e archi che compongono il primo libro dell’Opera Ottava di Vivaldi: il quinto e il sesto concerto infatti, altrettanto suggestivi e geniali, sono il “Concerto in mi bemolle maggiore” intitolato “La Tempesta di mare” e quello in do maggiore intitolato “Il Piacere”. Stampato intorno al 1725, “Il cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” fu da subito un successo internazionale. Accanto ad una sicurezza tecnica di prim’ordine, l’interpretazione di queste pagine immortali richiede fine intuito e grande eleganza melodica ed un’espressività eloquente e suggestiva che trasmetta all’uditore tutte le sottigliezze – tutta la poesia, sarebbe meglio dire – dell’ispirazione vivaldiana.