Confindustria Belluno Dolomiti chiede la conferma del bando periferie

Al Bellunese toccavano 18 milioni di euro. Barbini: «prevalga il senso di responsabilità del Governo». 

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Il congelamento delle risorse stanziate per il bando periferie (500 milioni), che equivale a una sostanziale cancellazione, a scapito non solo dei comuni che ne avevano beneficiato, ma anche delle imprese, in particolare quelle di un settore in sofferenza qual è l’edilizia, ha “stimolato” la reazione del presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca Barbini: «non è solo una questione di risorse: in gioco c’è anche la credibilità del sistema Paese. Come possiamo illuderci di attrarre e di stimolare investimenti per la crescita, se ad ogni cambio di governo si cancellano i provvedimenti, anche positivi, come nel caso del bando per le periferie».

Sul piatto del Belluense pesano i 18 milioni di euro previsti dal bando periferie. «Auspico che su questo tema vi sia una convergenza politica – afferma Barbini – e che i parlamentari bellunesi si impegnino a confermare le risorse previste dal bando. E’ vero che i progetti di riqualificazione sono già stati avviati in base alla convenzione firmata a dicembre. Anche la nostra associazione ha partecipato con successo al bando. E proprio a seguito del contributo concesso ha commissionato un progetto per la sistemazione di Palazzo Alpago. Se le risorse saranno definitivamente congelate, saremo costretti, come altri, a valutare azioni legali, a tutela delle spese già sostenute. Mi chiedo quante siano le situazioni come la nostra e se il Governo si è per caso posto questo problema». Lecito avere qualche dubbio, visto il profluvio di dichiarazioni e di messaggi a mezzo social che nei primi tre mesi di vita del Governo Conte hanno detto tutto e il loro contrario, proprio quello che un legislatore serio e concreto dovrebbe rifuggire come la peste.

«Allo stesso modo – prosegue Barbini – bloccare le risorse del bando periferie equivale a privare le imprese del settore edile, ancora in sofferenza, di un’importante opportunità. I 18 milioni per Belluno sarebbero uno stimolo per investimenti ben più consistenti (35 milioni secondo le stime) a vantaggio dell’intero sistema economico locale, nonché delle città coinvolte che si sono impegnate a sviluppare progettualità giudicate da una commissione tecnica. Vanno premiate le amministrazioni virtuose, a prescindere dal colore politico, che in tutt’Italia hanno lavorato per migliore il loro territorio. Infine – conclude Barbini – c’è la questione della credibilità: agire in questo modo, cancellando le regole del gioco a partita iniziata, significa alimentare l’immagine di un Paese inaffidabile, dove è meglio non investire. Spero pertanto che, come è già accaduto recentemente su altre vicende, prevalga il senso di responsabilità e che le risorse per il bando periferie siano confermate».