Elezioni in Veneto: trionfo del centrodestra nei collegi uninominali

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Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia fanno cappotto. Fuori gli esponenti del Pd e del M5S che ora attendono il proporzionale per eventuali recuperi

Un Veneto tutto colorato di centro destra è quello che esce dai collegi uninominali di Camera e Senato, con tutti i rappresentanti del Pd e del M5S rimasti al palo, salvo eventuali recuperi nella quota proporzionale.

Il centro destra vince in tutti i collegi con proporzioni quasi sempre ben oltre il 40% dei consensi. Nel collegio Veneto 1 della Camera sono risultati eletti Ingrid Bisa (Montebelluna) 56%, voti 65.436, Giorgia Andreuzza, (Venezia) 35,08% voti 49.228, Ketty Fogliani (Chioggia) 42,7% voti 65.007, Marica Fantuz (Conegliano) 53,2% voti 78.147, Renato Brunetta (San Donà di Piave) 40,1% dei voti, , Mirco Badole (Belluno) con il 46,8%. A Treviso Raffaele Baratto, 44,8%.  Nel collegio Veneto 2 della Camera hanno visto eletti Maria Cristina Caretta (Schio) 50,8% voti 83.396, Fabrizio Comencini (Verona) 40,9 voti 58.345, Pierantonio Zanettin (Vicenza) 47,4% voti 72.712, Germano Racchella (Bassano del Grappa) 52,4% voti 95.572, Arianna Lazzarini (Padova) 39,3% voti 66.645, Antonietta Giacometti (Rovigo) 46,9% voti 66.409, Alberto Stefani (Vigonza) 52,3% voti 100.714, Piergiorgio Cortelazzo (Legnago) 56,7% voti 69.605, Paolo Paternoster (San Bonifacio) 33,9% voti 65.623. Ad Abano Terme, Lorena Milanato con il 50,36%. Vito Comencini (Verona) con il 40,8%. Davide Bendinelli (Villafranca di Verona) 50,5%. A Padova 5 Antonio De Poli con il 44,9%

Stesso risultato per i seggi del Senato, con il centrodestra che fa il pigliatutto: sono risultati eletti Elisabetta Maria Casellati (Venezia) 40% voti 113.628, Sonia Fregolent (Belluno) 50,7% voti 165.678, Niccolò Ghedini (Bassano del Grappa) 52% voti 178.948, Roberta Toffanin (Rovigo) 44,8% voti 122.802, Stefano Bertacco (Villafranca di Verona) 54% voti 126.672, Paolo Tosato (Verona) 46,2% voti 115.772, Erika Stefani (Vicenza) 40,6% voti 122.225, Massimo Candura (Treviso) 48,9% voti.

Rimangono fuori personaggi di spicco del Pd locale e nazionale: la senatrice uscente Laura Puppato (19,18%) è stata asfaltata dalla Fregolent e anche dalla debuttante M5s Gladis Riva (23,10%). Non va meglio Roger De Menech, ex segretario regionale, candidato alla Camera, che incassa nella sua Belluno il 22,76% contro quasi il doppio di Mirco Badole che è al 46,78%; Daniela Sbrollini, parlamentare uscente di Vicenza candidata al Senato nella sua città, si ferma al 19,85% contro più del doppio 50,06% della candidata della leghista figlia d’arte Erika Stefani. Niente da fare, alla Camera, nemmeno per Alessia Rotta, scelta a suo tempo da Matteo Renzi nella segreteria del Pd e candidata alla Camera nel collegio di Verona ha ottenuto il 25,62% contro il 40,8% di Vito Comencini.

«La sconfitta è nettissima, è cambiato totalmente il vento» ammette il segretario veneto del Pd Alessandro Bisato commentando la debacle elettorale nella regione. «Le cause interne le verificheremo – sottolinea – per la parte locale abbiamo avuto un risultato sulla falsariga di quello nazionale». Come in passato, ricorda Bisato, i democratici «hanno tenuto nelle aree urbane, perdendo punti nel resto del Veneto». Parlando della cocente sconfitta a Venezia ma anche del risultato complessivo del centrodestra, il segretario veneto spiega il voto di ieri a favore del Carroccio «con la rabbia per i problemi legati all’accoglienza dei migranti e per la crisi che morte ancora. Si sapeva che M5s era la novità – aggiunge – ma val la pena di ricordare che la quota del 20% degli elettori che si era dichiarata indecisa alla fine è andata alle urne e ha votato proprio loro».

«E’ prevalso un dato nazionale di protesta e di ribellione, di paura e di chiusura. Il presente con le preoccupazioni contingenti, legittime o eccessive, e il futuro ancora incerto, anche se migliore di ieri, hanno avuto la meglio sui buoni risultati raggiunti per rilanciare il Paese, in questi 5 anni difficili di governo, e sulla strada intrapresa e sulle sue opportunità» afferma il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta che non è stato rieletto. «La sconfitta evidente e senza attenuanti del Partito democratico e le affermazioni clamorose della Lega e del Movimento 5 stelle sono lì a dimostrare che si vince quando si riescono a presentare proposte alternative, che definiscono un’identità. Il Partito democratico, il nostro partito ha avuto la forza, in questa campagna elettorale, di presentare proposte credibili per il futuro del Paese, ma troppo tardi».

Chi brinda è la Lega Nord che sorpassa ampiamente Forza Italia e che sfonda in feudi storici della sinistra: tra questi Giorgia Andreuzza, fresca deputata del collegio non più rosso di Venezia: «un fatto storico perché la Lega a Venezia non aveva mai trovato spazio. Ma l’entusiasmo che avevo messo, da subito, per questa sfida al limite è stato premiato. Il mio compito, e degli altri parlamentari veneti e veneziani della Lega – rileva – è quello di mettere ora tutto il nostro impegno per portare a casa l’autonomia come ci ha chiesto il governatore Luca Zaia».

«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto da Fratelli d’Italia in Veneto» commenta il coordinatore veneto, Sergio Berlato, che fa notare come la percentuale ottenuta in Veneto sia più alta rispetto alla media nazionale ottenuta dal Partito di Giorgia Meloni. “Oltre al successo dei nostri due parlamentari eletti nei collegi uninominali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica siamo riusciti ad eleggere altri due deputati e un altro senatore nei collegi proporzionali che saranno assegnati nelle prossime ore in via definitiva».